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Shame: siamo tutti belgi

Ribellarsi ed indignarsi è giusto. La rete è uno strumento eccezionale, un motore politico per dare un senso alla rivolta morale dei cittadini come ci sta insegnando il Belgio in queste ore... E noi? Siamo assuefatti a tutto? Non è possibile...

Se non ora quando? Non ho mai pensato che l'indignazione possa rivelarsi una categoria della politica.

Un momento, un occasione, un sentimento. Quello sì.

Ma la politica è progetto, mediazione, decisione. Oggi c'è un elemento nuovo. Anzi due. Il primo riguarda lo scenario generale.

L'indignazione sta diventando un motore politico grazie alla rete. Infatti se la rivolta morale, il sussulto etico ti porta a cercare un confronto, a comunicare uno stato d'animo, e, grazie alla rete, prende forma una valanga , allora siamo dinanzi ad un movimento concreto e non più ad un'esposizione di sentimenti. Tunisi, Teheran,e oggi Bruxelles, dimostrano che Obama, consapevolmente o meno, ha segnato una rottura: la rete è base sociale, è linguaggio, è interessi comuni e non solo un occasionale megafono.

Il Belgio di queste ore è una straordinaria lezione anche per la sazia Europa. SHAME, vergogna, è il sasso di Balilla che ha infranto la vetrina che proteggeva la politica belga. Tutti in piazza per essere governati, per avere un progetto, un'idea, una decisione. Oggi Shame anche in Italia. Non per denunciare solo le malefatte trimalcionesche di una cricca di vegliardi impuniti, ma per reclamare un ricambio poloitico radicale, perr poter tornare a dividersi sulle cose e non su gli stili.

Il secondo elemento che rende inevitabile la ribellione è il voto delle primarie del PD a Napoli. Shame.

Dopo anni di cancrena e di infiltrazioni camorristriche vediamo la forza principale dell'opposizione, il partito che pone la questione morale, allestire un palcoscenico politico dove il cui protagonista è il personaggio più contiguo con tutte, dico tutte, le cause del malessere napoletano di questi anni, essendo stato il delfino di Bassolino.

E la meccanica del voto stesso, con denuncie di brogli e di inquinamenti camorristici. SHAME.

 

Basta: questo presepe non ha stella cometa.

E' solo una notte buia senza epifania. Dobbiamo cambiare la scena. Allora proviamo a Napoli, Roma, Bologna,Milano. Mettiamo in vista la nostra Shame. Lenzuoli e bandiere bianche sui balconi. Ma non solo per Ruby, per tutti i comprimari. Game Over. Si esce di scena. Andiamo al voto subito.Vopliamo vederli che vengono a chiedere il consenso con le facce di Napoli, Bologna, Milano, Arcore.

Facciamo correre la nostra shame sulla rete. Obbiettivo in 10 ore 10 mila contatti.Se non ora quando? Se non noi chi ? Se invece raccogliamo silenzio e borbotti sappiamo a chi rivolgere l'urlo SHAME: a noi stessi e allora tutti in Belgio.

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