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Sei un mito... greco - Parte II

Dedalo e Icaro:

Dedalo in gioventù era stato un fenomeno in tutto. Nonostante ciò, finì per fare il geometra al comune di Creta. A lui si devono invezioni come l'ascia, la sega, la falce e il martello; attualmente è in causa proprio per questi due utensili con il partito comunista mondiale per appropriazione indebita.

Nel 47 a.C il comune di Creta vinse un bando indetto dalla C.omunità E.llenica per lavori di pubblica utilità che avrebbero dovuto risanare e modernizzare la città.

Il sindaco Minosse fiducioso, lasciò carta bianca al suo geometra per il piano di ristrutturazione.

Con 3 anni di ritardo e un budget talmente gonfiato che sembrava Budget Bozzo (pace all'anima), Dedalo consegnò nelle mani del sindaco e di tutta la cittadinanza un enorme, bellissimo quanto inutile labirinto, con annesso Minotauro da guardia.

Su di lui si abbattè come l'ascia che aveva inventato, tutto il malcontento che serpeggiava ormai da tempo tra la gente di Creta.

Il sindaco aveva bisogno di una "testa da tagliare" per quello spreco immane di denaro pubblico, decise così dopo un voto/truffa di rinchiudere Dedalo e suo figlio Icaro in quel labirinto e, con un emendamento segreto, ci fece rinchiudere anche il ragazzo di sua figlia, Teseo, che gli era sempre stato sulle palle.

Dopo pochi mesi di prigionia Teseo e Icaro stavano già elaborando un piano per eliminare l'insopportabile Dedalo che in fondo e in fine era incarcerato nella prigione che egli stesso aveva creato...e qui si sprecano le metafore, similitudini, triglifi, metope, frutti di bosco etc etc.

Dedalo vista l'aria di rottamazione che tirava si inventò la storia del filo per liberarsi velocemente di Teseo, ma fu con il figlio che si celebrò il suo genio in astuzia.

Lavorò ai fianchi della labile mente del pargolo, piano ma costantemente, fino ad innestargli un'idea che, come c'insegna Inception, è il virus più puuuutente.

Lo convinse che per uscire dal labirinto l'unica strada era quella del cielo: doveva volare, senza tante prenotazioni e carte d'imbarco, ma solo con un bel paio d'ali fatte in casa e...che Zeus la mandasse molto, ma molto buona.

Dedalo si raccomandò con il figlio di non avvicinarsi troppo al sole altrimenti la crema solare non sarebbe bastata con quella pelle così delicata. Nonostante le raccomandazioni, quel fenomeno di Icaro, una volta presa confidenza con il volo iniziò ad esibirsi in piroette, figure acrobatiche finendo per colpire un cabina della funivia Monte Olimpo/Stazione Termale, morendo accidentalmente nell'impatto.

Il padre per lo shock si ricordò della strada per l'uscita dal labirinto che fu chiuso dalle autorità dopo quell'incidente.

Dedalo adesso si gode, diciamo così, la sua pensione da geometra.

Quando i bambini sono dispettosi, le madri di Creta dicono loro di star buoni altrimenti li "fanno volare come Icaro".

 

Pigmalione:

Egli regnava bel bello su Cipro, ma per quanto bel bella potesse essere l'isola, il suo re si annoiava.

Per 6 mesi si recò in erasmus a Valencia, per cambiare aria, ma finì in galera per violenza sessuale su una fontana, dal verbale della questura nasce l'espressione: putto debole.

Negli anni passati nelle patrie galere spagnole, Pigmalione approfondì il castigliano e la passione sfrenata per le statue di marmo.

Una volta rientrato nelle sue terre, fece eregire enormi statue per tutta Cipro, tant'è che l'isola sovraccaricata da tutti quei monumenti iniziò lentamente a sprofondare negli abissi.

"Se Cipro fosse sprofondata sarebbe Atlantide" è l'equivalente greco/antico del detto più moderno "Se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata una carriola", (per approfondire la questione vi rimando qui: https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090901113730AAm1wAb)

Detto ciò Pigmalione, incurante della morale, continuava a copulare su altari della patria come su statue votive, senza rispetto nè per l'ordine costituito nè per quello dorico, ionico figurarsi per quello corinzio...

Ma si sa, chi si ribella va punito e riportato sulla retta via, con ogni mezzo necessario, ed anche per il re fu applicata una severissima punizione: fu costretto ad iscriversi ad un sito per incontri e a convolare a rapide nozze con una segretaria edile di Vicenza con la passione per il metal.

 

Ade:

Ade è l'equivalente di Moratti o Lapo Elkann: sono i terzo/quarto geniti di ottima famiglia, non troppo svegli, con qualche problemino di droga e magari con qualche conflitto irrisolto nella sfera affettiva, a cui viene affidata la più facile e sprecona attività di famiglia tanto per cavarseli di torno.

Ad Ade viene affidato l'Erebo che detto cosi sembra un luogo isolato ma neanche tanto male, tipo un agriturismo nelle crete senesi, invece è proprio una merda, anzi un inferno.

Diviene in pratica il re del regno dei Morti che detta cosi magari fa capire meglio l'inculata.

Tutti lo temevano come una colite in vacanza e gli stavano lontani come a Kim Il-sung. Ade era solo e disperato, tanto che Zeus gli regalo un cane a tre teste, una per ogni personalità del figlio.

Ma il cane non bastò a consolarlo, anche Ade era fatto di carne, un pò avariata ma pur sempre carne, e necessitava di una fidanzata disposta a vivere con lui nell'aldilà.

Perché son capaci tutti a stare nell'aldiquà ma provate voi a trovarvi uno straccio di ragazza e convincerla a trasferirsi nell'aldilà con tutta quella umidità e quegli stranieri che stanno in 8 in una stanza e friggono tutto il giorno...ecco l'aldilà sembra Prato.

Poco dopo Ade s'accontentò di trovare una ragazza anche non disposta a vivere nel regno dei morti; a convincerla ci avrebbe pensato lui.

Si innamorò perdutamente di Persefone, figlia di Zeus e Antonio Cabrini, e fu proprio dal bell' Antonio che ottenne il permesso di rapirla e portarla con se negli inferi, ove tutt'oggi vivono felici e contenti...vedi alla voce sindrome di Stoccolma.

 

Fetonte:

L'espessione francese "Tu es un fetonte" che si usa per smascherare qualcuno, deriva proprio da questo mito.

Apollo aveva amato in passato la ninfa Climene, (mi pare inutile far battute su di lei visto che la natura c'ha pensato da sè). Una volta rotta la toy girl tornò rapidamente a spargere il suo seme solare a destra and a manca. Da quella passeggera unione era nato proprio Fetonte.

I suoi amichetti di scuola lo sfottevano come facevano con il figlio illegittimo di Maradona, proprio perché il poveretto sosteneva a buon diritto di essere il figlio di un Dio.

Il povero Fetonte, stanco di esser sempre mortificato dai suoi amici, chiese al padre di fargli guidare il suo carro del Sole per un giorno, proprio per dimostrare che era figlio a' llllui e si sa, i figli essendo pezz e' core, ottengono sempre quello che vogliono.

Non appena il giovane vede il vuoto sotto i suoi piedi, la paurisssima s'impossessa (ho finito le s) di lui e del cavallo spingendo il carro, prima troppo lontano poi troppo vicino alla terra, bruciando uomini e alberi.

Apollo coglie al volo l'occasione: liberarsi dello sfigato erede e al contempo salvare il mondo. Scaglia un qualcosa che sembra un fulmine ma che non è un fulmine perchè Zeus aveva il copyright su quelli e colpisce Fetonte che muore praticamente fulminato, se non chè per via di quel cavillo legale... muore...muore carbonizzato.

 

Dafne e Apollo:

Come avrete notato dall'alto tasso di mitologia su di lui, Apollo non è stato come dice certa critica prezzolata, solo quello della filastrocca..

Apelle figlio di Apollo
Fece una palla di pelle di pollo
Tutti i pesci vennero a galla
Per vedere la palla di pelle di pollo
Fatta da Apelle figlio di Apollo.

ma molto di più.

(nel caso qualcuno chiedesse specifiche a riguardo: https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20081113141755AAYCs6Z)

Insomma, il Dio più amato dagli Italiani si trovava nel suo eterno springbreak a volteggiare per le sponde del fiume Peneo, e lì vide una splendida fanciulla, Dafne, guarda caso figlia proprio del re locale.

Di Dafne si sa solo che aveva lunghi capelli e corte unghie, piedi sporchi ma mani pulite e che aveva un nome perfetto per una linea di cosmesi e correva talmente veloce che il vento sibilava fuori sincro tra i suoi lunghi capelli.

Apollo provò la sua solita mossa:

"Posso farti accendere bella???"[notare che questo classico del cucco, fatto con il sole al posto dell'accendino, di solito funziona]

Dafne però essendo molto molto bella, per una legge di natura era anche molto molto stupida, tant'è che iniziò a correre, ridendo senza guardare, girandosi all'indietro per vedere se il dio Apollo fosse realmente interessato a lei.

Ahimè, durante quella corsa distratta la povera Dafne fini per schiantarsi contro una pianta di alloro, usci di lì che sembrava un fegatello.

Apollo vista la mal parata, prima dell'arrivo dell'autorità se ne scappò come solo lui sa fare: lasciando dolore, disperazione e qualche malattia venerea. 

 

E se ve la siete persa, gli dei vi concedono ancora la possibilità di leggere la Parte I

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