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Sprechi nascosti

 
Più che Natale, i dati sciorinati somigliano a quelli di un bollettino di guerra. L'ultimo di Bankitalia registra l'aumento del debito rispetto all'andamento di inizio anno di un ben 87,7 miliardi nonostante l'austerità e politiche tese a tagliare impietosamente sui servizi ridotti ormai al lumicino. In affanno le amministrazioni pubbliche come le regioni e le province ridotte a circoli della bocciofila, tenute in piedi per dare continuità agli uomini del partito unico. La cosa tragica è che a ridursi sono anche le entrate tributarie iscritte a bilancio diminuite del 2,7%, rispetto allo stesso periodo del 2013; segno che al di là dell'evasione se non si hanno i quattrini tutto viene meno, compreso il pagamento di tasse che ha raggiunto un livello record. L'economia reale è in affanno. Non si placano i furori di una Europa pronta a chiedere ulteriori tagli compresi quelli sugli impiegati pubblici e sulle pensioni. Stiamo precipitando nel baratro e chi dovrebbe difendere gli interessi dell'Italia e degli italiani passa le sue giornate a vedere come tranciare definitivamente il senato oppure far scorrere la graduatoria per far entrare in parlamento i candidati in sostituzione di quelli eletti a Bruxelless.
 
Si sono azzerate le regole, il lavoro, con una riforma che creerà un precariato a vita e pur se a rimetterci è la collettività si lavora per non scontentare i propri sodali, lasciando inalterate le pensioni d'oro, elargendo congrui introiti a dirigenti nominati in posti chiave, sfruttando scuola e sanità per i propri tornaconti personali. D'altronde giorni addietro è stato lo stesso Gratteri a mettere in evidenza come nella scuola pubblica invece di badare alla qualità dell'insegnamento, si punta su progetti fatti da insegnanti per lasciarli arrotondare a discapito di aule fatiscenti e di istituti sempre più cadenti. Di questo passo bisognerà fare scuola in qualche stalla o edificio di fortuna.. Stessa cosa succede nella sanità. I tagli per contenere i buchi in realtà vengono effettuati sulla pelle dei cittadini. I quattrini invece di elargirli per assumere personale o comprare medicinali si regalano a progetti fatti dagli amici.
 
Succede nel nosocomio crotonese, o meglio di quel che resta di un ospedale di frontiera, che accanto alle emergenze dell'utenza del luogo deve prestare soccorso ai numerosi profughi che sbarcano ed hanno bisogno di essere portati in ospedale che manca di fasce, disinfettanti e farmaci lesinati e che non durano in eterno. Anche Gesù per fare i miracoli ha avuto bisogno di un pane e di un pesce per moltiplicarli. A Crotone si fa fronte con i progetti che non si sa a cosa ed a chi servono, tagliando anche sui medicinali. Altro che la storiella della siringa. E così tra sprechi sottobanco, una classe politica che incarna l'antipolitica per eccellenza ad essere ipotecata è la vita di ogni cittadino sempre più solo difronte alla propria miseria ed a problemi di ordine quotidiano che non si sa come affrontare.
 
Forse se il premier, invece di regalarsi ad ambienti "in", a lobbyes che lo sostengono per spolparsi meglio l'osso, si facesse un giro nella sofferenza del Paese divenuta una montagna altissima e difficile da scalare, si renderebbe conto che l'Italia merita politiche più attente al servizio dei cittadini e non dei potenti. Una situazione simile non può che degenerare e provocare ogni giorno che passa perdita d'identità, di valori e di democrazia.
 
Foto: Wikimedia.

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