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Sette deputati PD contro la Fornero: è arrogante!

 

Dure parole di sette deputati del Partito Democratico contro gli atteggiamenti della ministressata che non perde occasione per evidenziare con arroganza la sua inadeguatezza a dirigere un dicastero strategico per la nazione.

Chi sa fare, fa. Chi non sa fare, insegna. Il noto adagio, solitamente critica diretta a maestri troppo zelanti per le modeste capacità ostentate.

Lo stesso potrebbe dirsi della ministra Fornero, quotidianamente al centro di polemiche connesse al suo operato. Tant’è che titoli accademici ed onorificenze non l’hanno messa al riparo dalla “mozione di sfiducia”in pectore che sette deputati del PD hanno avanzato al premier Monti per chiedere di porre rimedio ad un atteggiamento che si è ormai fatto insostenibile. Ma il caso della ministra piemontese è davvero al limite: benché non sappia fare, le viene concessa carta bianca. E fa. Danni, ma fa.

I sette samurai, difensori del buongusto di un dibattito politico che da tempo ha perso qualità e spessore, sono Stefano Esposito, Antonio Boccuzzi, Giacomo Portas, Giorgio Merlo, Dario Ginefra, Ivano Miglioli e Daniele Marantelli. I parlamentari sono espressione di diverse anime del Partito Democratico ma convergono sul punto cardine della recriminazione: l’arroganza di Elsa Fornero non può più essere tollerata, nella misura in cui la stessa è diventata lo stile comunicativo preferito dall’insegnante di microeconomia dell’ateneo torinese. Sun Tzu direbbe che fa finta di essere forte, perché è consapevole della propria debolezza.

La protesta dei parlamentari PD è stata formalizzata in una lettera indirizzata al Premier Monti, al quale si promette fedeltà e sostegno (e vabbè, nessuno è perfetto…) in aula, per i provvedimenti che il governo presenterà. Tuttavia c’è un profondo rammarico nel sottolineare la sempre crescente arroganza del ministro del lavoro, esplosa nei giorni scorsi con quelle deliranti difese contro i dati INPS sugli esodati.

La Fornero è insomma come “Vichi” di Casapound, il personaggio satirico portato in tv dalla Guzzanti: non appena l’ente previdenziale l’ha posta dinnanzi alla menzogna dei 65000 esodati, non esita ad apostrofare gli interlocutori con un “e allora le Foibe?” che non conclude certo la discussione, ma offre anzi innumerevoli spunti di critica e sdegno. Come dire, la colpa è degli esodati che sono 390.000, mica della ministressata che ne aveva conteggiati solo 65000. In un paese civile un errore del genere comporterebbe dimissioni sia dagli ambiti politici che da quelli accademici. Ma, grazie al cielo (per la Fornero), siamo in Italia, condizione questa che la pone al riparo dal doversi ritirare a vita privata come il buonsenso richiederebbe per chi, in oltre sei mesi, è riuscito a mettere in piazza esclusivamente incompetenza ed inadeguatezza al ruolo ricoperto, perdendo persino l’appoggio di Confindustria a causa della scriteriata riforma del lavoro, pesantemente criticata dal numero uno Squinzi.

I deputati firmatari della missiva reputano intollerabile siffatto atteggiamento, costantemente volto al tentativo di costruzione di un’immagine che possa incutere quel rispetto che gli atti del suo dicastero le hanno fatto palesemente mancareLa Fornero non è mai piaciuta, sin da quelle lacrime poco credibili dovute magari ad una compressa di Zoloft smarrita nello scarico del lavandino. Anche gli atteggiamenti fortemente polemici, che “mamma coccodrilla” adotta contro chiunque avanzi critiche al suo operato, vengono messi sotto la lente di ingrandimento perché denotano la mancanza di consapevolezza che il ruolo ricoperto dalla ministra richiederebbe: si citano ad esempio le numerose polemiche con la leader CGIL Susanna Camusso.

Si chiede un segnale forte del premier Monti, si minaccia velatamente l’adesione ad una eventuale mozione di sfiducia diretta al singolo ministro: quello che più conta è che, per una volta negli ultimi nove mesi, qualcuno ha ritenuto opportuno riappropriarsi di quella sovranità che la Costituzione concede al popolo ed ai suoi rappresentanti, non certo a ricche ministre avvolte in foulard di seta e totalmente inconsapevoli degli effetti devastanti che certi provvedimenti possono avere sulla popolazione.

E la Fornero sembra sempre più vicina al ritorno in Corso Unione Sovietica a Torino. Dove magari potrà invertire la tendenza ed insegnare ai suoi studenti quella teoria che ha provato ad applicare. E che si sta rivelando palesemente inadeguata.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.158) 14 giugno 2012 11:57

    Vedi Nicola ,il tuo articolo sarebbe anche condivisibile se chi critica la Fornero avesse dimostrato di saper fare di meglio .
    A prescindere dalla qualità intrinseca della Fornero ,fermo restando che i titoli accademici contano meno di zero dal momento che per raccoglierli basta entrare nell’ingranaggio giusto e semmai contano le pubblicazioni ,premesso inoltre che l’aria da maestrina con la bacchetta in mano può indubbiamente non piacere ,resta il fatto che chi ha trascinato il paese nella merda più nera ,e il PD è parte integrante ,non ha alcun diritto di criticare o di rivendicare .

    Ridare la sovranità a quelli che ci hanno ridotto in braghe di tela ? Ma stiamo scherzando ?.
    Questi vanno resettati ,tutti ,senza distinguo .
    E’ indecente continuare a sentire questi bifolchi continuare a dare lezioncine sul come fare e cosa fare per riaggiustare le cose .A questi punti preferisco la Fornero che almeno non ha il culo sporco .
    Poi ,quando avremo restituito alla democrazia un minimo di credibilità e di dignità ,potremo mandare la Fornero a spigolare.Non prima . Anzi bisogna vigilare che questi non rimettano le mani in pasto o che tentino(come stanno purtroppo facendo ) di condizionare questo governo di salute pubblica ,che può non piacecermi ma del quale ,al momento ,non si può fare a meno.
    Cercate sempre di ricordarvi da dove veniamo.
    ciao 

  • Di Nicola Spinella (---.---.---.104) 14 giugno 2012 15:45
    Nicola Spinella

    Ciao Paolo, grazie sempre per la tua schiettezza mai fuori luogo. 

    Non posso darti tutti i torti, il PD è parte integrante di un governo guasto, nelle intenzioni e nelle opere. La paura di una seconda stagione di berlusconismo (o equivalenti) c’è, ma dipende anche dalla mancanza di alternative. Montezemolo? hahahaha. Grillo? mah, non so.

    Certo che comunque se mettiamo l’accento sull’arroganza della classe dirigente, i sette samurai hanno avuto le loro buone ragioni. 
    Che poi alcuni tecnici siano più presentabili di tutti i politici beh...non è mica una novità!
    a presto
    N.

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