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 Home page > Attualità > Economia > Tagli all’addizionale Irpef: disperatamente creativi

Tagli all’addizionale Irpef: disperatamente creativi

Poiché gli italiani non consumano abbastanza, almeno a suo insindacabile giudizio, e visto che l’intera impalcatura scricchiola sinistramente, Matteo Renzi è alla disperata ricerca di nuove caramelle fiscali da distribuire a piene mani ai consumatori-contribuenti. Anche l’ultima ideuzza ha il suo perché. Nel senso letterale della domanda: perché?

L’ideuzza viene da Fabio Melilli, relatore del Pd alla legge di Stabilità, che ha annunciato che sarebbe allo studio «una formula che consenta a tutte le regioni di abbassare le tasse, in particolare l’addizionale Irpef». Ma non è fantastico, tutto ciò? E come? Permettendo ai governatori di spalmare su più anni i mutui che stanno pagando per rimborsare i prestiti ottenuti dallo Stato per ripagare i debiti della Pubblica amministrazione o quelli per il rientro dai deficit sanitari. In tal modo le risorse liberate dovrebbero permettere di tagliare le addizionali Irpef che in alcune regioni hanno raggiunto il livello massimo.

Come abbiamo fatto a non pensarci prima? Così il Tesoro si troverebbe a contabilizzare meno entrate, che in un modo o nell’altro andrebbero coperte, ma gli italiani avrebbero in prima visione l’ultima puntata del kolossal “La più grande riduzione di tasse della storia“. Immaginiamo che una variazione sul tema, per evitare problemi al Tesoro, potrebbe essere quella di coinvolgere laCassa Depositi e Prestiti, tanto quella resta fuori dal perimetro dei conti pubblici, no? E vissero tutti felici e contenti, soprattutto il premier Matteo Ponzi ed il suo popolo, quello che finì dannato perché nessuno gli aveva mai insegnato l’equivalenza ricardiana, neppure quella di cui si accorgerebbe anche una scimmia antropomorfa, per banale induzione.

Un pensiero devoto alla buonanima politica di Giulio Tremonti.

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