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"Stazione d’arrivo" di Concesion Gioviale

“Quante volte avremmo voluto dire ‘ti amo’ e non è successo? E quando, finalmente, ci siamo decisi era tardi”.

Ognuno ha la propria “Stazione d’arrivo”. C’è chi ci arriva facilmente e dopo il primo tentativo, chi lotta quotidianamente per trovarla e chi forse non la troverà mai. Ma quello che la scrittrice Concesion Gioviale cerca di trasmettere è che non bisogna mai fermarsi per piangersi addosso. Sprona tutti i lettori, giovani e non, a non rinunciare mai ai propri sogni e ad essere sempre determinati nel proprio percorso di vita.

Amore, amicizia, affetto, famiglia, sogni e determinazione formano una perfetta alchimia nel libro. Il linguaggio è semplice, fresco, privo di orpelli e conduce per mano il lettore in una storia dove sogni e sentimenti sono i protagonisti assoluti. L’intrecciarsi armonioso dei personaggi, l’alternarsi di dialoghi, pensieri e flashback rendono la trama coinvolgente e piena di emozioni. Il romanzo ha un titolo che racchiude tutto e rappresenta una magnifica metafora della vita. È ambientato a Roma e i nomi dei personaggi sono volutamente ispirati alla band romana esistente: i Biancostile. L’autrice ha confermato che il romanzo è quasi tutto autobiografico; anche se ci sono alcuni particolari di pura fantasia.

A volte si attribuisce troppa importanza a eventi esterni e situazioni vissute con altri, eventi che cambiano repentinamente la vita se non si è intraprendenti e capaci di gestire la propria vita senza che nessuno la scalfisca. E Sara Rinaldi, la protagonista, prima era così: debole e indecisa. Col tempo, inseguendo il suo sogno, è cambiata. Tutto è cominciato grazie a Facebook, quel ‘grande fratello’ che scruta le vite e gli stati d’animo delle persone che vi navigano. Sara è riuscita a ritrovare Valentino, un suo vecchio amico delle scuole medie, che non vedeva da molto tempo. Era il batterista dei Biancostile, una famosa band romana e una sera l’ha invitata a sentire uno dei loro concerti. È stato subito amore: Sara si è lasciata subito travolgere dal sogno di Valentino e traendone ispirazione. Presto sarebbe stata lei a decidere a quale ‘stazione’ fermarsi per prendere in mano le redini della sua vita.

E così è stato: ha scritto il libro “Prendi e vai”, ispirato alla band, di cui ne hanno fatto un film. Nel frattempo, lavorava come assistente di un noto giornalista de “Il Sole 24 ore” e si occupava della rubrica dedicata alla politica. Il tutto senza mettere da parte gli studi universitari. Dal punto di vista sentimentale Sara non è stata molto fortunata, ma dopo tanta ricerca dell’amore nel passato, ha capito di averlo proprio davanti agli occhi.

 

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