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Sentieri complicati

La rabbia è viva dentro me. Qualcosa di materialmente inesistente ha voglia di materializzarsi e di dimostrare a tutti ciò che è. Qualcosa di cosmico. Qualcosa di cui nessuno conosce ne forma ne colore. Qualcosa che, se solo lo volesse, potrebbe distruggere tutto. Viceversa potrebbe anche cambiare in positivo le sorti del pianeta. È un qualcosa rinchiuso dentro me, esile corpo dinnanzi all’immensità dell’ipocrisia, dell’ingiustizia, dell’ignoranza e della malvagità che cerca di farsi avanti a piccoli passi, Ma qualcosa inizia a manifestarsi.

Dura notizia. Per poter frequentare gli studi che tanto sognavo devo trovare il denaro necessario a sostenere questa spesa perché nessuno vicino a me ne è in grado. Si profila d’avanti a me non più un futuro roseo ma piuttosto grigiastro che, purtroppo, i cieli di Roma non riusciranno a migliorare. Occorrerà grande sacrificio, grande costanza e soprattutto grande forza di volontà. Ma è da sempre stato cosi.

Giacche siamo venuti al mondo siamo stati chiamati a fare esperienze e a ricoprire compiti sempre più complicati: ci hanno insegnato a nutrirci da soli e a muovere i primi passi. Ferite, dolori e pianti non hanno fermato la nostra volontà di assomigliare a coloro che ci sono accanto. Ora è un po’ diverso ma l’obbiettivo è identico. Non vogliamo più assomigliare ai nostri cari ma piuttosto esserne diversi, raggiungendo i nostri sogni al di là dei consigli, purtroppo negativi, che costantemente ci forniscono.

Abbiamo bisogno di dimostrare a noi stessi che siamo in grado di saper camminare con le nostre gambe. Occorrerà quindi impegnarsi, studiare, lavorare e soprattutto sudare finche un terzo elemento non dipendente da noi intervenga a staccar la spina e a metterci in condizione di abbassare il ritmo o di troncarlo drasticamente. Una malattia, un problema famigliare o economico che sia. prima o poi farà il suo ingresso sul palcoscenico della mia vita a spiegare al pubblico che lo spettacolo purtroppo è terminato.

Come si può disegnare un futuro perfetto o quasi a queste condizioni? Chi ci garantisce che questo futuro potrà davvero materializzarsi? D'altronde nessuno ci ha mai promesso nè oro nè fango. Potrebbero accadere entrambi ma mai contemporaneamente oppure potrebbe esserci una via di mezzo come il vetro, ad esempio.

Ma sei noi abbiamo pianificato un futuro che non ambisce all’oro ma almeno all’argento? A queste condizioni come può essere possibile? Le persone che ti sono accanto non dovrebbero essere le prime ad aiutarti facendosi in quattro? Il futuro purtroppo non prendere forma da solo. Qualcuno deve plasmarlo. Qualcun altro deve fornirne il materiale giusto. Altri devono consigliarti la giusta tecnica. Altri devono proporti delle varianti sia nella tecnica che nei materiali. Gli ultimi devono rifinirlo. Ma l’artista, il creatore o l’artigiano del tuo futuro puoi essere soltanto tu. Poi ci saranno molti ma molti altri che criticheranno la tua opera, alcuni in maniera positiva, altri in maniera negativa ma sempre consapevoli che l’opera d’arte generata è la tua e se hai deciso di metterla in mostra è perché ne vai fiero e questo mai nessuno potrà cambiarlo.

Il futuro dinnanzi a noi è molto incerto. È una ripida salita della quale non si conosce la fine. Il nostro intento è quello un giorno di guardare questa salita dall’apice della sua altezza e poi di procedere con la successiva discesa. Perché c’è sempre una discesa dopo una salita. Qualcuno prima o poi scoprirà ciò che bolle in me, riuscirà a liberarlo e a scatenarlo (non so neanche se usare il maschile o il femminile perché non so che sesso abbia e, soprattutto, se c’è l’abbia). E dopo questo tutti ne noteranno le conseguenze. Ognuno avrà il suo. Non sto parlando di una specie di giudizio universale perché a questo punto io dovrei essere Michelangelo (il che sarebbe fantastico) ma piuttosto di una valutazione affettiva. Tutti coloro che avranno creduto in me in passato otterranno un compenso mentre gli altri che mi riempivano di consigli e osservazioni negative e che credevano che non c’è l’avrei fatta cioè tutti quelli che mi guardavano in ginocchio scivolare nel baratro, avranno quello che si meritano. I falsi consiglieri modificheranno poi le loro vedute.

Nessuno è sicuro del proprio destino. Nessuno sa davvero se potrà gioire con i felici e rinfacciare tutto ai nemici. Sarebbe il sogno di tutti. Il mio è quello di riuscire a plasmarmi da solo e di gioire sia con i felici sia coi nemici o con coloro che non credevano in me. Perché tutti possono cambiare.Tutti possono dire "ho sbagliato”. Ma tutti sono troppo orgogliosi per fare entrambe le cose. Il mio sogno? Ottenere tutto ciò che voglio. Mi sembra chiaro.

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