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Referendum Costutuzionale | Palermo, 16 novembre. Renzi e Smuraglia: “Una giornata particolare”

Si sono “visti” da lontano... nella stessa città, Carlo Smuraglia e Matteo Renzi.

Il Presidente del Consiglio è tornato ancora in Sicilia e nel capoluogo. Un giro frenetico, con molti appuntamenti. Con bene aperto il “cordone della borsa” e… lo smartphone in prima fila per acchiappare il sorriso condiviso. Tutto “va bien”, anche nella nominale azione che richiama il giovane eroe civile Peppino Impastato, ucciso dalla mafia. Come avvenuto nel rapido passaggio a Cinisi (luogo dell’assassinio del militante di Democrazia Proletaria). La vista ai Cantieri Navali di Palermo è “saltata”. Davanti al sito industriale c’era una forte manifestazione di protesta. 

Nei fatti, una pura coincidenza temporale: in questa ultima fase che precede di meno tre settimane il voto sul referendum che si terrà il 4 dicembre.

Carlo Smuraglia, austero ed energico novantatreenne Presidente nazionale dell’ANPI, venuto a Palermo per sostenere il "NO" referendario, in una giornata lunga ed intensa, caratterizzata da entusiasmi democratici e partecipazione.

Già dalle ore nove - in un’iniziativa organizzata dall’ANPI Sicilia in sinergia con la CGIL - il Presidente Carlo Smuraglia, nella grande e pregiata Aula Magna dello storico Istituto palermitano di “Società Siciliana per la Storia Patria”, ha incontrato oltre trecento studenti delle scuole superiori cittadine. Un lungo ed articolato intervento, con una solenne “Lezione” civile sul legame indissolubile tra Costituzione, Resistenza, Democrazia.

Coinvolgente e di merito, con particolare attenzione agli articolati della nuova normativa che stravolgono la Costituzione. Emozionante, nella ricostruzione delle dinamiche che hanno determinato nella storica data del 22 dicembre 1947, con il contributo e il voto (85 per cento) di tutti i partiti rappresentati nell’Assemblea Costituente, la nascita della Legge fondamentale della Repubblica italiana, e nel ricordo dei martiri patrioti che hanno sacrificato la vita nella lotta contro il nazifascismo.

Una mattinata effervescente e di affettuosa operosità che, apertasi con le analisi di alcuni dirigenti locali dell’Anpi, tra cui Ottavio Terranova (coordinatore regionale) e Angelo Ficarra (segretario dell’Anpi palermitana), ha visto le propositive considerazioni poste da diversi studenti.

Alle ore 15.30 nell’atrio del Palazzo di Città, presenti: Carlo Smuraglia, il sindaco Leoluca Orlando, il Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Orlando, esponenti dell’Amministrazione comunale, una folta rappresentanza dell’Anpi siciliana, e cittadini richiamati dall’evento, a fianco della lapide dedicata ai partigiani palermitani è stata deposta una corona d’alloro. Sono stati commemorati i partigiani palermitani caduti per la libertà durante la Resistenza e le vittime della mafia. Tra gli altri, in ricordo dei loro cari commemorati, Placido Rizzotto, Antonio Zito, la signora Iannello, Letizia Colajanni. L’iniziativa è stata resa particolarmente emozionante e coinvolgente dalla presenza di una ventina di bambini, appartenenti a gruppi musicali giovanili in opera in vari quartieri disagiati cittadini. In maniera appassionante hanno accompagnato la cerimonia con il canto di “Bella Ciao”. 

Nel pomeriggio, dalle ore 16.30, nell’Aula Magna di “Società Siciliana di Storia Patria” si è svolto il convegno “Le nostre ragioni del NO”. Un foltissimo pubblico ha seguito i vari interventi. Dopo l’introduzione a cura dell’Anpi siciliana e i saluti del rappresentante dell’insigne struttura ospitante, le relazioni principali sono state svolte dal sostituto procuratore di Palermo Nino Di Matteo, dal segretario generale regionale della Cgil Michele Pagliaro e dal Presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia.

Il sostituto procuratore, nel suo ampio ed articolato intervento indirizzato a mettere in evidenza le conseguenze negative della riforma costituzionale, la esaltato il vigente impianto della Costituzione, ribadendo l’esigenza prioritaria a “difenderla ed applicarla”.

Una bella giornata, per il NO al referendum del 4 dicembre.

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