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Southpaw: l’ultima sfida

Southpaw è un film del 2015 diretto da Antoine Fuqua. Billy Hope è un boxer che vive a New York con sua moglie Maureen e sua figlia Leila. Dopo un match in cui Hope viene gravemente ferito all’occhio Maureen dice al marito che forse è meglio che egli non combatta più per non mettere in pericolo la sua salute.

Poco dopo nel film Maureen viene uccisa accidentalmente da un colpo di pistolasparato dal fratello del boxer Escobar, ossia Hector: tale incidente si verifica durante una colluttazione violenta tra Escobar e Hope. Dopo aver perso la moglie Hope perde anche la sua casa per debiti e successivamente perde anche la custodia della figlia Leila per detenzione di arma da fuoco non autorizzata, per comportamenti inappropriati e violenti e per assunzione di stupefacenti. Leila viene data in custodia ad un istituto e nei primi tempi Hope non riesce a vedere la figlia perché la figlia non ha intenzione di vederlo.

Billy, poi, va alla palestra di Tick Wills per avere un lavoro e per avere un allenatore. Tick, in un primo momento è riluttante a queste richieste di Hope, poi accetta. Hope lavora nella palestra di Wills facendo pulizie e dopo un po di tempo quest’ultimo comincia ad allenarlo. L’allenamento di Wills conduce Hope alla vittoria in un incontro per beneficenza: Wills, infatti, sottopone Hope ad un duro allenamento e ad una serie di regole da rispettare.

Col tempo il rapporto tra Hope e la figlia migliora e Hope riottiene la custodia di Leila che può tornare a vivere con il padre. Ora Hope vive in un luogo malfamato e l’occasione di riscattarsi dalle sue sfortune capita quando gli viene proposto di combattere con Escobar per il titolo della loro categoria ossia i pesi mediomassimi. Escobar, infatti, è diventato detentore del titolo, titolo prima detenuto da Hope.

Wills allena Hope duramente per sei settimane e così si arriva all’incontro che rappresenta anche una sorta di “vendetta/rivincita” per Hope dopo la morte della moglie nella situazione su citata. Hope vince l’incontro e per la prima volta la figlia Leila lo guarda alla tv mentre combatte, cosa che gli era vietata fare quando la mamma era ancora viva.

Jake Gyllenhaal nella parte di Hope è davvero stupefacente: egli interpreta sia il ruolo di padre premuroso che di combattente sul ring pieno di coraggio e di voglia di vincere e di riscattarsi. Il coraggio e l’impeto di Hope vengono trasmessi a Leila che dimostra entrambe le cose in una scena in cui da addosso al padre dal punto di vista sia fisico che verbale. Jake Gyllenhaal appare per tutto il film davvero “roccioso”: nelle scene iniziali del film alcuni suoi atteggiamenti ed espressioni facciali lo fanno sembra addirittura mostruoso.

Hope è un uomo tormentato e sofferto, non solo per la morte della moglie, e il suo allenatore, interpretato da Forest Whitaker, è molto simile a lui per stati d’animo, carattere e temperamento: sia Hope che Wills appaiono come due uomini oscuri e tenebrosi, due uomini che lottano in un oceano di perdizione, due uomini che devono risalire dall’abisso in cui sono precipitati.

Grande prova anche di Oona Laurence nella parte di Leila: la ragazzina nonostante la sua giovane età mette in mostra rabbia e delusione nei confronti del padre e lo fa in modo encomiabile. Scura e tenebrosa anche Rachel McAdams nella parte di Maureen. Nelle poche scene in cui vediamo Maureen prima della sua morte vediamo una donna risoluta e determinata nel proteggere suo marito e la sua figlioletta. Il film mette in mostra anche un profondo amore filiale che nelle scene finali suscita commozione per il suo essere struggente ed intenso.

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