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Sospendere Schengen in caso di sbarchi: il peggio dell’Europa e dell’Italia

I ministri degli interni e della giustizia dell’UE hanno raggiunto venerdì a Lussemburgo un accordo che prevede la sospensione dell’applicazione del trattato di Schengen per un periodo di sei mesi, prorogabile per altri sei, in caso di “pressioni migratorie eccessive”.

Si tratta di una misura di eccezionale gravità, tanto per l’Italia quanto per l’Europa, sia per la sua sostanza che per il modo in cui è stata presa.

Il Parlamento Europeo, unica istituzione eletta dai cittadini tra quelle dell’Unione, e quindi cardine della sua democrazia, non ha, infatti, avuto alcuna voce in capitolo; tutto è stato fatto dai governi dei singoli paesi e dai loro rappresentanti, spesso senza che sia avvenuto alcun dibattito nei parlamenti nazionali (non ho notizia, per esempio, che se ne sia discusso in quello italiano).

Governi che hanno dato prova, una volta di più, della propria incapacità di pensare ai problemi ed alle loro soluzioni in termini europei; di essere nei fatti, nella puntigliosa difesa dei propri poteri e nonostante un europeismo di facciata, anti-europei.

Non concedono alcun potere all’Unione e poi l’accusano di essere impotente, i politicanti che sono alla guida di tanti dei nostri paesi: rappresentanti di un populismo che sta diventando, questo sì, continentale, per loro l’Europa è solo una scusa da tirare in ballo nei confronti dei propri elettorati, quando la realtà li costringere a prendere decisioni impopolari, e nulla più.

Ed è solo populismo, voglia di soddisfare gli istinti peggiori degli elettorati nazionali, quello che sta dietro questa violazione di uno dei diritti fondamentali, quello della libera circolazione, di tutti i cittadini europei; dietro questa clamorosa affermazione della disunità europea, arrivata proprio nel momento in cui servirebbe l’esatto contrario.

Dietro questa colossale idiozia. Vi immaginate l’introduzione di controlli di polizia ai confini delle Lombardia o del Molise? Meglio ancora, e la domanda andrebbe posta al ministro Cancellieri, corresponsabile della decisione presa ieri all’unanimità, se questa, l’alzare barriere interne, è la risposta adeguata ai problemi migratori, perché non blindare i confini delle province o dei comuni? O le vie? Il passaporto per andare in Piazza Mazzini: geniale.

Una scelta indifendibile, sul piano razionale, quella fatta dai ministri d’Europa; la soluzione sbagliata a un problema, peraltro, quasi inesistente. L’anno scorso, a causa delle rivoluzioni in Nord Africa, il numero delle persone sbarcate sulle nostre coste è salito, oddio oddio, fino a 60 o forse 70.000: una cifra corrispondete allo 0,15% della popolazione degli stati della UE. Dal punto di vista statistico, nulla.

Dimostrò tutta la propria impreparazione il nostro governo d’allora, di fronte a quel prevedibilissimo e peraltro, assai limitato arrivo di profughi. Dimostrarono tutti i loro limiti anche gli altri governi europei che lo lasciarono completamente solo, quasi che le nostre frontiere non fossero anche quelle dell’Unione. Dimostrò tutta la propria nullità, come uomo prima che come politico, il pessimo Sarkozy, populista tra i populisti, che reintrodusse i controlli alla frontiera italiana quando, dopo tanto aver fatto la voce grossa, i nostri guitti Berlusconi e Maroni concessero ai profughi il permesso di soggiorno che avrebbe consentito loro di muoversi per tutta Europa.

Una misura a cui allora ci opponemmo e che ora i governi francese, austriaco o sloveno, in circostanze analoghe, potrebbero prendere in modo del tutto legale.

Non fosse altro che per questa ragione, magari ricordando ai rappresentati del paesi del Nord Europa, sempre lesti nel dare lezioni, quanto inadeguati si dimostrarono quando furono loro a trovarsi ad essere la frontiera d’Europa (chiedendo ai tedeschi, per esempio, che fecero mai, a suo tempo, per bloccare centinaia di migliaia di polacchi) il governo Italiano avrebbe dovuto contrastare in ogni modo l’introduzione della possibilità di sospendere Schengen per un periodo così lungo.

Accettando, invece, ha tradito, assieme all’idea dell’Europa, i nostri interessi nazionali.

Una pessima decisione, e lo dico da montiano; se si capisce quanto potrebbe esservi in gioco,la peggiore che Monti ed i suoi abbiano mai preso.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.8) 9 giugno 2012 21:29

    Di che ti meravigli? Hai mai visto un africano sbarcare in Spagna? Norvegia? Danimarca? Siamo noi giu’ giu’ lo stivale che offriamo a costoro possibilita’ di accedere in Europa, quindi e’ una pura smerdata e vigliaccata fatta alla nostra Nazione. Per la serie " Questi sporchi Negri o li rimandate indietro o ve li tenete voi, noi non li vogliamo "!!! W L’Europa degli aiuti comuni.

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