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Sierra Leone: niente scuola per le minorenni incinte

Le ragazze incinte possono sì fare gli esami ma devono “stare alla larga dalla scuola perché non sono in grado di imparare” e “possono influenzare negativamente le compagne di classe a svolgere attività sessuali e a rimanere a loro volta incinte”.

Sono le parole del ministro dell’Istruzione della Sierra Leone, contenute in una circolare diramata il 15 ottobre per chiarire, una volta per tutte, la questione della frequenza scolastica delle minorenni incinte: in sintesi, prima partoriscano, poi torneranno a scuola.

Naturalmente, il ministro non ha saputo fornire alcuna prova a sostegno del cattivo esempio che le ragazze incinte costituirebbero nei confronti delle compagne di classe.

La Sierra Leone ha tassi molto elevati di gravidanze precoci. Ma invece di impartire lezioni di educazione sessuale nelle scuole e sradicare la violenza contro le donne e le ragazze, le autorità del paese africano preferiscono la stigmatizzazione popolare e la sanzione esemplare: niente istruzione.

A giugno, Equality Now, Wawes e Amnesty International hanno presentato un ricorso alla Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale, chiedendole di pronunciarsi contro un divieto del tutto ingiustificato e discriminatorio.

La Corte deve ancora pronunciarsi.

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