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Tagli che hanno il sapore della truffa

Tagli in nome di risparmi. Eliminazione di rami secchi che hanno il sapore della sconfitta, per un risparmio che comporta un aggravio di spesa che non fa diminuire il debito, ingrassa i forzieri delle banche, ingrassa la pancia della finanza e distrugge l'economia reale. In Calabria l'eliminazione degli sprechi sta comportando una diminuzione di servizi e un aumento di crescita della spesa non indifferente.. Stanno cominciando a delinearsi le ripercussioni negative dei tagli nella provincia.

Il piano che sta prendendo corpo è quello di mandare in mobilità gli impiegati per ventiquattro mesi dopodiché se non saranno ricollocati si prevede il licenziamento. Ma ricollocarli dove, se ormai ogni settore è saturo. E un impiegato di cinquant'anni dove andrà se a questa età si è considerati pezzi da rottamare? Assurdità, per nascondere che alla fine bisognava in qualche modo giustificare i licenziamenti e per farlo si aveva bisogno delle parole magiche: tagliare per risparmiare.

Analoga cosa sta succedendo per l'ospedale crotonese destinato a diventare un grande poliambulatorio con assunzioni di personale che corrisponde ai requisiti della casta. La vicepresidente regionale guadagna, grazie a questi tagli 93 posti letto nella struttura sanitaria del marito mentre la mobilità viene totalmente ignorata

Cosa accade infatti, quando si ha un posto vacante a Crotone e c’è un medico di un’altra struttura sanitaria che potrebbe ricoprire quel ruolo? In questo caso, invece di avvalersi della mobilità regionale che permetterebbe un certo risparmio di soldi pubblici impiegando il personale in esubero (che viene comunque stipendiato), si sfrutta l’art. 18 del contratto di dirigenza medica che prevede di assegnare quel posto vacante al medico che nel reparto in questione possiede più titoli. Naturalmente questo comporta un’aggiunta di soldi che oscilla dai 500 ai 1500 euro in più in busta paga e ciò, ovviamente, per il contribuente non è un risparmio, ma una spesa tripla.
 
E' davvero una guerra, una sporca guerra dove chi ha soldi non ha nulla da temere, ma per chi di colpo viene messo sulla strada e non ha comparaggi politici si mette davvero male. Altro che risparmi!
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.139) 22 settembre 2012 20:03

    Paravento >

    Monti ha già varato due Decreti (Cresci-Italia e Sviluppo) per il rilancio dell’economia. La riforma del lavoro della Fornero è legge da due mesi.
    Il Pil continuerà a calare anche nel 2013 e la disoccupazione a crescere. Dal mercato non arriva alcun segnale di ripresa.

    Monti allora scopre che lo “spread” di produttività è ostacolo “base” per la crescita e l’occupazione. Ha quindi chiamato imprese e sindacati a svolgere il ruolo di “protagonisti” dando loro meno di un mese di tempo per migliorare la produttività del lavoro.

    A che pro?
    A parità di organico, far aumentare la produttività significa incrementare i volumi realizzati abbassando il costo unitario del prodotto. Se si vendono i maggiori volumi prodotti (più fatturato) entrano altre risorse finanziarie per rinforzare l’impresa.
    Viceversa.
    A parità di volumi realizzati e venduti, aumentare la produttività significa soltanto impegnare meno personale. Si generano delle “eccedenze” di forza lavoro difficili da riassorbire.
    Le recenti vicissitudini degli stabilimenti Fiat ne danno puntuale testimonianza.

    E’ illusorio pensare di far ripartire la domanda del mercato spingendo solo sulla produttività.
    Sono segnali che si rivelano “concreti” quanto un paravento di Pantomima e Rimpiattino

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