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Riforma Costituzionale: tre ragioni per dire "No"

La "buona scuola" è il diritto all'istruzione subordinato alle compatibilità finanziarie e cioè alla politica di bilancio decisa dalla Commissione, un organismo burocratico che non è stato votato da nessuno. Il "decreto sanità" è il diritto alla salute, subordinato alle compatibilità finanziarie, cioè alla politica di bilancio, decisa dalla Commissione, un organismo burocratico che non è stato votato da nessuno.

Il jobs act è il diritto al lavoro, subordinato alle compatibilità finanziarie e cioè alla politica di bilancio decisa dalla Commissione, un organismo burocratico che non è stato votato da nessuno.

La riforma costituzionale garantisce, con un esecutivo forte, la prigione di questi diritti, e la nostra servitù al potere finanziario.

La inevitabile riduzione che ne consegue si traduce in risorse finanziarie, che vanno a pagare il debito pubblico, o meglio gli interessi del debito pubblico.


Insomma questa riforma rafforza l’esecutivo per garantire il pagamento del debito pubblico e quindi la sovranità del credito, eliminando e riducendo i diritti sociali, con il pareggio di bilancio, che trasforma i diritti fondamentali della persona da assoluti in diritti relativi.

L'alternativa a questa riforma deve garantire la libertà di questi diritti, la nostra libertà e quella dei cittadini europei dalla Bce, dal Fmi e dai Fondi speculativi. Il rafforzamento del sistema decisionale europeo che è antidemocratico. Una delle ragioni di questa riforma, è l’adeguamento del nostro sistema decisionale a quello europeo.

Vi piace questa Europa, il suo sistema di governo? Vi piace che una banca privata come la Bce, con un ruolo dominante nelle decisioni UE? Vi piace che un organo burocratico non eletto dal popolo, come la Commissione,conti tanto nelle decisioni UE?

Vi piace che il parlamento europeo da noi eletto, conti poco o niente? Vi piace un sistema decisionale intergovernativo, dove si scontrano e non possono scontrarsi, interessi statali e nazionalismi? Vi piace questa riforma che, rafforzando l’esecutivo in patria, rafforza anche quello europeo?

Insomma questa riforma rafforza il carattere antidemocratico del sistema decisionale europeo e la sua dipendenza dal potere finanziario.

La Costituzione stravolta

Questa riforma stravolge la Costituzione e il suo processo di riforma. Una cosa è modificare la costituzione, altra cosa è stravolgerla. Cambiare la repubblica parlamentare in repubblica presidenziale ,significa stravolgerla. Questa riforma introduce nel nostro ordinamento la repubblica presidenziale mascherata, con una legge ordinaria, che concentra nelle mani del segretario del partito di maggioranza, il potere di nomina dei parlamentari,e quindi di controllo delle istituzioni di controllo. Una legge ordinaria introduce il sistema presidenziale nel nostro ordinamento,un atto gestito dall'esecutivo modifica la Costituzione.

Il processo di modifica costituzionale non è materia di governo. Ma il governo Renzi ha presentato gestito e supportato il disegno di legge di modifica, al punto di espellere dalla commissione per la riforma costituzionali,i parlamentari dissidenti. 

Ha trattato la riforma costituzionale come legge ordinaria, come atto della maggioranza modificabile ad ogni cambio di maggioranza. Per concludere questa riforma stravolge la nostra Carta, rafforza l’esecutivo per garantire la politica di austerità, conserva e rafforza il sistema decisionale europeo, che è antidemocratico e subordinato al potere finanziario.

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