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Stanno raddrizzando la Concordia o l’onore dell’Italia?

È una riflessione che trae spunto da una dichiarazione di Udo Gumpel, corrispondente della rete televisiva tedesca Ntv del gruppo Bertelsmann, che mi ha dato ulteriore conferma di quale sia l'immagine negativa del nostro Paese nel mondo.

Come quasi sempre accade per giudicare se stessi prima bisognerebbe capire come ci vedono gli altri.

Mi ha particolarmente colpito la sua intervista rilasciata a SKY TG24, durante le prime operazioni di "parbuckling", ovvero di raddrizzamento della Costa Concordia. Con una stringente franchezza che è inusuale nel nostro giornalismo, sempre alle prese con il bilancino delle mediazioni, Udo Gumpel ha sostanzialmente detto (sintesi):

"Il naufragio della Concordia è il simbolo di un paese refrattario al rispetto delle regole, vedi le case costruite nei canali di Sarno, le scuole che crollano ecc rimettere in assetto questa nave assume un significato simbolico, perché agli italiani non mancano certo né intelligenza né conoscenze tecniche, purtroppo è il rispetto delle regole che manca". 

Il riferimento al caso Berlusconi era lampante. Ora, detto da un tedesco è il minimo che ci poteva capitare, essendo note le differenze tra due paesi che, pur facendo entrambi parte della UE, vivono in dimensioni culturali e di organizzazioni sociali che possono tranquillamente definirsi agli antipodi. Comunque è evidente che per l'opinione pubblica extra nazionale il "comandante" Schettino è il simbolo di un paese che è insofferente al rispetto delle regole e che vede un divieto non come un obbligo da rispettare, ma come un suggerimento da valutare secondo propria discrezionalità o convenienza.

Per molti anni illustri sociologi ci hanno spiegato che questa forma di individualismo era in realtà la nostra vera risorsa, la nostra specificità, il nostro connotato di intelligenza superiore, il famoso "genio" italico... Evidentemente ci abbiamo talmente creduto e lo abbiamo coltivato con tale passione ed ardore da diventarne i migliori interpreti anche a livello istituzionale. Ecco perché le nostre istituzioni sono piene di malandrini che utilizzano il loro ruolo per riempirsi le tasche, hanno messo in pratica un modello culturale che pone l'individuo al di sopra delle leggi. Con Silvio Berlusconi abbiamo raggiunto l'apoteosi, è stato istituzionalizzato il modello. Poi se c'è chi viene meno a questo modello, ovvero che agisce nel rispetto delle leggi, peggio per lui, che si arrangi.

Adesso mi direte che l'ho presa alla larga per arrivare a Silvio Berlusconi. È vero, ma le due cose sono assolutamente interconnesse. Silvio è la metafora del paese, è il frutto concorsuale di elementi che si sono saldati tra di loro, esattamente come nel caso di Schettino, tanto lui è (era) un premier quanto l'altro è (era) un comandante.

Siccome ancora oggi, in queste ore, sondaggisti più o meno addomesticati danno comunque Silvio B. al 27% dei voti in una ipotetica tornata elettorale, la domanda aurea da porsi è la seguente: "Chi vota Silvio ritiene che sia innocente o è sicuro che sia colpevole?"

Perché dopo una condanna definitiva per un reato particolarmente grave ed odioso, specialmente per un uomo delle istituzioni, come quello della frode fiscale, e tenuto conto di tutti gli altri accidenti che gli sono capitati e stanno per capitargli, per non far torto a quell'intelligenza nazionale di cui parlava Gumpel, bisogna pensare che chi lo vota lo fa con discernimento, ovvero con la assoluta cosapevolezza che è un delinquente. Insomma Silvio rappresenta una garanzia per tutti i mariuoli e filibustieri di questo Paese che da lui si sentono degnamente rappresentati e rassicurati. Altrimenti bisognerebbe pensare che quasi dieci milioni di italiani sono dei babbei, ma questo cozzerebbe con l'immagine che un paio di millenni di storia ci hanno regalato a livello planetario. Insomma delle due l'una.

Tornando al "parbuckling" della Concordia, le operazioni di recupero messe in atto sono davvero colossali sia in termini quantitativi che qualitativi. Lavorano al progetto più di 500 persone di varie nazionalità, sono stati impiegate 30mila tonellate di ferro (4 volte il peso della torre Eiffel), sei piattaforme ancorate a 9 metri di profondità, 1.180 big bag di malta cementizia (circa 16mila tonnellate), 22 mezzi navali e 8 chiatte, 28 mila ore di riprese subacquee a fronte di 15mila immersioni ecc...

Questo per dare la dimensione di un'opera titanica unica al mondo e mai tentata prima d'ora. Se teniamo conto che la nave, il cui costo era sui 700 milioni di euro, andrà totalmente smantellata, altri 300 miloni sono le stime dei danni e delle indennità da liquidare, si parla di un costo superiore ai 600 milioni per il recupero, poi il trasferimento forse a Piombino ecc. Insomma siamo ad un danno all'incirca di 2 miliardi di euro, se vogliamo l'equivalente l'IMU ridotta sulla prima casa. In sostanza un comandante napoletano per farsi una moldava ci costerà quanto l'IMU. Questa sera sapremo se l'Italia, con quest'opera ingegneristica straordinaria, recupererà parte dell'onore perduto .

Ma allora se Schettino ha fatto un danno pari all'IMU in un colpo solo, quanti sono i danni che Silvio Berlusconi ed il suo entourage hanno prodotto in vent'anni? Perché se è vero che la perdita di credibilità internazionale ha un costo sia sul piano degli investimenti che su quello dello spread, oltre al drogaggio in senso negativo del senso civico, non dovrebbe essere impossibile quantificarli. Anche a spanne, tanto per averne un'idea, perché faccia capire agli italiani quanto costa scegliere con la pancia e non con la testa.

Una conclusione logica comunque si può trarre, ovvero che tra l'imbecille ed il farabutto c'è una differenza certamente soggettiva, ma gli effetti che producono sulla collettività sono esattamente gli stessi.

 

Foto: Wikimedia

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