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San Francisco vittima della mafia dei cellulari

San Francisco vittima della mafia dei cellulari

La città di San Francisco ha deciso che i venditori di cellulari dovranno indicare con la stessa visibilità dei loro prezzi, anche il livello di radiazioni che emettono. Un primato per la cittadina californiana che proprio in questo fine-settimana ha festeggiato il quarantesimo anniversario del primo Gay-pride.

Un dato che i produttori sono già obbligati a comunicare, ma che di solito si trova sepolto in qualche pagina dei loro siti web e non certo sotto l’occhio dei clienti, è un dato che bisogna andare a cercare sui siti specializzati o scavando in quelli dei produttori (es. Nokia, Samsung, Motorola o Apple) e che difficilmente è preso in considerazione dagli acquirenti, visto che nessuno ne parla e che sull’argomento esiste una pesantissima censura di fatto.

È comprensibile che ai produttori di strumenti wireless e a quelli di cellulari in particolare non interessi dare visibilità a un dato che potrebbe inquietare i clienti o allarmarli sul fatto che il loro amato telefonino potrebbe risultare pericoloso e allo stesso modo è comprensibile che nemmeno le compagnie telefoniche vogliano scoraggiare gli utilizzatori "pesanti" dei loro servizi o veder minacciata la robusta quota di mercato rappresentata dagli adolescenti e bambini, particolarmente vulnerabili alle radiazioni. Di conseguenza diventa comprensibile che i grandi media mainstream tacciano per evitare di turbare gli ottimi acquirenti di spazi pubblicitari e per non turbare la diffusione ubiqua dei propri contenuti.

Così San Francisco è finita nel mirino di un’importante porzione del business, che ha cominciato ad annullare i propri incontri all’ombra del Golden Gate e la questione è arrivata sulle pagine del New York TimesNYT che ricorda comportamenti simili da parte dell’industria del tabacco e di quella del petrolio, che per anni hanno negato furiosamente che i loro prodotti potessero minacciare la salute umana, anche dopo anni che esisteva l’esistenza scientifica.

Lo stesso sembra valere per i cellulari oggi, esistono evidenze scientifiche che legano il loro uso all’insorgere di tumori e altre patologie ed esiste la plateale evidenza che il il mondo del business che vi ruota attorno sia impegnato allo spasimo in un’opera di feroce negazionismo.

Per ora non resta che plaudire all’iniziativa di San francisco e sperare che l’esempio si diffonda in altre città, perché se è vero che è perfettamente inutile demonizzare strumenti ormai entrati nell’uso comune, è altrettanto vero che alcune accortezze; come evitarne l’uso ai bambini e agli adolescenti e ridurre al minimo i tempi d’esposizione (anche) per gli adulti; potrebbero risparmiare la morte e molte sofferenze a un numero enorme di persone, vista la diffusione di questo genere di dispositivi, che ormai hanno un’utenza che supera i tre miliardi di esseri umani.

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