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Scozia: una gravidanza contro l’indipendenza. Siamo arrivati anche a questo

Kate Middleton di nuovo incinta. Che notizia! Come se non bastasse, il Duca William, il marito, si mostra preoccupato perché la moglie soffre di nausee. Verrebbe da plaudire considerando come la natura stia dando dimostrazione di profonda democrazia nel distribuire le pene della gravidanza indipendentemente dal censo.

Ma la notizia che ci interessa non sta nel pancino non ancora prominente della graziosa e reale (anche se d'entratura) Catherine Middleton, Duchessa di Cambridge, ma nell'uso politico che si fa di quel pancino. Il referendum sull'indipendenza della Scozia, calendarizzato per il 18 di settembre, preoccupa non poco la monarchia e la Gran Bretagna in genere. Infatti, i sondaggi danno per la prima volta in testa gli indipendentisti. Cosa fare, dunque?

E allora eccoci al "reale" Governo conservatore pronto a concedere maggior autonomia alla Scozia e dichiararsi disposto a negoziare su più punti. Troppo tardi, replicano gli indipendentisti, anche detti scissionisti. Il referendum si farà, il seguito si vedrà. Due le ipotesi in campo. La prima trova perdenti gli indipendentisti, anche se di poco, con il bel risultato di veder ritirate le aperture autonomiste del Governo di Londra. La seconda ipotesi, invece, conta i voti vittoriosi degli scissionisti, con ciò che ne consegue a livello nazionale e internazionale, in primis il dar fiato alle numerose istanze indipendentiste in giro per mezza Europa, per il resto nel dover fare i conti coi paventati effetti sul sistema finanziario e monetario internazionale.

Ebbene, se la Gran Bretagna fosse nell'Euro, potremmo persino accusare una qualche ansietà, ma visto che costoro si sentono tanto orgogliosi della real sterlina, sono affari loro; se la gestiscano come meglio gli aggrada. L'Euro non ne subirà alcuna conseguenza, se non quelle transitorie procurate dagli speculatori di turno. Terminata la baraonda, non vengano gli inglesi e, a ruota, gli scozzesi divenuti indipendenti a piangere i mali post scissione prostrandosi sui banchi di Bruxelles per cercare aiuto. Sarebbe mortificante.

Il pancino della Contessa Kate sembra essere, allo stato dell'arte, l'unico argomento "politico" capace di riportare l'elettorato scozzese, in particolare quello femminile, a una espressione di voto che esprima simpatia verso la monarchia e, dunque, la Gran Bretagna, rinunciando all'indipendenza pur di udire in TV i vagiti prossimi venturi del neonato "reale". A tanto ci siamo ridotti, a quanto sembra. Una considerazione merita, però, di essere spiattellata dura e cruda: come si fa a sentirsi "sudditi" in questo secolo? Ciò valga per gli inglesi come per gli altri che in Europa e nel mondo continuano a tenersi istituti da medioevo, ma anche a coloro che, pur in regimi repubblicani, da sudditi si comportano comunque.

Se di qualcosa si può andar fieri in questa nostra scassatissima Italia è che non può esistere alcun pancino prominente a decidere le sorti della politica. Siamo stati vaccinati a ben altro, noi, in decenni di berlusconate. E poi, ve lo immaginate il pancino della signora Renzi sbandierato in pubblico per scongiurare elezioni anticipate? Oppure quello della nuora del Presidente Napolitano nel caso in cui gli indipendentisti sardi, per dirne una, si vedano legittimati ad andare al voto sulla richiesta d'indipendenza dall'Italia? Meglio sorvolare, poi, sulle amenità leghiste in materia.

Però, a conti fatti, verrebbe una gran voglia di tifare per la bandiera bianca e azzurra della Scozia indipendente, non fosse altro per vedere come va a finire e scoprire che non sarebbe poi una tragedia, se non per il conseguente incremento della spesa militare perché, come si sostiene, non può esistere Stato senza esercito.

Per concludere, che sia maschio o femmina, in bocca al lupo a Kate nella constatazione che il pargolo adoperato in chiave anti-indipendentista verrà partorito comunque ricco e di sangue blu (unica certezza assoluta), mentre tanti altri pargoli, in Europa e nel mondo, nasceranno col sangue rosso, ritrovandosi tra fame e stenti, privati persino delle cure basilari e per i quali l'unica corona sulla testa, reale o figurata, sarà quella di spine, irrilevante per tenere a bada impulsi separatisti in giro per il globo, neppure quelli fomentati dalle multinazionali a loro esclusivo beneficio.

 

Foto: A. Guichard/Flickr

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