Serie A: il pallone torna a rotolare

Giù Inter e Roma. Parte in quarta la Juve di Conte. Piace il Napoli.
Meglio tardi che mai. Il campionato di serie A è finalmente cominciato e bisogna riconoscere che cominciava a mancarci. Il momento che sta attraversando il Paese è tra i più delicati e tutti ci auguriamo che i grandi eventi sportivi possano servire a dare occasione di sana e civile aggregazione, anche se lo “spezzatino” di partite a tutte le ore può alla lunga risultare indigesto. Ma oggi, si sa, è la televisione a dettare legge e orari. Gli incontri alle 12:30, ad esempio, si vendono bene sul mercato asiatico…
SOTTO IL SEGNO DELLA JUVE - Non poteva cominciare meglio la stagione 2011/2012 per la vecchia signora in bianconero, che ha seppellito sotto quattro reti il Parma (4-1) nella suggestiva cornice del nuovissimo stadio, la vera novità di quest’annata. Pensate che lo sponsor che vorrà dargli il suo nome dovrà sborsare 200 milioni di Euro. Conte è uno che conosce il suo mestiere e pare avviato a rilanciare la squadra della quale, è bene ricordarlo, è stato capitano.
È piaciuta molto anche
Tre punti anche per
IL COLPACCIO DEL CAGLIARI - Il sorpresone della giornata è stato il passo falso della nuova Roma, che all’Olimpico ha lasciato tre punti al Cagliari (1-2). Nell’articolo di presentazione di questa partita eravamo stati facili profeti. Come ebbe a dire lo stesso Presidente Di Benedetto, “Roma non è stata fatta in un giorno” ed è evidente che Luis Enrique ha bisogno di altro tempo per amalgamare tanti calciatori nuovi. Facile e prevedibile vittoria dell'Udinese a Lecce (0-2). La sensazione è che i salentini soffriranno fino alla fine. Buona prova dell’Atalanta a Genova (2-2). I bergamaschi hanno bisogno di punti per azzerare la penalizzazione in classifica (-6), ma anche il Novara può festeggiare: la neopromossa è riuscita a rimontare due reti al Chievo, portando a casa un utile punto che fa morale. Scialbo 0-0 tra Catania e Siena, ma un punto per uno non fa male a nessuno.
IL GIOCO C’E’ MA NON SI VEDE - La giornata ha confermato che dal punto di vista tecnico e tattico il calcio italiano sta vivendo un momento particolare: ci sono tanti corridori, ma pochi piedi di velluto. Le trame di gioco passano per l’ossessiva ricerca del possesso palla e del fraseggio in orizzontale, che a volte risulta un po’ noioso. Ma questo passa il convento. Se da quest’anno l’Italia ha solo tre posti in Champions un motivo ci sarà. Come sono lontani i fasti di Berlino 2006…
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