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Si sposta il baricentro europeo della migrazione. Un riflesso della situazione geopolitica internazionale?

Le rotte tra l'Africa e l'Eldorado europeo si sono spostate verso est.

È questo il dato più evidente riportato dalla Frontex, l’agenzia che coordina il controllo delle frontiere esterne dell'Unione europea (Ue). Secondo l'organizzazione con sede a Varsavia, la nave che lo scorso giovedì è affondata a largo delle coste di Lampedusa ha seguito la rotta del Mediterraneo centrale, ad oggi la tratta più trafficata per chi clandestinamente lascia le coste africane per raggiungere l’Europa.

Solo tra gennaio e settembre, infatti, i numeri parlano di circa 31.500 migranti (a fronte dei 10mila rilevati nel 2012) impegnati in questa spesso tragica odissea che dalle coste libiche ed egiziane li conduce nelle acque della Sicilia e di Malta.

Le condizioni climatiche durante l'estate e in autunno sono i presupposti per la traversata, ma sono anche i periodo più faveroli per i rifugiati siriani che vedono aumentare le probabilità di passare attraverso l'Egitto per raggiungere l'Europa attraverso il Mediterraneo.

Se da un lato il Mediterraneo centrale è diventato l’ingresso "preferito" dei migranti africani e non solo, viceversa si è avuto un calo di ingressi nella tratta occidentale, che attraversa le isole Canarie, nella quale nel 2012 sono stati rilevati solo 200 ingressi illegali: "Nel 2006, le Isole Canarie sono stati il primo punto di ingresso per gli immigrati illegali verso l'Europa", ricorda ancora Izabella Cooper, portavoce di Frontex.

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Una spiegazione a questo spostamento del baricentro dell'immigrazione potrebbe essere individuata nell’intensificazione della cooperazione di Madrid con Rabat per il controllo delle frontiere. Accordi "bilaterali" di questo tipo sono una delle soluzioni adottate dagli Stati membri dell'Ue per proteggere l'arrivo dei clandestini sul loro territorio, tant’è che nel 2008 anche l'Italia ha sottoscritto con la Libia il cosiddetto Trattato di Bengasi in base al quale l'Italia avrebbe dovuto pagare 5 miliardi di dollari alla Libia come compensazione per l'occupazione militare in cambio, la Libia prenderà misure per combattere l'immigrazione clandestina dalle sue coste.

L'effetto fu radicale: da 40.000 nel 2008, il numero di migranti sulla "rotta del Mediterraneo centrale" scese a 11.000 nel 2009 e 1.650 nel 2010. Poi le rivoluzioni arabe e la caduta di Gheddafi si sono invertiti, portando a 65.000 il numero dei migranti. 

Date queste premesse, probabilmente con l'intento di imparare dagli errori del passato, il commissario europeo per gli Affari interni, Cecilia Malmström, nell’ambito dell’attuazione programma Eurosur, ha promesso di agire "il più presto possibile."

Gli Stati membri si scambieranno informazioni in tempo reale grazie ad accordi paralleli con i paesi di origine con i quali hanno già condiviso risorse tecniche, elicotteri, navi. Ed è proprio la Frontex a cordinare le operazioni di sorveglianza: Hermes sulle coste italiane, Poseidone in Grecia o Enea nel Mar Ionio.

Foto logo: Itan/Flickr

 

La mappa è del quotidiano francese La Croix, che ha cercato di illustrare questo fenomeno. 

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