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Tanti auguri all’Italia. Riflessioni di una pigra mattina

Tanti auguri all’Italia con l’edicola in mano e la macchina in tasca, con la borsa sempre pronta ed un viaggio non ancora iniziato, con gli aeroporti sempre pieni di gente ad aspettare, tanti auguri all’Italia che non sa ancora dove andare.

Tanti auguri ai pensieri scivolati lontano, alle cose mai dette sospirate sul divano, tanti auguri alle storie che non hanno mai capo, alla vita tutta intera messa per un giorno a riposo.

Tanti auguri alle borse, alle lacrime amare, alla memoria sospesa sopra l’orlo di un bicchiere, tanti auguri alla vertigine sempre vergine e sempre sana, tanti auguri agli amici di questa pigra mattina.

Tanti auguri voluti dentro scatole strane, dentro buste riempite come fossero vene, tanti auguri bellezza messa a dire un sonetto, una frase rinchiusa tra le pieghe del cappotto.

Tanti auguri presente mai fratello di un futuro, tanti auguri se sei assente, tanti auguri qui su un muro, fatto di passaggi e di lacrime di vetro, delle note di un pianoforte che finora non si è ancora arreso. Tanti auguri alle scene messe a vivere in un teatro, in un posto lontano e su un mare che non è stato ancora ripreso. Tanti auguri paese dalle mille voglie, dalle mille speranze dette sempre a fior di pelle, tanti auguri allo Stato e tanti auguri a nessuno, tanti auguri che siano auguri che non brucino in un baleno.

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