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Skopje: torna alta la tensione tra macedoni e albanesi

Intanto il Parlamento dell'Unione Europea raccomanda l'inizio dei negoziati per l'adesione della repubblica ex- Jugoslava.



 

Quindici feriti solamente nell'ultimo week-end, obbiettivi privilegiati gli adolescenti e gli anziani: è tornata ai livelli di guardia la tensione tra albanesi e macedoni nella più meridionale tra le repubbliche dell'ex Jugoslavia dove convivono, tra mille difficoltà, residenti appartenenti alle due differenti etnie.

Tutto ha avuto inizio lo scorso ventotto novembre quando un poliziotto macedone, al di fuori del servizio, ha ucciso con la propria arma d'ordinanza a Gostivar due albanesi. Probabilmente motivazioni private hanno indotto il tutore dell'ordine macedone a compiere il duplice efferato omicidio ma per la minoranza albanese la Polizia di Skopje mente per non ammettere che in fondo il fatto di sangue è stato motivato dalla pervicace volontà dei macedoni di liberare il proprio paese dagli albanesi che, su una popolazione di poco più di due milioni di abitanti, sono circa cinquecentomila.

Da allora è stato un susseguirsi di fitte sassaiole ed aggressioni contro macedoni da parte di teppisti albanesi. Altre volte sono stati questi ultimi gli aggrediti da parte della maggioranza macedone. Negli ultimi tre giorni in rapida successione prima un quindicenne di nazionalità macedone è stato picchiato da coetanei appartenenti alla minoranza albanese, poi un anziano sessantaseienne della medesima nazionalità ha subito la medesima sorte ed infine, su richiesta dei servizi di sicurezza del Paese, il governo ha rimandato a data da destinarsi lo svolgimento del big-match della massima serie calcistica macedone che si sarebbe dovuto disputare domenica scorsa tra lo Skendjia di Tetovo, città abitata quasi per intero da albanesi, ed il Vardar di Skopje, i cui ultras sono tutti di nazionalità albanese.

Il giorno prima nella capitale della Macedonia si è tenuta una sorta di "Marcia per la pace e la convivenza" a cui hanno partecipato i componenti delle Associazioni di volontariato della Nazione invocando " la fine delle tensioni e la promozione di un clima di tolleranza tra gli appartenenti ai due gruppi etnici", come hanno sottolineato gli organizzatori. Quella degli scontri tra albanesi e macedoni, ricordiamo che per numero di apprtenenti all'etnia illirica Skopje, la capitale della Macedonia, pur trovandosi al di fuori dell'Albania è la “ maggior” città europea abitata da albanesi, è storia vecchia che risale ai tempi di Tito, gentiluomo croato a capo della Jugoslavia ma prigioniero della nomenklatura serba.

In spregio agli odiati “ contadini” cristiano- ortodossi serbi, da buon croato ex asburgico, Tito favorì nelel zone miste l'etnia albanese, di religione musulmana. Crollato il suo sistema di potere, e con esso la Federazione jugoslava, ovviamente gli antichi odi sono riemersi a Skopje come a Sarajevo, come a Pristina come a Zagabria con le tremende conseguenze che tutti abbiamo conosciuto. A Bruxelles, intanto, nell'ultima sua sessione il Parlamento dell'Unione Europea ha raccomandato alla Commissione di dare il via, in uno dei Consigli dei Capi di Stato e di Governo dei ventisette prossimi venturi, alle procedure per arrivare alla definitiva adesione della Macedonia all'Unione Europea da cui, per ora, rimangono escluse, giacché considerate ancora non pronte, nei Balcani Occidentali, solamente Albania, Kossovo e Bosnia- Erzegovina. L'adesione della Macedonia continua, però, ad essere bloccata dal veto greco in quanto Atene non intende permettere a Skopje l'uso del nome Macedonia, ritenendolo una sorta di proprio Diritto d'autore. La Grecia comunque in questi momenti pare abbia problemi ben pi gravi da risolvere e, dunque, pare essere, in materia, più malleabile.

 



 

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