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Giorno del Ricordo – 10 febbraio

Nella ricorrenza del “ Giorno del Ricordo” è bene evidenziare :

la Legge 30 marzo 2004, che ha codificato il “ Giorno del Ricordo”, all’art. 1 rileva:

“La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Esodo giuliano-dalmata. Giovane esule italiana espropriata e cacciata diretta verso il Venezia Giulia trasporta, insieme ai propri effetti personali, un tricolore italiano.

Ovviamente sulle vicende storiche che hanno riguardato due o più Paesi si ha obbligo, per trasparenza e necessita di ricostruzione documentale, per la certezza dei rapporti ufficiali tra i Paesi coinvolti, e per definire un messaggio forte e chiaro di “ pace tra i popoli” , di essere lette e definite in riferimento agli Atti ufficiali che nel corso del tempo sono stati eventualmente assunti dagli Stati interessati.

Sul tema messo in oggetto ai fini territoriali/confinari gli Stati coinvolti sono: Italia, Slovenia, Croazia, tra l’altro, facenti parte della Comunità Europea.

E’ prioritario, quindi, dare attenzione alla Relazione della Commissione mista storico-culturale italo-slovena (1993 – 2001).

La Commissione mista storico-culturale italo-slovena venne istituita nell’ottobre 1993 su iniziativa dei Ministri degli Esteri d’Italia e Slovenia, per cercare di costruire una memoria storica condivisa. Nel 2000, alla fine dei lavori, venne approvato il documento richiamato.

La Commissione fu costituita :

Per l’Italia: Sergio Bartole (sostituito da Giorgio Conetti), Elio Apih (sostituito da Marina Cattaruzza), Angelo Ara, Paola Pagnini, Fulvio Salimbeni, Fulvio Tomizza (sostituito da Raoul Pupo), Lucio Toth. Per la Slovenia: Milica Kacin-Wohinz, France Dolinar, Boris Gombač (sostituito da Aleksander Vuga), Branco Marušič, Boris Mlakar, Nevenka Troha, Andrej Vovko

La Relazione, che occupa 19 pagine, è suddivisa in diversi capitoli:

* I rapporti italo-sloveni / Periodo 1880-1918 - p. 1-5

* I rapporti italo-sloveni / Periodo 1918-1941 - p. 5-10

* I rapporti italo-sloveni / Periodo 1941-1945 - p. 10-14

* I rapporti italo-sloveni / Periodo 1945-1956 - p- 14-19

 

Il testo è interamente leggibile sul link

Per i cittadini che ritengono necessario approfondire le tragiche questioni portate all’attenzione nell’importantissimo documento la lettura del testo è vincolante.

Inoltre, è utile evidenziate, giusto per comune interesse di tutti i cittadini italiani, che la Jugoslavia, a seguito delle drammatiche vicende che si svolsero in quelle aree territoriali determinate dall’occupazione delle truppe italo-tedesche e quindi della guerra ( 1941-1945), subì una delle più alte in assoluto perdite umane nel contesto europeo:

- Abitanti 1939 15400.000

- vittime 1.200.000 ( si cui 900.000 civili)

- percentuale 7.79% sul totale della popolazione

I dati sono leggibili su Wikipedia

Grande fu la furia nazi-fascista.

E’ obbligo comune la corretta ricostruzione storica, specie per le nuove generazioni.

Infine, il prof. Eric Gobetti nella lettera rivolta a Giorgia Meloni, titolata : “ Foibe, lettera di uno storico...”, tra l’altro scrive:

Sarebbe auspicabile che un’intera sala sia dedicata ai 30.000 italiani che hanno combattuto da partigiani in tutta la Jugoslavia, fra il 1943 e il 1945 e che sia tributato il giusto omaggio ai 10.000 caduti (il doppio delle vittime delle foibe) di quella coraggiosa scelta…..”

La lettera è stata pubblicata da Patria Indipendente” di Anpi nazionale.

Foto Wikiedia/Pd

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