• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Salute > Risultati incoraggianti nell’immunizzazione da meningococco con vaccini (...)

Risultati incoraggianti nell’immunizzazione da meningococco con vaccini geneticamente simili

Se i ceppi di meningococco responsabile di nuovi focolai e quelli di un vaccino già disponibile sono geneticamente simili, quest'ultimo può essere utilizzato con successo. Il dato è importante, soprattutto in relazione alla difficoltà e al tempo impiegato per allestire un nuovo vaccino antimeningococcico con vescicole della membrana esterna. 

Si tratta del cosiddetto approccio "ready-to-wear", contrapposto al "tailor-made": si può cioè non avere il vaccino ritagliato su misura sul patogeno e fare subito ricorso a vaccini già sviluppati contro patogeni simili a quello che sta sostenendo l'outbreak. La conferma di tutto ciò viene da François Caron, del servizio Malattie infettive e tropicali dell'università di Rouen (Francia), e colleghi, in un articolo che riporta un'esperienza effettuata in Normandia tra il 2006 e il 2009 - dove si era rilevato un outbreak causato da un ceppo B:14:P1.7,16 - su 26.014 soggetti di età inferiore a 20 anni, considerati eleggibili a ricevere un vaccino norvegese realizzato 20 anni prima contro un ceppo dello stesso sottotipo (B:15:P1.7,16). 

L'abbreviazione dei tempi di produzione del vaccino (dopo una preliminare verifica della sua immunogenicità e sicurezza) aveva permesso di iniziare la campagna nei gruppi a indicenza più alta (1-5 anni). Il 64% dei soggetti ha ricevuto una schedula vaccinale completa, nella maggior parte dei casi costituita da uno schema di dosi 2+1 (settimana 0, settimana 6, mese 8). L'88% e il 56% dei vaccini ha determinato una risposta sierica, rispettivamente, a 6 settimane e a 15 mesi dopo la 3a dose. Questi risultati si sono rivelati simili a quelli ottenuti dal vaccino originale sui ceppi omologhi. Si sono manifestati solo effetti collaterali già descritti e l'incidenza di casi B:14:P1.7,16 è diminuita in modo significativo nella popolazione sottoposta a immunoprofilassi dopo il primo periodo vaccinale: da 31,6 a 5,9 per 100.000.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares