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Regione: Lombardo assegna le deleghe. Lo Bello placa le polemiche su Venturi

Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha annunciato questa sera nel corso della seduta di giunta, le deleghe ai suoi nuovi assessori, nominati lo scorso 29 maggio, dopo che l’esecutivo era stato azzerato per la nota rottura con una parte del Pdl e con l’Udc.

Comincia dunque da stasera l’era del suo secondo governo in attesa di nominare gli ultimi tre assessori mancanti. E’ confermata, come già preannunciato, la delega alla Sanità per l’uscente Massimo Russo, tecnico dell’Mpa.

All’assessorato alla Presidenza va Gaetano Armao, di area Pdl, che avrà l’interim ai Beni culturali, assessorato che nel precedente governo era stato assegnato all’Udc, così come quello all’Industria, ora affidato a Marco Venturi, vicepresidente uscente di Confindustria Sicilia. Confermato al Turismo l’uscente Titti Bufardeci (Pdl). Roberto Di Mauro e Pippo Sorbello dell’Mpa mantengono le deleghe precedenti: il primo alla Cooperazione, l’altro al Territorio. Riconferma anche per Michele Cimino (Pdl) al Bilancio.

In attesa del definitivo via libera del Csm, è stata rinviata l’assegnazione della delega all’assessorato alla Famiglia, che comprende anche le Autonomie locali, per il magistrato Caterina Chinnici. A Luigi Gentile (assessore uscente ai Lavori pubblici), conferma il suo precedente incarico. La giunta ha anche nominato Giovanni Bologna direttore dell’assessorato Lavoro, e Alessandra Russo dirigente generale dell’Ispettorato Lavori pubblici.

Lombardo tiene per se l’interim l’assessorato alla Famiglia.


In serata arriva anche una nota di Ivan Lo Bello sulla polemica scatenata dalla nomina di Marco Venturi.

“La scelta di Marco Venturi di accettare da tecnico la proposta di far parte della Giunta regionale è stata una scelta individuale, accompagnata, ancor prima della formalizzazione della nomina, dalle sue dimissioni da tutti i ruoli ricoperti nel sistema confindustriale. In questi anni Confindustria Sicilia ha consolidato la sua totale autonomia dal mondo politico, vincolando i suoi dirigenti a comportamenti rispettosi del grande valore che l’autonomia ha nella rappresentanza degli interessi del mondo industriale”.

“Non abbiamo mai saputo - prosegue Lo Bello - quale partito votasse Venturi, né lo stesso ha mai manifestato pubblicamente e privatamente le sue preferenze politiche. Per noi Venturi in questi anni è stato e rimane uno dei protagonisti del rinnovamento del sistema industriale siciliano e un fiero avversario di ogni illegalità. Per questo siamo sorpresi dalle sterili polemiche sulle sue fantasiose appartenenze politiche”.

Da qui l’invito ai suoi detrattori a guardare “piuttosto, al merito delle scelte che farà da assessore tecnico del governo regionale” e a criticarle se “non le condividono, come non mancheremo di fare noi se le scelte del governo non saranno in sintonia con la voglia di modernizzazione e legalità che è sempre più forte nella nostra società”.


Foto di Carmelo Di Gesaro

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