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Sul rischio tellurico indotto dalla fratturazione idraulica del sottosuolo

Sono quasi 7 milioni gli abitanti degli Stati del centro e dell’est degli USA, presso i quali la fratturazione idraulica del sottosuolo o fracking potrebbe provocare scosse telluriche di notevole intensità.

A questa conclusione giunge il rapporto pubblicato nei giorni scorsi dall’Istituto Americano di Geofisica. Gli Stati maggiormente interessati da questo fenomeno, sono nell’ordine: Oklahoma, Kansas, Texas, Colorado, Nuovo Messico e Arkansas. La presa d’atto di tale situazione, riguarda le trivellazioni eseguite nei rispettivi sottosuoli.

In proposito, vale la pena ricordare che la tecnica della fratturazione del sottosuolo o fracking, si articoli nella estrazione del petrolio e del gas naturale attraverso l’iniezione nei pozzi più profondi del sottosuolo, al di sotto delle falde freatiche, di acqua a elevata pressione. Nelle aree soggette a tale procedura, il rischio di produrre terremoti di forte intensità, risulta essere pari a quello della California.

“L’inclusione nello studio delle scosse sismiche risultanti dalle attività umane, ha notevolmente contribuito alle nostre conoscenze sui rischi presenti in molte aree americane”, ha dichiarato Mark Petersen, responsabile della cartografia sismica dell’USGS (United States Geological Survey).

“Questo studio, mostra inoltre che una vasta area del Paese corra un significativo rischio di terremoti imputabili, oltre che ai fenomeni naturali, alla fratturazione idraulica del sottosuolo o fracking”, ha aggiunto Petersen nel corso di una conferenza stampa.

E’ questa la prima volta che l’USGS pubblichi una mappa dei rischi sismici provocati dalla fratturazione idraulica del sottosuolo o fracking. Le previsioni precedenti si erano sempre concentrate sugli eventi tellurici riconducibili ai fenomeni naturali.

“Durante gli ultimi 5 anni, l’USGS ha registrato forti scosse e danni agli edifici nelle aree comprese nei 6 Stati più a rischio. Tali eventi si sono dimostrati correlati con l’attività estrattiva in questione”, ha aggiunto Mark Petersen.

Finora gli scienziati hanno individuato 21 aree interessate negli ultimi anni da un significativo incremento di scosse telluriche riconducibili agli interventi di fratturazione del sottosuolo o fracking. Le loro rilevazioni riguardano tutti i sismi, naturali e conseguenti alla fratturazione del sottosuolo, sopravvenuti tra il 1980 e il 2015 nel centro e nell’est degli USA, la cui magnitudo sia risultata pari o superiore a 2,5 della scala Richter.

 

 

Riferimento:

http://www.usgs.gov/blogs/features/usgs_top_story/induced-earthquakes-raise-chances-of-damaging-shaking-in-2016/

 

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