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Sulle Comunali il rebus 5 Stelle

Alle Regionali 2010 fu, assieme alla Lega, la vera sorpresa del voto: il Movimento 5 Stelle si presenta ora in decine e decine di comuni per le prossime elezioni in programma il 15-16 maggio. Il movimento fondato da Beppe Grillo promette risultati brillanti, a giudicare dai sondaggi, in città come Milano, Torino e Bologna. In particolare suscita interesse quello che potrà accadere nel capoluogo lombardo: il candidato 5 stelle Mattia Calise, appena 20enne, è accreditato di uno strabiliante 5% che, se confermato alle urne, potrebbe risultare decisivo nella delicata (anche per la tenuta del Governo, si dice) corsa per il sindaco di Milano. Ma anche a Torino e Bologna i candidati 5 Stelle potrebbero piazzare più di un consigliere.

Gli occhi di tutti i partiti del centrosinistra, anche se in pubblico ne parlano poco, sono puntati su ciò che farà il 5 Stelle al secondo turno, più che probabile, che si terrà a Milano: appoggerà dall'esterno Giuliano Pisapia oppure si dichiarerà per un'astensione di massa? La scelta non sarà facile: Beppe Grillo si è sempre dichiarato al di fuori di qualsiasi logica di coalizione, mettendo sullo stesso piano centrosinistra e centrodestra.

Nei fatti, però, gran parte degli elettori del 5 Stelle proviene dall'area di voto del centrosinistra, e certamente un ripetersi a Milano di quanto accaduto in Piemonte (l'anno scorso i voti sottratti dal candidato 5 stelle Bono alla Bresso furono decisivi per consegnare la regione a Cota), metterebbe il comico-politico genovese non poco sotto pressione, visto che stavolta si parla addirittura di una possibile crisi di governo se a Milano dovesse prevalere l'opposizione

Un appoggio eventuale a Pisapia, ovviamente, comporterebbe conseguenze politiche rilevanti: il 5 Stelle, seppur da posizioni contestatarie, entrerebbe nell'orbita dei movimenti d'opposizione, con un ulteriore terremoto nella frastagliata geografia politica. Il Pd, a quel punto, non potrebbe più ignorare la forza di questo Movimento che erode sempre più consensi nei suoi bacini di voto tradizionale e probabilmente si aprirebbe una dialettica interessante e forse Grillo dovrebbe uscire dall'isolazionismo politico che per ora gli ha reso molto nelle urne.

Commenti all'articolo

  • Di Andrea Cignola (---.---.---.238) 28 aprile 2011 14:50

    Caro zelante estensore..

    Io condivido, tra i molteplici punti interessanti, la concezione della democrazia che hanno costoro: il politico al servizio del cittadino e non viceversa; questo per evitare i frequenti casi, recenti e meno recenti, in cui l’uomo che svolge pubbliche funzioni, nell’adempiere ad un suo dovere e giuramento, si è sottratto al servizio nei confronti di tutti i cittadini, compresi coloro che non gli hanno fornito appoggio.
    I politici devono essere dipendenti del popolo, affinchè le cose funzionino.
    Del resto, non esiste democrazia se lo Stato non è al servizio dei cittadini, se il Governo non esiste per il popolo..

    Ma io mi domando: si può oggi ancora parlare di sovranità popolare?

    Saluti
    A.C.

  • Di (---.---.---.66) 29 aprile 2011 11:09

    Questa sarà la nostra rivoluzione!!!

    Secondo voi fino ad oggi c’è mai stata la democrazia?Secondo me no...
    Il Movimento 5 Stelle è formato da semplici cittadini(ed ogni lista è nata dall’incontro di questi ed è indipendente dalle altre e da Grillo).
    Se uno non esce dalla solita logica dei PARTITI non potrà capire come funziona questo movimento.
    Basta dare in mano il potere a pochi(corrotti o corruttibili))...la collettività stessa deve decidere il suo futuro.
    Dobbiamo impegnarci tutti anche nel nostro piccolo per migliorare lo schifo di paese che siamo diventati.
    Saluti
  • Di (---.---.---.194) 30 aprile 2011 17:43

    Eric Raymond ha scritto un saggio di tecnologia di sviluppo intitolato "La Cattedrale ed il Bazaar". Questo saggio distingue due categorie di affrontare lo sviluppo: La prima e’ la Cattedrale, dove principi e decisioni sono tenute all’alto e passate in modo "dogmatico" verso il basso. Sostanzialmente come i partiti odierni. La seconda e’ invece il Bazaar, dove il prodotto migliore vince tra tanti per scelta, toccato con mano. Il principio per cui la politica ("cura e dediziona alla poleis, alla nazione") debba essere appaltata - in quanto la politica e’ a pagamento del cittadino - ad un manipolo di seccenti professionisti a vita per fede piu’ che "toccato con mano", deve essere cancellato. Io mi auguro che il prima possibile gli attivisti politici degli altri partiti comprendano questo principio, e non che facciano il braccio di qualche segretario di sezione, e chiudano la bocca quando una Minetti o un Trota entrano in Consiglio. Venite nel Movimento, siamo per l’acqua, per i trasporti sostenibili, per l’informatizzazione del vivere pubblico, e per la condivisione di know-how. Una risonanza enorme, inoltre che ha il fatto di essere partito-cattedrale, e’ che non vi e’ trasparenza neppure dei progetti positivi. Quindi, anche le riforme piu’ condivisibili come il federalismo presentano meno e meno vantaggi. Es. federalismo e autonomie significa progettare e sviluppare la citta’ con mano libero e autonoma.. ma senza condivisione delle esperienze oggi rischiamo di struttura n volte stesse prassi e stessi progetti per n realta’. Ditemi se questa non e’ stupidita’

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