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Rimborso pensioni e Bonus Poletti. Una giornata di ordinaria follia con l’Inps

Rivolto a chi volesse avere l'esatta percezione di come funzionano i servizi (o meglio i disservizi) per il cittadino in questo paese. 

Dopo l'enfasi che il nostro premier Matteo Renzi ci rifila giornalmente sulla riforma della Pubblica Amministrazione (PA) e l'impegno indefesso della sua, sempre sorridente, ministra per le riforme Madia, un bischero come il sottoscritto è portato a credere che qualcosa finalmente cominci a funzionare veramente.

Magari non c'è ancora la Banda larga per galoppare sulla rete internet come nel resto del mondo più progredito e ci si accontenta dei 3 Mbit/sec miracolosamente sgamati dal vetusto doppino in rame, magari si mette in conto qualche interruzione del servizio a causa di un temporale o per ragioni ignote, tuttavia l'approccio è quello fiducioso. 

E allora eccovi serviti con la descrizione di una giornata di ordinaria follia nel tentativo di avere un contatto con l'INPS, ente previdenziale che paga la mia decente ma non eccelsa pensione, con accredito diretto su conto corrente bancario ogni primo del mese. Tutto inizia con la constatazione che assieme alla rata pensionistica non mi è stato erogato il famoso bonus Poletti" , che spetta per sentenza 70/215 a tutti coloro che percepiscono un assegno mensile lordo compreso tra i 1443 e i 3200 euro. Il bonus, compensativo parziale di una autentica rapina operata a danno dei pensionati dal fu governo Monti che bloccò le indicizzazioni, era in scadenza di pagamento il 1° Agosto appena trascorso. 

Lo stesso premier affermò solennemente su tutti i media nazionali che il 1° agosto gli aventi diritto lo troveranno accreditato sul conto corrente. Atteso che la mia pensione rientra nel caso in questione, mi disposi ad attendere con una certa curiosità viste le cifre ballerine, anche se nel mio caso la probabile cifra del rimborso non era di quelle da giustificare festeggiamenti particolari. Più che altro la curiosità di saperne l'ammontare, in attesa di partecipare alle invetibali class action di ricorsi che verranno avviate. 

Il 1° agosto cadeva di sabato, quindi semifestivo, chi ha un conto postale lo riceve (chissà perché), chi invece ha un conto bancario come il sottoscritto deve aspettare il giorno 3, ovvero lunedì e quindi lavorativo. Chi non ha nessun conto no so come funziona. Arriva il giorno 3 agosto e nulla, mi dicono che potrebbe dipendere dalla mia banca e quindi mi metto in standby. Passano altri giorni e non succede una mazza, a questi punti chiamo la mia banca e chiedo lumi, mi dicono che l'Inps non ha provveduto. Punto. 

In una giornata torrida, con picchi di temperatura ed umidità sconosciuti da oltre 130 anni (così ci informa Paolo Sottocorona su la7), con l'acqua del mare che sembra un brodo caldo, con un'afa serale che impedisce il riposo e ti fa ciondolare da finestra a finestra come uno zombie, nella speranza di raccogliere un refolo d'aria, approciarsi con un ente pubblico non è il massimo ma decido comunque di provare. L'incazzatura per vedersi negato un diritto è superiore alla sudata probabile che mi attende. 

Essendo registrato sul sito INPS e dotato di pin per i servizi online, decido di provare.

Mi incentiva soprattutto la home page dell'INPS che abbonda di "INPS porte aperte" ,"INPS trasparenza" ,"INPS servizi per il cittadino": insomma un tripudio di messaggi accattivanti. Dopo aver girovagato un'oretta buona sui vari link del sito senza aver cavato un ragno dal buco, eppure non sono proprio uno sprovveduto, decido di provare a contattare direttamente l'ente.

Seleziono regione, Provincia e città (siamo in Toscana) e mi appaiono una serie di uffici con tanto di direttori responsabili e relativi numeri telefonici. Dico ci siamo, Inizio il giro di telefonate, ma dopo diversi tentativi tutti andati a vuoto perché semplicemente i telefoni squillano ma nessuno risponde, mi indirizzo sul centralino INPS della mia città. Ricordavo che qualche tempo fa, neanche tanto, mi rispondeva un tizio che ti indirizzava su un numero che suonava regolarmente a vuoto ma almeno una voce, la sua, la sentivi.

Adesso invece la voce è registrata e ti indirizza sul Call Center nazionale (come faremo senza anglicismi non lo so). Già inizio a dubitare sul buon esito. Il risponditore automatico, dopo la trafila di tasti da pigiare per selezionare il servizio richiesto, mi dice che mi verranno chiesti nell'ordine "data di nascita, nome e cognome" . Bene, siccome me li ricordo, mi approccio fiducioso. Vai , Data ... OK , Nome... OK, Cognome...ahia. Io dico D... e quello rimanda B. Confermi?.

Ovviamente non confermo. Riparto da capo, due tre volte, quattro volte e alla fine mi arrendo: il sintetizzatore vocale del Call center non distingue la B dalla D, eppure cerco di scandire ,faccio boccuccia, quasi uno spelling. Niente da fare. Chiamo mia moglie e alla voce cognome lo frego e passo la cornetta a lei, miracolosamnete ci becco.

Ma ecco la sorpresina: subito dopo, in modo del tutto imprevisto, mi chiede la terza cifra del mio PIN... ma puttanazza la miseria se me lo dicevi prima magari mi preparavo a rispondere. Mi procuro il PIN e ripeto il tutto daccapo mentre il sudore cola e la rabbia monta come un bianco d'uovo sbattuto. Dopo altri tre tentativi andati a vuoto ,sempre con il cambio di voce, arrivo al fatale PIN: terza, quinta, settima e prima cifra. OK fregato, ci siamo ,aspetto la voce di qualcuno che mi schiarisca l'orizzonte del "perché non mi pagano il bonus Poletti" , una risposta che mi faccia sentire un cittadino e non una merda.

La risposta è, udite, udite: "la sua rata di pensione di agosto è stata regolarmente pagata sul conto corrente indicato". Stop, fine. Ma porcaccia di una miseria, ma quello lo vedo da solo, non c'è bisogno dell'INPS , è il bonus Poletti che manca.

Sbatto la cornetta, mia moglie cerca di calmarmi, l'istinto è dei peggiori ma alla fine ho una intuizione. Se non posso parlare a voce con nessuno, mando una mail con richiesta di chiarimenti. Inizia la ricerca di un indirizzo mail valido ma da nessuna parte c'è modo di comporre un messaggio. Desisto in preda alla rabbia e alla frustrazione, maledico Renzi, la Madia, il PD e il Milan (che non c'entra nulla ma fa ridere) e faccio fioretto di votare per il M5S a vita. Ormai ho giurato e quindi lo farò, rinnegando le mie critiche al comico di Genova.

Infine... dopo una doccia che mi allieta per qualche minuto, mi reco alla sede INCA CGIL della mia città, faccio la giusta attesa co lnumerino della prenotazione e alla fine un bravo impiegato riesce, tramite il loro servizio diretto, a comunicare la mia richiesta di chiarimento. Mi dice che forse centomila posizioni non sono state "lavorate " dall'INPS ed io sono tra questi sfortunati. Non resta che attendere e mi suggerisce, con sguardo benevolo, di metterci molta, ma molta pazienza. 

Questa l'informatizzazione dei servizi per il cittadino in Italia, paese assolutamente indegno di far parte dell'Europa, e come riescono a rovinarti la vita in una torrida giornata d'estate, dopo quasi due mesi che non cade una goccia di pioggia e immersi nella "bolla africana". 

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