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Stato-Mafia: Riina ne aveva gia parlato nel 2004

Shame and scandal. Riina è tornato a parlare. Il Tg5 azzarda e dà la notizia in partenza. Zu Totò si dice (e fa dire, a Repubblica) ormai disilluso e arreso alla vita carceraria, pronto ormai ad aprir bocca e dire la sua, negando il suo coinvolgimento sul reato per il quale si trova da dove parla. Cos’ha da guadagnarci? dirà qualcuno. Ma è credibile?, penseranno altri. I tg stanno imparando a parlare della vicenda 19 luglio. Certo, con gravi omissioni (cos’è e cosa contiene l’agenda rossa, Castello Utveggio, Mori, De Donno, Mancino), prese di parte evidenti e facendone dovere più che servizio. Svilendo tutto. Ma è un buon termometro, se non altro per tastare il polso, la profondità dello squarcio: vedere chi può permettersi di parlarne a polmoni vuoti.

Noi, dal nostro infimo, abbiamo sempre dato voce particolare alla vicenda, e di recente (con tempismo di cui vantarsi, se non altro per il riconoscimento del veder riproporre le nostre argomentazioni, a giorni di differenza, da fonti di tutto rispetto) abbiamo percorso un avvicinamento alla questione che, quasi ignari, abbiamo colto e affrontato di petto.

Come? Analisi. E’ analisi, per esempio, possedere un certo tipo di filmato. Come il seguente, che condivideremo.



10 Marzo 2004. Totò Riina è chiamato a deporre in merito ai falliti attentati presso lo stadio Olimpico, 93.


[...]La verità è che forse allo Stato servo da parafulmine perché tutto quello che succede in Italia e che è successo in Italia all’ultimo si imputa a Riina. Riina è il parafulmine e Riina sta bene per tutte le pietanze e per tutti li processi che si vengono fatti a Riina o i compagni di Riina.
[...] Poi ci sono il discorso dell’altri processi. Per dire io mi trovavo nel processo Falcone. Nel processo Falcone c’è un aereo nel cielo che vola mentre che scoppia la bomba. Quest’aereo non si può trovare di chi è, e allora quindi si condanna Riina perché certamente Riina a compierlo.


Mi troviamo nel processo di Borsellino. Lì sul Montepellegrino c’è l’hotel
(confonde forse Castel Utveggio con Villa Igea? Nda), nell’hotel ci sono i servizi segreti quando succede che scoppia la bomba, i servizi segreti scompaiono però non vengono mai citati perché si condanna a Riina. L’Italia così è combinata.

Cioè quando Scalfaro dice “io non ci sto” io gli debbo dire signor Presidente io non ci sto io non ci sto a queste condanne così queste sono condanne di Stato fatte a tavolino non sono condanne perché si cerca la verità perché io ho commesso questo delitto o ho fatto commettere questi delitti. Sono delle cose, delle trovate assurde. Perché se lei vede il Di Carlo viene creduto quando accusa a me o quando accusa ad altri ma quando il Di Carlo dice che andarono a trovarlo nel carcere dell’Inghilterra i servizi segreti americani e quelli israeliani e quelli dell’Inghilterra perché volevano aiuto per uccidere a Falcone lui ci ha nominato a suo cugino quello che venne a trovare poi impiccato nel carcere di Roma (Antonino Gioè, nda). Quindi che cosa succede? Che il cugino, poverino, si è messo a disposizione però poi ci ha lasciato le penne. Questo qua ci andava a trovarlo il terrorista per commettere delitti che questo terrorista si cita l’avvocato mio Cianferoni e altri lo citano per essere citato però non si deve citare questo testimone perché era mandato dai servizi segreti, era mandato del colonnello Conforto che oggi è generale.

C’è tutta una situazione, per dire. C’è Brusca che dice che alle Boboli fece mettere un proiettile, Riina non sapeva niente. Però tutte cose vanno avanti signor Presidente. Quando l’avvocato cerca o chiede il testimonio del figlio di Ciancimino, il figlio di Ciancimino non è stato mai citato non è stato mai sentito. Perché non si deve sentire il figlio di Ciancimino che era in contatto con il colonnello dei Carabinieri e l’allievo di quelli che mi hanno arrestato? Perché questo Ciancimino che collaborava con ’sto colonnello non ci dice o non ci viene a dice il perché cinque sei giorni prima l’onorevole Mancino ci dice Riina in questi giorni viene arrestato. Ma a Mancino chi ce lo disse cinque giorni prima che io veniva arrestato? E allora ci sono questi signori che mi ha venduto? C’è chi mi ha venduto.

E allora cercare la verità che è che significa commettere delitti. La verità sta bene a tutti, signor Presidente, può stare pure bene a me, ma perché mi si deve condannare a me delle cose che io non so non ho commesso e non ho fatto? Io signor Presidente ringrazio a lei e alla corte per avermi sentito però mi sento la persona additato per dire tu sei il “tu sei il parafulmine dell’Italia! Tu devi pagare il conto di tutti!”. E io sono qua, malato e malandato eh. Ci affidiamo alla volontà di Dio. Che Dio può pensare anche per tutti i parafulmine dell’Italia, tu devi pagare il conto di tutti.

Dieci Marzo 2004. Non si dica che Riina non c’aveva avvertiti, non si dica che il mainstream non lo sapesse. Il video gira da tempo, su youtube. Tornando: perchè proprio ora? Ha a che fare coi movimenti politici che stanno smottando la Sicilia? E il processo Dell’Utri? E la lettera tagliata? E cosa aspettarci dal finale d’udienza previsto per il 17 settembre? E’ autunno rovente? Cosa succede sull’isola? Cosa succederà a Roma?

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