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Home page > Tempo Libero > Cinema > The Hateful Eight, l’ottavo film di Quentin Tarantino

The Hateful Eight, l’ottavo film di Quentin Tarantino

Sbilanciarmi a dire che Quentin Tarantino è il miglior regista vivente è sicuramente azzardato (e in fondo non ci credo nemmeno io), ma non c’è dubbio che The Hateful Eight dimostri una volta di più come il nostro sia perfettamente consapevole di quello che fa, di come si muove una macchina da presa e (come non mai) di come si scrive un film.

La vicenda qui è in realtà minima. Abbiamo una diligenza che affronta una tempesta di neve e si ferma in un posto di ristoro. A bordo due cacciatori di taglie dalla filosofia diversa ed una prigioniera.

Nella merceria di Minnie incontrano alcuni personaggi particolari, ognuno con le sue caratteristiche ben definite. Ma pian piano scopriamo che tutti i presenti potrebbero non essere quello che dicono e la storia si ingarbuglia. Chi mente? Chi è sincero? Chi sono i buoni? Chi sono i cattivi?

Tarantino ci porta per mano avanti e indietro nella vicenda e questa volta utilizza lo stile preciso e riconoscibile dello spaghetti western, del western all’italiana. Per non sbagliare affida pure la colonna sonora a Ennio Morricone, così il messaggio è chiaro.

E siccome è Tarantino, via al valzer delle citazioni, che come al solito non mancano. Qui abbiamo situazioni che riprendono in pieno Ombre rosse e pien piano troviamo dentro un po’ di tutto (meno che in altri casi) fino ad un finale che per struttura ed efficacia si avvicina molto a Tarantino stesso, il primo, quello de Le iene.

Tutto ciò in un film in cui è in realtà la scrittura a farla da padrone. I dialoghi, davvero splendidi e funzionali, se pensiamo che l’ambiente è limitatissimo e la vicenda si snoda tutta sulle parole, sulle bugie, sulle verità (ma non dimentichiamo la forza visiva).

Ed in un film del genere (l’ottavo film di Quentin Tarantino, come dichiara l’apertura stessa del film) l’importanza del cast è fondamentale e il buon Quentin non sbaglia nemmeno questo aspetto.

Impossibile preferire uno tra Samuel L. JacksonKurt RussellJennifer Jason LeighWalton Goggins o Tim Roth. Godetevi chi più amate.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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