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Sì ai rigassificatori

 

 Nella ricerca del difficile equilibrio tra necessità energetiche e priorità ambientali l’Italia può fare un piccolo ma deciso passo avanti aumentando sensibilmente la presenza di rigassificatori in zone strategiche. Al momento c’è solo un rigassificatore attivo in Italia; è necessario portare la quantità totale almeno a cinque, in breve tempo, se vogliamo ridurre il consumo di petrolio con tutti i benefici che ne conseguono.

Un rigassificatore è un dispositivo assolutamente non inquinante che consente di riportare allo stato gassoso il gas naturale, trasportato mediante apposite navi, metaniere, dove viene stoccato in stato liquido. Tale procedimento consente di acquistare gas naturale direttamente da quei paesi ricchi di giacimenti ma non muniti di gasdotti. I vantaggi sono sia di natura economica, dato che il costo del gas acquistato in questo modo è sensibilmente più basso di quello consegnato direttamente mediante gasdotto, sia di natura politica in quanto si è meno vincolati dalle forniture mediante gasdotti dove il Paese esportatore può chiudere i rubinetti a suo piacimento, si ricordi la recente questione del gasdotto Russo primaria fonte di approvvigionamento per l’Italia.

Ora data la natura non inquinante del gasdotto e la sua assoluta non pericolosità non è ammissibile istituire comitati di protesta anche contro questi utilissimi impianti, che tra l’altro, possono essere realizzati su piattaforme galleggianti site ad una ragionevole distanza dalle nostre coste, in tal modo si elimina anche il fattore antiestetico di questi impianti.  I gasdotti sono una risorsa per il Paese e non un pericolo, pertanto ogni forma di protesta in questo caso è esclusivamente di natura strumentale.

I rigassificatori non saranno certamente la soluzione definitiva alla questione energetica, ma in questa delicata fase Storica, sono uno strumento utile per ridurre il devastante impatto del petrolio che incide pesantemente sia a livello finanziario sia ambientale. 

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