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 Home page > Tribuna Libera > Renzi il canguro, da Brisbane a Roma saltando i problemi

Renzi il canguro, da Brisbane a Roma saltando i problemi

Capita a volte di avere l'impressione di vivere in un momento nel quale tutto appare chiaro e, nonostante le evidenze, quel tutto si mescola e s'ingarbuglia al punto tale da trasformarsi nell'opposto di ciò che appena prima appariva. Proviamo a spiegarci.

Renzi partecipa al G20 di Brisbane, in Australia, mostrando il suo naturale cipiglio e sparandole come solo lui sembra saper fare, ma a uso esclusivo di politica interna; infatti tra i grandi del mondo nessuno lo considera se non per il tanto d'obbligo da non farlo sentire in imbarazzo. In fin dei conti, il premier italiano rappresenta pur sempre certi poteri che costituiscono anche da noi parte di quel nuovo ordine mondiale che sempre più va delineandosi quale tentativo d'instaurazione di una dittatura industrial-finanziaria globale, ancora in pectore, ma sempre più determinata.

Cosa c'entra questo con l'introduzione dell'articolo? Semplice: Renzi tenta di apparire un grande tra i grandi, mentre ciò che ne vien fuori dopo il G20 è l'immagine di un politicante di mediocre levatura, tollerato solo per i servigi che riuscirà ad assicurare a certuni, tra i quali quelli dei mille euro per la cena di finanziamento al partito. A proposito, gli organizzatori abbiano la cortesia di far conoscere agli italiani se le ricevute fiscali siano state emesse comprensive di IVA. Almeno questo è dovuto.

I salti da canguro del premier, poi, non costituiscono una novità: parla di ambiente e di necessità d'intervenire con celerità ed efficacia per il recupero del territorio compromesso da lustri di mala politica, ma non si degna di visitare un solo luogo colpito dalle recenti alluvioni. Verrebbe quasi da ipotizzare un suo gesto umanitario nel voler far risparmiare a quelle popolazioni il costo derivante dall'acquisto delle uova da lanciargli contro se solo mostrasse la sua faccia tosta da quelle parti dopo aver ridotto al lumicino i finanziamenti destinati alla ricostruzione dei luoghi e all'indennizzo dei colpiti.

Uno tra i più eclatanti salti da canguro Renzi lo ha compiuto partecipando a iniziative di Confindustria e di vari imprenditori, rifiutandosi nel contempo di ascoltare le ragioni dei lavoratori attraverso le loro organizzazioni sindacali. Anzi, ha fatto di tutto per provocare lo scontro, fino all'uso scelbiano dei manganelli.

Un altro eclatante salto da canguro? Eccolo: Renzi continua imperterrito a dichiararsi di sinistra nelle sedi in cui, tra stampa e TV, sa di essere visto e, spesso, malamente tollerato da quelli di sinistra, quasi una provocazione. Poi ti va in consessi, dalla Leopolda alla platea degli industriali bresciani, dove le spara talmente evidenti che chiunque, sia anche uno sbiadito socialdemocratico come un convinto liberale, lo allontanerebbe dal proprio cospetto tacciandolo per ciò che è: un ragazzo dalle idee tanto confuse a sinistra ma molto, molto chiare a destra, fino a provocare durissimi interventi di intellettuali quali De Bortoli, attuale direttore del Corriere della Sera e Piero Ostellino, ex direttore dello stesso giornale, che si vede addirittura censurato il pezzo su di lui.

Sia De Bortoli che Ostellino possono essere accusati di tutto fuorché di appartenere a formazioni estremiste di sinistra, eppure entrambi convergono nel considerare Renzi un ragazzotto con connotati sempre più neofascisti. Chi scrive ha preceduto di settimane e mesi il giudizio dei due liberali suddetti e può solo fare proprie le loro tesi, come detto, già anticipate. A questo punto, sarebbe auspicabile quanto utile ricostruire un fronte democratico capace di combattere le nuove tendenze neocapitaliste e antidemocratiche che trovano in Renzi e Berlusconi le due colonne portanti.

Ragionare sui contenuti e sui fatti oggettivi risulta sempre il migliore esercizio di buon senso e di inattaccabile veridicità. Le figuracce inanellate dai ministri e, soprattutto, dalle ministre del Governo Renzi in materie economiche, di lavoro, di diritti, di democrazia, la dicono talmente lunga da far vergognare qualsiasi persona dotata di un minimo livello di pudore, esclusi i citati e le citate al governo del Paese, come ovvio.

Per fortuna, Podemos in Spagna e Syriza in Grecia vengono dati in crescita esponenziale, destinati a diventare primi partiti nelle rispettive nazioni. E in Italia? C'è da sperare che le divisioni della sinistra, della quale il PD non fa più parte, vengano superate dando ai cittadini una possibilità di rappresentanza concreta, propositiva e non populista, capace di contrastare il renzismo sul suo stesso piano.

Renzi il canguro, nonostante i suoi notevoli salti, troverà prima o poi (forse molto prima di quanto si immagini) una rete molto alta contro la quale andrà a sbattere e, paradossalmente, potrebbe essere tesa proprio dai suoi attuali amici, come la storia insegna. Staremo a vedere chi riderà e chi piangerà, con una sola certezza: molti italiani non avranno neanche più lacrime.

 

Foto: Palazzo Chigi/Flickr

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