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Lodo Mondadori: era corruzione! Berlusconi dovrà risarcire 750 milioni di euro

La fonte è dagospia.it ma nel week end è scoppiato il caso anche su altri blog, giornali e siti di informazione, gli unici siti che non fanno cenno al più mostruoso risarcimento mai deciso da un tribunale sono ovviamente Libero e Il Giornale.

Aspettando la sentenza sul lodo Alfano, intanto si scioglie il lodo Mondadori: era corruzione! Berlusconi dovrà risarcire 750 milioni di euro a De Benedetti. “La Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest del danno patrimoniale da perdita di chance quantificato in circa 750 milioni”. Lo si legge in una nota che fa capo al Gruppo De Benedetti, in riferimento ai contenuti della sentenza del Tribunale di Milano, nella causa civile promossa contro la Fininvest per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria nella vicenda del Lodo Mondadori.


Nella nota si legge che «è stata depositata oggi (ieri ndr) la sentenza del tribunale di Milano nella causa civile promossa da Cir, assistita dagli avvocati prof. Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini, contro Fininvest per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria nella vicenda del Lodo Mondadori. La sentenza che ha carattere esecutivo decide che Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest del danno patrimoniale da perdita da chance di un giudizio imparziale, quantificato in euro 749.955.611,93.

Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest anche dei danni non patrimoniali sopportati in relazione alla medesima vicenda. La liquidazione di tali danni è riservata ad altro giudizio. In questo modo, dopo la definitiva condanna penale per corruzione intervenuta nel 2007, anche il giudice civile porta luce su una vicenda che ha inflitto un enorme danno a carico di Cir, ferendo al contempo fondamentali valori di corretto funzionamento del mercato e delle istituzioni. Cir esprime soddisfazione per una sentenza che rende giustizia alla società e ai suoi azionisti».

La sentenza del Tribunale di Milano «non mi compensa per non aver potuto realizzare il progetto industriale che avrebbe creato il primo gruppo editoriale italiano, ma stabilisce in modo inequivocabile i comportamenti illeciti che l’hanno impedito» scrive l’ingegner Carlo De Benedetti, presidente onorario di Cir, commentando il pronunciamento del Tribunale nell’ambito della vicenda del lodo Mondadori. «Dopo quasi vent’anni dalla cosiddetta fraudolenta messa in atto per sottrarre al nostro gruppo la legittima proprietà della Mondadori - afferma - finalmente la magistratura, dopo la sentenza che ha confermato definitivamente in sede penale l’avvenuta corruzione di un giudice, ci rende giustizia anche sul piano civile». Così, dopo l’ennesimo procedimento chiarificatore emerge sempre più chiara l’ambiguità di uno stato che non ha una normativa sul conflitto di interessi, che giustifica l’abuso di posizioni dominanti e che soffre della mancanza di un organismo antitrust vero, che impedisca a forze monopolistiche di occupare tutti i gangli del potere, della politica, dell’informazione e dell’editoria.

Commenti all'articolo

  • Di Federico Pignalberi (---.---.---.43) 4 ottobre 2009 14:56

    "La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l’accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel Lodo Mondadori." (Fedele Confalonieri, la Repubblica, 25 giugno 2000)

  • Di Ineuropa (---.---.---.32) 18 ottobre 2009 00:55

    	 	 	 	

    Sentenza CIR- MONDADORI – Il boomerang di Roppo

     

    Scoop tratto dal portale Indymedia al link:

     

    http://piemonte.indymedia.org/article/6030

     

    Berlusconi ha corrotto il giudice Vittorio Metta e quindi Silvio Berlusconi deve risarcire Carlo De Benedetti con 750 milioni di euro.

     

    E’ il dispositivo della sentenza del 3 ottobre 2009 (che trovate in allegato in originale pdf e trascrizione word) del Giudice monocratico della 10a sezione civile del Tribunale di Milano Dott. Raimondo Mesiano (pedinato in questi giorni da Mediaset). Tripudiano i 2 legali di De Benedetti: l’avv. Prof. Vincenzo Roppo e l’Avv. Elisabetta Rubini.

     

     

    “ … Silvio Berlusconi non poteva non sapere della corruzione del giudice Vittorio Metta, chiamato nel 1991 a decidere chi dovesse controllare la casa editrice Mondadori. Perchè i soldi finiti al giudice venivano da un conto estero della Fininvest, e Berlusconi era all’epoca il numero uno del Biscione … Sarebbe assolutamente fuori dall’ordine naturale degli accadimenti umani che un bonifico di circa 3 miliardi di lire sia disposto ed eseguito per finalità corruttive senza che il dominus della società, dai cui conti il bonifico proviene, ne sia a conoscenza e lo accetti. Pertanto è da ritenere che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva, corresponsabilità che come logica conseguenza comporta la responsabilità della stessa Fininvest...”.

     

    E’ questa la parte centrale della sentenza con cui il giudice Mesiano ha condannato la Fininvest di Berlusconi ad indennizzare la C.I.R. di Carlo De Benedetti con la stratosferica cifra di settecentocinquantamilioni di euro (quasi 1400 miliardi e spicci del vecchio conio).

     

    Ma se De Benedetti esulta, Roppo non ne ha ben d’onde. La sentenza CIR potrebbe tradursi in un poderoso boomerang. Un macigno sulla capoccia dell’insigne giurista genovese. Pochi giorni fa Paolo Scaroni, felicitandosi per il successo professionale del professore genovese (Roppo è anche consulente legale dell’ENI) ha chiesto a “Vincenzino” di poter far vincere almeno una causetta all’ENI (Roppo patrocina l’ENI nella causa per l’inquinamento ambientale del sito Syndial/ENI di Avenza)

     

    I soliti maligni ritengono che, grazie a questa sentenza, potrebbe giungere a Scaroni una sonora mannaiata tra capo e collo.

     

    Avete presente il nuovo scandalo che coinvolge l’ENI per le tangenti pagate per oltre un decennio al presidente della Nigeria, politici e funzionari nigeriani? (centinaia di milioni di dollari).

     

    Ecco. Ora come ne usciranno i vertici ENI? Come tirarsene fuori dal labirinto ropponiano?

     

    E’ “... assolutamente fuori dall’ordine naturale degli accadimenti umani...” che centinaia di milioni di dollari “... siano disposti ed eseguiti per finalità corruttive senza che i dominus della società ne siano a conoscenza e lo accettino...” I vertici dell’ENI “ ...non potevavo non sapere della corruzione... e pertanto è da ritenere che siano corresponsabili della vicenda corruttiva, corresponsabilità che come logica conseguenza comporta la responsabilità della stessa... “ ... ENI.

     

    Il magistrato della Procura di Milano Fabio De Pasquale (che sta indagando sulle tangenti ENI in Nigeria) potrebbe tranquillamente fare copia/incolla delle sentenza CIR/Fininvest, sbianchettare Fininvest/Berlusconi e scriverci sopra ENI.

     

     

    Che dire Roppo … sei formidabile!

     

     

    Luca Fazzo ... che c’entra?


     

    Luca Fazzo lo conosciamo tutti. Cresciuto a “pane e CIR” alla corte di De Benedetti (La Repubblica) è stato mandato in esilio a Il Giornale (il quotidiano controllato dalla famiglia Berlusconi).

    En’esodo obbligato quello. Fazzo, beccato con le mani nella marmellata passava notizie al SISMI di Marco Mancini e Nicolò Pollari. Un giornalista infedele, anche se di un’infedeltà più originale e garbata di Farina. Riconosciuto reo di alto tradimento è stato allontanato per 12 mesi dalla professione giornalistica dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia

     

    http://www.odg.mi.it/files/fazzo-sismi-delibera-12d06.doc

     

    Luca Fazzo soggiogato al sismi pedina a tempo pieno del Servizio Segreto Militare. Aveva la curiosa consuetudine di anticipare via fax al SISMI gli articoli che sarebbero usciti il giorno dopo su Repubblica.

     

    E non ha perso il vizio.

     

    Il 5 ottobre 2009 Fazzo ha trovato il modo d’inviare in anteprima assoluta ai vertici di CIR un articolo poi scritto su Il Giornale il successivo 6 ottobre (che ironia farlo proprio dal quotidiano di Berlusconi): “Mondadori, scontro sulle motivazioni Berlusconi: allibito, enormità giuridica” (sempre via fax o mail stavolta?).

     

    http://www.ilgiornale.it/interni/mondadori_scontro_motivazioni_berlusconi_a llibito_enormita_giuridica/cronaca-berlusconi-de_benedetti-politica-giustizia-cir-mesiano-fininvest-lodo_mondadori-corruzione/06-10-2009/articolo-id=388407-page=0-comments=1

     

    Pare che in origine l’articolo si sarebbe dovuto titolare: “Mondadori, le motivazioni del giudice: Berlusconi non poteva non sapere”.

     

    Che smaccaccio. De Benedetti ha letto l’articolo de Il Giornale prima del suo editore! Berlusca. Che non sia una malvagia allusione in danno di Fazzo si desumerebbe inconfutabilmente da una esplicativa mail del 5 ottobre 2009 inviata da Salvatore Ricco (con Francesca Sagramoso addetto stampa del Gruppo CIR) a Carlo De Benedetti, a Rodolfo De Benedetti, a Francesco Dini, a Elisabetta Rubini e al Prof. Vincenzo Roppo:

     

    Ricevo da Fazzo un’anticipazione di cosa leggeremo domani sul Giornale

     

    Ne abbiam conosciuti di giornalisti venduti e servi della gleba (Franco Manzitti, Massimo Razzi, Renato Farina, Bruno Vespa, Giuseppe Turani, … la lista è chilometrica) ma tu Fazzo superi tutti in stile, eleganza... perseveranza.

     

    E’ anche grazie a questi deprecabili esempi se la professione giornalistica stà ogni giorno sempre di più subendo pesanti, inevitabili, preoccupanti perdite di rispettabilità.

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