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Sanremo: turista russa uccide in mare il proprio figlioletto di soli dieci mesi

La donna ora si trova ristretta nel carcere di Genova Pontedecimo accusata di omicidio volontario aggravato.    

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Santa Croce Camerina, Numana, Rapallo e da ieri Sanremo: luoghi all'apparenza distanti tra di loro accomunati però, da una decina di giorni a questa parte, da un orribile peculiarità e cioè l'essere stati teatro di quattro efferati omicidi di bambini, il più grande dei quali aveva otto anni. In tutti i casi la morte violenta è giunta, od almeno tutto lo lascia pensare, per mano di uno dei due genitori. L'ultimo fatto ammantato di tale afrore nella notte tra mercoledì e giovedì a Bussana Mare, piccolo rione all'estremità orientale di Sanremo.

Qua tra le due e le quattro di notte una turista russa di trentanove anni, Natalia Sotnikova, agente di viaggio ed organizzatrice delle vacanze delle centinaia di comitive di turisti provenienti dal grande Paese slavo che in questi ultimi anni affollano il Ponente ligure, ha annegato il proprio figlioletto di soli dieci mesi, di nome Semyon, che portava in un marsupio. I fatti in breve: mentre nella lussuosa suite del Grand Hotel del Mare tutti dormivano, compreso l'attuale compagno della facoltosa donna russa, Stanislav, quest'ultima si alzava e vestiva frettolosamente il suo piccolo, lo caricava in un marsupio e con lui saliva a bordo della potente Bmw nera noleggiata precedentemente in Svizzera, iniziando a vagare, apparentemente senza meta nella notte della Riviera dei Fiori.

In realtà la donna una meta precisa ce l'ha: la spiaggia di Bussana Mare a Sanremo proprio in corrispondenza della spiaggia libera attrezzata, che ovviamente in questa stagione non è in funzione, "Mai Ben". Qui, dopo aver posteggiato l'auto, senza essere scorta da nessuno data l'ora, entrava in acqua con il bambino ed in breve, a nuoto, raggiungeva il largo dove si disfaceva dell'infante annegandolo, sicura che là le correnti ne avrebbero fatto scomparire per sempre il corpicino.

Tornata da sola in albergo alla mattina presto e messa alle strette dal convivente, che non è il padre del piccolo, farfuglia qualcosa al fine di giustificare l'assenza di Semyon. Afferma, anche di fronte ai Carabinieri della Compagnia di Bordighera, di averlo perso dopo averlo adagiato sulla scogliera del rione sanremese. Ci vorrà tutta la giornata di ieri ed un abile interrogatorio di tre ore condotto dal Sostituto Procuratore di Imperia Francesca Scarlatti, e dal Procuratore aggiunto della stessa città Grazia Pradella, per indurre la donna a confessare l'omicidio. In serata è stato spiccato contro di lei un provvedimento di fermo cautelare in carcere e la Sotnikova è stata ristretta nel carcere femminile di Genova- Pontedecimo con la pesante accusa di omicidio volontario aggravato, tra le tante fattispecie, dal comportamento crudele ed abbietto.

"L'ho fatto perché Semyon era gravemente malato, come mia madre", si sarebbe giustificata la donna di fronte agli inquirenti. Per lei la stessa accusa da cui si deve difendere Veronica Panarello, la mamma di Santa Croce Camerina accusata di aver ucciso il proprio figlio Loris.

Per tutta la giornata di giovedì i sommozzatori di Vigili del Fuoco e Carabinieri hanno scandagliato al zona per trovare il corpicino del piccolo ma non è stata trovato niente. Oggi la ricerca del povero cadaverino continueranno per tutta la giornata anche in Francia dove solitamente le correnti portano i cadaveri degli annegati. Entro domani il Gup del Tribunale d'Imperia dovrà, per legge, fissare l'interrogatorio di convalida del fermo come prevede la Legge. La presunta assassina avrà facoltà di nominare, nel frattempo, un legale. Per ora la difesa è affidata d'ufficio all'avvocato Piera Poillucci di Imperia.

  

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