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Single e transizione ecologica

Pontefici romani, Ulema islamici, Bramini induisti, gioiosamente uniti nella lotta, emisero comune, commossa, medievale condanna. Non vieti l’uomo ciò che Dio ha voluto. “Crescete e moltiplicatevi!”

Serissimi ricercatori dell’università del Michigan, anni fa lo notificarono: la condizione di single recuperata (dopo un divorzio) o mantenuta (dopo l’adolescenza), fa male all’ambiente. Se sospettate, dunque, che vostra moglie vi tradisca, calma e sangue freddo e valutate se non convenga chiudere un occhio in attesa che la tempesta - magari effimera - passi.
Ne va degli equilibri termici globali.
L’imperativo, categorico e impegnativo per tutti, è salvare il mondo da "Strega Entropia". Dunque, coniugi usurati e single inveterati, la consegna è una sola: non disfare (i primi); e darsi da fare (i secondi).
Si è infatti capito che due corpi che dormono nello stesso letto, due cuori che battono al caldo dello stesso termosifone, quattro occhi che guardano la stessa televisione, due bocche che masticano sotto la stessa lampada, un pavimento lavato dalla stessa acqua, un unico carico di lavatrice, un solo fornello per il caffè, la stessa automobile per andare in ufficio; tutto ciò fa risparmiare elettricità, acqua, case, infrastrutture, metano, petrolio.


Se dunque vi state eroticamente raffreddando, prima di fare avventatezze, rammentate che il pianeta invece si riscalda.

Il ragionamento non fa una grinza. Anche se pecca di una speciale tortuosità. Molti anni fa una ricerca del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston ("I limiti dello sviluppo"), finanziata dal Club di Roma, indicava una strada decisamente più lineare.
Correva – nientedimeno – l’anno 1972. Già allora i saggi prevedevano, a mezzo di freddi diagrammi di flusso, quello che sarebbe accaduto. E che, adesso, è di fronte a noi spaventosamente più vicino. Dicevano i saggi che l’unica vera ricetta per salvare il pianeta blu e controllare indici di inquinamento e degrado globale (e conseguenti migrazioni di massa), consisteva nel contenimento dell’esplosione demografica. I saggi non furono ascoltati. Anzi, li si accusò di feroce e angusto neo-malthusianesimo.
Pontefici romani, Ulema islamici, Bramini induisti, gioiosamente uniti nella lotta, emisero comune, commossa, medievale condanna. Non vieti l’uomo ciò che Dio ha voluto. “Crescete e moltiplicatevi!”.
L’abbiamo fatto. Andiamo spediti verso gli otto miliardi. Ed ora la soluzione sarebbe una politica delle larghe intese in fatto di mogli?
Suvvia, abbiamo pietà. A quel disgraziato dell’uomo medio, oggi così pensoso dei suoi redditi, risparmiamogli almeno questa.

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