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Ricordi che bruciano: Agitu Ideo Gudeta e le capre non so quanto felici

Agitu su FB, aveva una pagina personale, eravamo amiche sia pure virtualmente ed era anche su FB "La capra felice", la sua azienda agricola. 

Dunque è quasi 1 anno ma a me sembra molto di più, mi sono scordata di lei lo ammetto, ma leggo questa triste notizia recentissima: "bruciata l'auto di Agitu Gudeta l'imprenditrice simbolo dell'integrazione uccisa un anno fa. La vettura era parcheggiata dal giorno del delitto di fronte all'abitazione di Frassilongo, in valle dei Mocheni... la Ford C-Max, non è mai stata mossa da una rientranza della strada provinciale che corre a fianco della casa della donna, tuttora sotto sequestro giudiziario come testimoniano i sigilli: davanti all'ingresso dell'edificio ci sono ancora i lumini posati da mani pietose per ricordare Agitu".

Il 30 dicembre 2020 il Tg3 le dedicò un servizio, a perenne memoria.

Agitu Ideo Gudeta ha un link solo in inglese in rete per wikipedia, l'ho tradotto e potete trovarlo alla fine, in italiano. Da lì ho anche letto che il regista Andreas Pichler nel marzo 2019 le dedicò un magnifico documentario Making cheese in the Alps - a story of integration DW Documentary.

E le capre? Non so se siano ancora felici. “Le capre felici” di Agitu, erano state date in affidamento a Beatrice Zott, giovane pastora della zona... io stessa il 7 febbraio feci un aggiornamento del post In memoria di Agitu Ideo Gudeta che avevo scritto alla sua scomparsa e postai un altro video.

Il 19 gennaio 2020, le capre sono state trasferite altrove e separate in piccoli gruppi: «Oggi le capre di Agitu sono state portate via. Numerosi allevatori hanno preso gli animali in affidamento. Ci si affeziona in così poco tempo (…) Auguro agli animali il meglio, ai capretti la giusta e curata attenzione, auguro che trovino qualcuno che si affezioni che provi entusiasmo quando le vede con la pancia tonda, sazie!».E' arrivò a 110.840 € la raccolta in donazioni , organizzata da Zebenay Jabe Daka, rappresentante legale della Onlus “amici dell’Etiopia” proprio per fare in modo che gli animali dell’Azienda agricola di Agitu potessero continuare a pascolare nella valle.

Non ne so di più per quanto leggo ma so che l 'azienda agricola di Agitu ha sempre prodotto formaggi di capra biologici con metodi tradizionali e sostenibili e da poco aveva anche aperto una bottega in piazza Venezia a Trento, aprenmdo anche dei mutui.

Su FB la pagina di Agitu Ideo Gudeta ha l'ultimo post con una sua foto e didascalia: Idea regalo dalla capra felice.  Era il 18 dicembre del 2020, l'anno scorso e sorrideva. Nella pagina de La capra felice su FB scriveva il 25 dicembre: "Buon Natale a te che vieni dal sud Buon Natale a te che vieni dal nord Buon Natale a te che vieni dal mare Buon Natale a tutti dalle capre felici, che sia un Natale che porti una nuova luce, visione, consapevolezza nei nostri cuori".

C'è anche chi ha scritto "Agitu temeva forse più l'ostilità di alcuni vicini di casa, piuttosto che gli eventuali attacchi di lupi e orsi".

Da ultimo: c'è un video bellissimo del 2016 dove Agitu spiega il suo cammino Dall'Etiopia al Trentino in difesa della terra. Questo è il tesoro che ci lascia, e spero che le capre tornino felici.O vogliono bruciare anche i ricordi?

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Da wikipedia: Agitu Ideo Gudeta ( 1 gennaio 1978 – 29 dicembre 2020) è stata un' agricoltrice, imprenditrice e ambientalista oromo etiope emigrata in Italia dopo aver vissuto un conflitto a causa del suo attivismo politico contro l'accaparramento di terre da parte dei militari per le società internazionali. Ha avviato un allevamento di capre utilizzando la razza autoctona Pezzata Mòchena per la produzione di latticini e prodotti di bellezza. Gudeta è diventata un simbolo nazionale dell'ambientalismo e dell'integrazione dei rifugiati nella società italiana da parte della stampa e dei politici. È morta violentemente nel dicembre 2020; Adams Suleiman, un lavoratore stagionale ghanese che aveva assunto, è stato accusato di averla violentata e uccisa.E' nata il 1 gennaio 1978 ad Addis Abeba.Ha appreso le tecniche agricole dai nonni che vivevano in campagna. Gudeta si è laureata in sociologia all'Università di Trento. Gudeta è tornata in Etiopia per lavorare su iniziative di agricoltura sostenibile.Ha guidato progetti per pianificare il lavoro degli gli agricoltori e ridurre i carichi di lavoro attraverso la formazione, l'istruzione e i macchinari. Il suo scopo era quello di garantire adeguatezza. È diventata un'attivista politica coinvolta nelle proteste ad Addis Abeba contro l'industrializzazione non regolamentata e l'accaparramento di terre da parte del governo dell'Etiopia per conto di società internazionali.In fuga dal conflitto nel 2010, Gudeta emigrato si rifugiata in Trentino. Dopo aver ricercato le risorse dell'agricoltura locale, fondò, prima in Val di Gresta e poi in Valle dei Mocheni, "La Capra Felice", un allevamento di capre su terreno comune precedentemente abbandonato. Ha studiato come fare il formaggio di capra in Francia.La sua azienda agricola produceva latticini e prodotti di bellezza a base di razza autoctona, la Pezzata Mòchena. Gudeta ha iniziato con 15 capre prima di espandere l'attività agricola a 180 capi entro il 2018. La sua vita e la sua fattoria sono oggetto di un documentario di Deutsche Welle. Nel giugno 2020 ha aperto il suo primo punto vendita, "Bottega della Capra Felice", in Piazza Venezia (Trento).Gudeta è diventata un simbolo nazionale dell'ambientalismo e del successo dell'integrazione dei rifugiati in Italia dopo essere stata lodata dalla politica Emma Bonino.Nel 2019 è stata nominata da Legambiente per il premio Luisa Minazzi-ambientalista dell'anno.A volte veniva chiamata dai media "La Regina delle Capre Felici". Dal 2020 viveva in un appartamento vicino alla chiesa a Plankerhoff, una frazione di lingua tedesca vicino a Frassilongo Era amica della scrittrice e performer Gabriella Ghermandi.Il 29 dicembre 2020, Gudeta è morta, all'età di 42 anni, nel suo appartamento a seguito di colpi alla testa con un martello. Il suo corpo è stato scoperto dai vicini dopo aver perso un appuntamento di lavoro.Adams Suleiman, un lavoratore stagionale ghanese che aveva assunto, è stato arrestato e accusato di omicidio.Dopo la sua morte, l'ambasciatore etiope in Italia, Zenebu Tadesse, si è recato in Trentino per lavorare con il Ministero degli Affari Esteri.L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha espresso rimorso e ha affermato che Gudeta "ha dimostrato come i rifugiati possono contribuire alle società che li ospitano... Nonostante la sua tragica fine, l'UNHCR spera che Agitu Ideo Gudeta sarà ricordata e celebrata come un modello di successo entegrazione che possa ispirare i rifugiati che lottano, per ricostruire la propria vita».

 

 

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.228) 14 febbraio 2022 18:30
    Doriana Goracci

    Oggi 14.2.2022 "Venti anni di carcere per Suleiman Adams, il 33enne ghanese che il 29 dicembre 2020 ha ucciso Agitu Ideo Gudeta, la pastora etiope di 42 anni divenuta, non solo per il Trentino, "simbolo di integrazione" ed "emancipazione femminile". È la sentenza del giudice Enrico Borrelli arrivata lunedì 14 febbraio e che ha condannato Adams a 15 anni e 8 mesi per omicidio e a 4 anni e 4 mesi per violenza sessuale. Un totale, appunto, di 20 anni di carcere.Adams, che aveva già confessato il delitto ed è attualmente detenuto nel carcere di Spini di Gardolo, questa mattina era presente in aula per la prima volta, ma non ha parlato.

    Lo scorso 25 novembre per l’udienza preliminare le due sorelle e un fratello di Agitu, arrivati a Trento dagli Stati Uniti, si erano cosituiti parte civile nel processo. A loro oggi il giudice ha riconosciuto 50mila euro di danni.

    Confermato il movente economico dell’omicidio, ovvero il mancato pagamento da parte di Agitu di alcuni arretrati ad Adams, suo collaboratore. A spingerlo a compiere il gesto efferato, “l’incontenibile ira di non vedere accolte le sue richieste che egli sentiva come particolarmente impellenti in quanto destinate a far pervenire denaro alla sua famiglia d’origine”.

    Per la difesa di Adams (avvocato Nicola Zilio), "il grande clamore mediatico della vicenda ha avuto un ruolo anche nella sentenza. Aspetteremo di leggere le motivazioni, ma visto che il giudice ha addirittura comminato una pena superiore a quella chiesta dal pm (19 anni e 4 mesi, ndr), probabilmente faremo appello"."

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