Scritte "anteguerra" sui muri di Torino
Scritte sui muri delle brigate rosse o, comunque, è stato usato il simbolo della stella a cinque punte.
Questa mattina, sui muri di Torino, sono comparse scritte firmate col simbolo delle brigate rosse.
Le scritte "quattro a zero per gli afghani" - "Afghanistan 4 Italia 0" richiamano alla mente il periodo buio del terrorismo italiano che ha visto uccisi anche operai sindacalisti per il solo fatto di non essere in linea con la "rivoluzione" propugnata dalle BR.
Un fatto sicuramente da condannare perché, la violenza, anche se al momento solo verbale, non ha mai prodotto una società più giusta, anzi ….
Si può non essere d’accordo con la guerra in Afghanistan e con i militari che la combattono - io non lo sono - e per questo la si deve criticare anche fino alla nausea, ma frasi come quelle scritte risultano offensive anche a chi quella guerra non la condivide e con essa tutte le guerre.
In primo luogo denotano una forte volontà di usare la violenza per far fronte ad essa, il che produrrebbe altra violenza in un circolo che non si chiuderà mai.
In secondo luogo, i giovani morti non fanno certo parte della classe dirigente che questa guerra la vuole, anzi, sono giovani che probabilmente hanno scelto quella strada o per necessità o perché caduti nell'inganno della propaganda.
Certo, scegliere la carriera militare potrebbe apparire come un atto cosciente fatto in sintonia con le proprie idee, ma, considerando il mondo in cui viviamo, dove, oltre alla violenza esiste anche tanta voglia di azioni per il bene comune e dove l'appartenenza a idee ben definite e organizzate (ideologie organizzate in partiti ) che in passato hanno fatto da "casa" a molti giovani impedendo loro di cadere nella violenza sembra svanita nel nulla ci può dare un'idea dello smarrimento dei giovani e, di conseguenza, delle loro scelte.
Decretare la "fine delle ideologie" è stato il più grande inganno nei confronti dei giovani cosi come lo è stato togliere loro la certezza del futuro con l'abolizione del lavoro fisso. È scontato che il potere cerchi consenso distorcendo la realtà, cosi come è scontato che cerchi in ogni modo di far apparire "bene comune" ciò che in realtà è interesse di pochi.
Questo, però, non può essere una giustificazione per azioni, o dimostrazioni, violente (i fischi negli stadi e contestazioni verbali violente) nei confronti di personaggi che, secondo la propria idea personale, non agiscono per il bene comune.
Chi è contro la guerra lo deve essere fino in fondo, deve essere contro tutte le guerre! Altrimenti, non si fa altro che cambiare padrone!
Per concludere, azioni di questo tipo non fanno altro che giustificare la reazione violenta del potere, ma forse è proprio quello che vogliono.
Credits Foto: CronacaQui
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