• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Se la Grecia esce dell’euro...

Se la Grecia esce dell’euro...

Alan Greenspan ha detto che l'uscita della Grecia dall'euro, è solo questione di tempo. Il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria esclude ogni ipotesi di "Grexit". E' difficile stabilire se la Grecia uscirà dall'euro, ma quello che conta sono le conseguenze economiche, politiche e nei rapporti tra gli Stati di questa uscita.

Se la Grecia va in default e rinuncia a rimborsare il proprio debito si corre il rischio di un contagio finanziario che apre la strada alla speculazione dei mercati e quindi al rinnovo della danza dello spread. E tutto ciò cala in una situazione nella quale i paesi del sud Europa soffrono una deflazione dei salari e dei prezzi e sono prigionieri della trappola dei debiti che li condanna a non uscire dalla crisi. In ogni caso i paesi creditori, in caso di default greco, porterebbero a casa, meno credito, di quello che potrebbero ottenere con il programma proposto dalla Grecia.

In caso di default greco, la Grecia chiederà a Berlino i danni di guerra. A fronte di questa richiesta che assumerà connotati formali, non basta la risposta negativa della Germania per chiudere il caso. Nella Conferenza di Londra del 1953 i paesi europei cancellarano buona parte del debito tedesco per i danni di guerra. 

La conferenza di Londra ha abbonato solo il 50% del debito, l’altro 50% avrebbe dovuto essere saldato al momento della riunificazione delle due Germanie. E’ stato saldato? La risposta all’Europa e non alla Germania. All’Europa il compito di verificare, se la richiesta greca è giusta o campata in aria.

Senza quel regalo, la Germania non si sarebbe ripresa, e questo non puo passare in cavalleria, ma avere il suo giusto peso nella trattativa con Tsipras.

Sul piano politico, l’uscita della Grecia dall’euro produrrà inevitabilmente un processo emulativo dei paesi più deboli. E in questo caso gli spiragli di sopavvivenza per l’Europa di fronte alla secessione genralizzata, dall’euro dei paesi membri si riducono al lumicino.

D’altra parte il pericolo del nazismo in Grecia, evocato dal ministro delle finanza greco Varoufakis, ha un fondamento reale. Il fallimento di Tsipras potrebbe portare consensi ai partiti euroscettici, a quelli nazisti, e determinarne il probabile successo. Alba dorata è il terzo partito in Grecia, il partito della Le Pen e la Lega avanzano nei sondaggi.

Le implicazioni internazionali della questione greca sono evidenti, essa è entrata nell’agenda del G20 ,da cui spunta un velato appoggio, alla soluzione ponte proposta da Atene. Si tratta di una moratoria di tre o quattro mesi, per consentire alla Grecia l’accesso a finanziamenti per 4 miliardi di euro,necessari per tenere in piedi la macchina dello Stato.

Il rigetto di tale proposta creerebbe le condizioni politiche per una possibile convergenza tra Grecia e Russia. Una situazione non gradita agli USA che hanno più volte sollecitato la UE a risolvere il problema Grecia. 

La gestione del caso Ucraina, diventerebbe più complicata, anche per gli ostacoli che potrebbe frapporre Atene. L’adozione di sanzioni economiche contro la Russia. è uno dei pochi fattori negoziali della UE, nella complessa trattativa con Putin.

Ma le sanzioni si adottano all’unanimità e Tsipras potrebbe utilizzare il diritto di veto.

Quale è l’interesse per l’Europa, nel pieno della crisi ucraina, mentre decide nuove sanzioni verso Mosca, a consentire a Putin di usare la Grecia come cuneo al suo interno?

La Grecia senza l’Europa non va da nessuna parte. ma dove va l'Europa senza la Grecia?

 

Foto: images money/Flickr

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità