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Red Dead Redemption, benvenuti nella nuova era dei videogiochi

 
Le attese degli appassionati sono state totalmente ripagate. I ragazzi della Rockstar questa volta si sono davvero superati e con Red Dead Redemption si può dare il benvenuto ad una nuova era per i videogiochi.
 
Tutt’altro che il solito compitino (nuovo GTA con ambientazione mutata ma per il resto praticamente identico, se non per migliori effetti grafici), è una vera e propria rivoluzione del genere.
 
John Marston è un ex fuorilegge, che ha ormai appeso la pistola al chiodo per farsi una famiglia e una vita tranquilla. Ma il passato non è facile da seppellire come i cadaveri dei suoi sanguinari trascorsi. L’FBI lo costringe a collaborare nella cattura dei suoi ex compagni, primo fra tutto il famigerato Bill Williamson. Marston lascia a malincuore i suoi cari per immergersi in quella che sarà la sua ultima avventura, faccia a faccia con i demoni del suo passato, ultimo ostacolo verso la completa redenzione.
 
A metà fra lo sparatutto, il gioco di ruolo e quello d’avventura, Red Dead Redemption coglie il meglio da questi generi, fondendoli in un prodotto unico, irresistibile, che fa della longevità il suo punto forte. Ben sessanta sono infatti le ore di gioco offerte dalla storia (in giocatore singolo) fra missione principale, secondarie e vari minigiochi sempre divertenti e mai fuori luogo.
 
Due sono le parole su cui fa cardine l’intero sistema del gioco: libero arbitrio. In primo luogo libertà assoluta di commercio, grazie alla quale saremo imprenditori di noi stessi, cercando di fare una fortuna con le più disparate attività. Seppure sia presente una trama principale, il giocatore è totalmente libero di prendere questa o quella decisione, in ogni singola attività, che farà pendere la bilancia della sua reputazione fra “tagliagole” e “angelo custode”. Un misto perfetto fra GTA e Oblivion.
 
Sarà possibile salvare o rapire donzelle indifese, scegliere se catturare vivi i banditi per vederli penzolare sulla forca o farli fuori con le proprie mani, barare a poker e scommettere a blackjack, portare la mandria al pascolo o unirsi a qualche ladro di bestiame.
 
Per ogni missione secondaria, attivata da incontri casuali con completi sconosciuti che ci chiederanno di aiutarli con i loro problemi, Marston deciderà se agire da approfittatore o secondo coscienza, dando al gioco una tavolozza di sfumature virtualmente infinite.
 
Aggiungiamo poi altre (potenzialmente) infinite ore di gioco fornite da un Multiplayer a dir poco eccezionale, in cui dovremo vedercela con i cowboy di tutto il mondo, in modalità predefinite o in quella “libera” dove avremo la possibilità di capeggiare una banda di fidati compagni o di aggregarci ad una già formata, per godere ancor meglio di questo capolavoro.
 
Il mondo di Red Dead Redemption è uno dei più vasti mai realizzato per un videogioco, e comprende i territori americani del sud-ovest più le regioni confinanti del Messico, spaziando dalle fitte foreste di West Elizabeth ai torridi canyon di Nuevo Paraiso.
 
Una gamma di paesaggi mozzafiato, innevati o battuti dal sole cocente, che grazie alla straordinaria grafica sembrano usciti dritti dritti da un film di Sergio Leone.
Effetti meteorologici come pochi. Sembra che il cielo limpido, nuvoloso o squassato dai lampi e dalla pioggia sia quello vero, sopra la nostra testa. Le atmosfere sono tanto curate quanto realistiche, e non lasciano nulla al caso.
 
La varietà degli animali, curati in ogni dettaglio a partire dalle più piccole fasce muscolari, lascia senza parole. Cavalcheremo fra cavalli selvaggi lanciati al galoppo, terremo a bada i lupi affamati delle montagne o daremo la caccia ai bisonti nelle immense pianure americane. Non solo sarà possibile catturare questi animali selvatici, ma potremo anche scuoiarli per poi rivenderne la pelle al miglior offerente. Hanno pensato davvero a tutto.
 
In più a fare da colonna sonora ci sono il doppiaggio da premio Oscar e musiche decisamente azzeccate, capace di farci vivere al meglio le atmosfere del selvaggio West, che non è mai sembrato così vivo.
 
Un gioco imperdibile, di cui non ci si stanca tanto facilmente, capace di emozionare e divertire come pochi.

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