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The Million Dollar Hotel e il vuoto trascendentale della morte

The Million Dollar Hotel è un film del 2000 diretto da Wim Wenders. Il film ha come protagonisti una serie di sbandati e reietti della società che vivono in un albergo per poveri e vagabondi. La storia parla in particole di Tom Tom ed Eloise che a poco a poco si innamorano dopo il tragico suicidio di Izzy, un tossico che nel film si scopre che è figlio di un ricco magnate dei media, il quale affida il compito di trovare l’assassino del figlio al detective FBI Skinner. Skinner è un personaggio sopra le righe, che si impone in tutta la sua autorità contro la sregolatezza dei vagabondi e dei disadattati dell’albergo.

Tom Tom si prende la colpa dell’omicidio che, come si vede nel film molto chiaramente, invece è un suicidio. Eloise è disperata per questo ma ormai Tom Tom ha scelto per il bene degli altri abitanti dell’albergo. Le ricerche di Skinner finiscono così ad un nulla di fatto e lo stesso Skinner capisce che Tom Tom si è offerto come colpevole dell’omicidio.

The Million Dollar Hotel si concentra soprattutto sulle due figure di Tom Tom ed Eloise interpretati il primo da Jeremy Davies e la seconda da Milla Jovovich. I due sono due bistrattati dalla società, due persone completamente fuori di testa ma che incutono fascino e senso del mistero in chi li guarda.

Il film ha anche un ritmo lento e compassato in alcuni passaggi, un film profondo, un film da guardare con attenzione per il suo carico di intensità ed energia. Vibrante e scioccante allo stesso tempo è la scena in cui Tom Tom legge una poesia in cui definisce l’amore dicendo che i nostri cuori non aspettano altro che svegliarsi dal grigiore della vita quotidiana e prendere colore e vita grazie appunto all’amore.

Il film si distingue anche per la colonna sonora degli U2, splendida, profonda, di notevole impatto, oltremodo adatta a molte scene del film, una colonna sonora che cerca di tradurre in suoni le emozioni e i sentimenti che il film vuol descrivere, una colonna sonora che cerca di tradurre l’oblio e il senso di morte presente in molte parti del film, una colonna sonora che trasmette calore, energia, impeto e allo stesso tempo malinconia e tristezza.

Il film cerca anche di descrivere il vuoto all’interno dell’albergo, vuoto forse abitato dai fantasmi. Il film parla anche del vuoto sopraggiunto dopo la morte di una persona: prima della fine del film vediamo Skinner ed Eloise che si abbracciano entrambi affranti per il suicidio di Tom Tom, che chiude in maniera ciclica il film rispondendo al suicidio di Izzie alla fine del film, suicidio di Tom Tom che fa ripiombare Eloise in uno stato di morte, da cui proprio Tom Tom con la sua tenerezza e la sua dolcezza l’aveva risvegliata.

Un film poetico, un film farcito di intellettualismo, un film per un pubblico selezionato, un film che parla di amore e morte con eleganza e sofisticatezza, un film che lascia un vuoto nello spettatore, un film che sa di nostalgia e rimpianto.

Il fatiscente Million Dollar Hotel, ultima spiaggia di tutte quelle persone che non hanno più nulla da chiedere alla vita, la “corte dei miracoli” come viene definito nel film, riprende vita grazie ad una vicenda di morte commista ad una vicenda di amore, una vicenda quella raccontata nel film che lega tanti personaggi in modo indissolubile, una vicenda che sembra andare oltre la realtà fino ad arrivare in un mondo ultraterreno metafisico e trascendentale.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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