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Sciolto per mafia il Consiglio Comunale di Bordighera

La decisione, adottata dal Consiglio dei Ministri su proposta del Dicastero degli Interni retto da Roberto Maroni, è stata comunicata al Prefetto di Imperia Di Menna questa mattina attorno alle dieci e mezza: il Consiglio Comunale di Bordighera è stato sciolto per mafia come avevano da tempo chiesto i vertici del Comando Provinciale dei Carabinieri. Per un anno a far data da oggi sino alla primavera dell'anno prossimo, dunque, la “ Città delle Palme” sarà governata da una Commissione governativa di tre membri che assumerà su di se i poteri del Sindaco, della Giunta Comunale e del Consiglio. Non ci sono infatti, ormai, i tempi tecnici per andare alle urne il prossimo Maggio, scadenza per il rinnovo delle Amministrazioni locali italiane più prossima, ma neanche i vari partiti e movimenti civici della cittadina ligure sarebbero pronti a sostenere la campagna elettorale dopo un terremoto del genere. E', infatti, la seconda volta in assoluto che un'Amministrazione locale del Nord Italia viene sciolta per infiltrazioni mafiose, nella fattispecie ad opera della 'ndrangheta calabrese. La prima volta capitò a Bardonecchia, in Piemonte, nel 1995. In Liguria, invece, non era mai capitato.

“E' una riaffermazione del principio di legalità” hanno affermato all'unisono le opposizioni, in special modo il Sel ed il Partito Democratico. I guai per la giunta guidata dal Sindaco Giovanni Bosio del Pdl erano iniziati lo scorso Giugno allorquando nel coso di un blitz mattutino i carabinieri del Comando provinciale di Imperia, coordinati dal Procuratore- capo di Sanremo Roberto Cavallone, misero le manette ai componenti di due famiglie in odor di 'ndrangheta e cioè ai fratelli Pellegrino, ufficialmente imprenditori edili, e ad alcuni esponenti della famiglia Barilaro. Gli arresti furono eseguiti dopo una complessa attività d'indagine partita da alcune dichiarazioni rese da tre amministratori, e cioè gli Assessori Ingenito e Sferlazza ed il capogruppo d'opposizione, appartiene al Pd, Donatella Albano. Quest'ultima fu pesantemente minacciata e, poco tempo dopo, in città sempre i Carabinieri arrestarono un gruppo di fuoco, composto da quattro giovani calabresi, appena giunto dalla Piana di Gioia Tauro probabilmente per ucciderla.

“Sono amareggiata ma non poteva che finire così” ha commentato questa mattina gli eventi la politica del Partito Democratico. Imbarazzo, invece in casa della Lega Nord, partito che sino all'anno scorso fiancheggiava il Popolo delle Libertà al governo della cittadina turistica imperiese mentre a Roma detiene il Ministero degli Interni nella figura di Roberto Maroni che ha fortemente voluto lo scioglimento per mafia del Consiglio Comunale di Bordighera. Il consigliere padano nel Parlamentino della città imperiese, subito passato con armi e bagagli all'opposizione, non appena scoppiato lo scandalo, è infatti il padre del Sottosegretario Sonia Viale, compagna di governo e di partito di Maroni. La decisione di oggi conferma il sospetto, balenato dagli investigatori dell'Arma fin da subito, che la giunta Bosio fosse nel mirino della 'ndrangheta cui doveva alcuni favori per l'appoggio elettorale ricevuto alle ultime elezioni amministrative. Il rifiuto ad autorizzare i Pellegrino all'apertura di alcune sale slot, ove probabilmente “ lavare” il denaro sporco, in città da parte degli uffici causarono ad alcuni Assessori gravi minacce proferite loro contro dagli appartenenti alle due famiglie oggetto d'indagine per mafia. Da allora la situazione progressivamente è peggiorata sino al drastico provvedimento di oggi cui forse, appena dopo la notifica ufficiale, la giunta Bosio ricorrerà al Tar.

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