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Qualcuno di voi sa come sta Sing Natve, l’indiano bruciato vivo a Nettuno?

Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

E’ l’art. 25 della Dichiarazione Universale dei diritti umani. Inizia con la parola "OGNI", seguita da "individuo". L’Italia è un altro posto, non compreso in questa dichiarazione, al di fuori di un qualsiasi schema di volenterosa operosità politica. Basta guardare il nostro paese per capire quanto di ipocrita ci sia in quella dichiarazione; voglio dire, ottimi intenti, nessun fatto, anzi. L’Italia è un paese razzista. Dove i vigili urbani talvolta chiudono nel bagagliaio un venditore ambulante. E’ successo a Termoli, anno scorso.



L’Italia è il paese dove Abdul Guibre, di soli diciannove anni, è stato ucciso a sprangate da due commercianti. Sospettato di furto, aveva preso un pacchetto di biscotti, lo ricorderete.



L’Italia è il paese dove Emmanuel Bonsu Foster, colpevole di essere Ghanese, viene chiamato "scimmia" e "negro", picchiato in auto e al comando dalla polizia municipale.



L’Italia è lo stesso medesimo posto dove il 10 ottobre dello scorso anno una ragazza di sedici anni, marocchina, è stata aggredita perchè sedeva su di un posto in autobus non suo, in quanto "non italiana". (vedi stranieri in Italia) In Italia basta essere italiani, ma di origine egiziana, per essere accolti, scesi dall’autobus, al grido di "Uccidilo questo negro bastardo" (Vedi osservatorio sul razzismo) L’Italia è quel paese dove le cronache giudiziarie hanno molto successo, se si parla di sterminatori crudeli o mamme perverse con un cervello malato. Quando si parla di atti criminali di ragazzi e ragazzini italiani contro un immigrato, c’è la notizia, lo scandalo, il polverone, e poi... il nulla. Il 2 febbraio di questo stesso anno a Nettuno è stato bruciato un uomo indiano da tre ragazzi. Lo fanno perchè "Cercavamo emozioni forti per finire la serata".



E lì per lì è lo scoop, ne parlano tutti, se ne fanno trasmissioni. I giornalisti vanno a mostrare quell’uomo avvolto dalle bende, ovviamente pieno di ustioni, se potessero gli imporrebbero di rilasciare interviste dettagliate. Ma non possono per un limite già valicato di decenza. In internet se ne parla e ci sono anche gruppi di imbecilli che su Yahoo si chiedono se sia giustificabile o meno bruciare un immigrato. Chiaro, erano le tracce di un compito in classe, molto divertente, molto. E poi? Il Nulla. Provate a cercare e ricercare "Sing Natve" è "l’indiano bruciato a Nettuno", non è una persona, è un puro fatto di cronaca. Questo è razzismo. Dovrei trovare all’istante milioni di risultati in rete che mi dicono come sta, se è vivo o meno, visto che i medici, prima di sottoporlo all’operazione dicevano che aveva un 40% di possibilità di salvarsi la vita. O non era vero? Bene, io non so come ne sia uscito dall’operazione. E’ vivo, credo, visto che nessuno ne ha riparlato, la sua morte avrebbe causato un altro fiume di articoli; la sua vita, paradossalmente, no.

Commenti all'articolo

  • Di Paolo06 (---.---.---.203) 13 marzo 2009 16:42

    Purtroppo i giornali pubblicano solo quello che fa tirare le vendite, salvo non sia motivo di distrazione di massa.

    • Di Riciard (---.---.---.139) 13 marzo 2009 17:10

      Ecco, infatti. La morte fa sempre notizia, meglio ancora se a procurarla sono rumeni, rom o albanesi. Se sono italiani fa notizia, ma giusto per un giorno o due, nonostante l’efferratezza del crimine in questione, nonostante la nullità del movente e tutti i dubbi e le perplessità che dovrebbe scatenare.

  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.129) 13 marzo 2009 18:42
     
    Grande Riciard il tuo atto di accusa è un raro esempio di sensibilità quasi estinta in questo paese di smemorati. La memoria storica in Italia, come ho potuto ricordare in altri commenti, è ormai un esercizio facoltativo. La solidarietà umana, quella vera, non legata a manifestazioni preelettorali, è considerata una debolezza da condannare.
    Siamo un paese di ipocriti sempre in soccorso del vincitore.
    Ma la ruota della vita non gira sempre in un senso e forse un giorno potremmo trovarci dall’altra parte, allora saremo costretti a capire…..
    Un saluto.
    Mauro Bonaccorso
     
     
  • Di alice (---.---.---.238) 13 marzo 2009 23:26

    Stasera in particolare apro agoravox perché voglio comunicare con persone che hanno degli ideali. Grazie di questo bell’articolo anch’io avrei voluto avere sue notizie. Che tipo di invalidità ha subito?Come lo stato italiano si sta occupando di lui?
    Io ho notato di molto razzista che quando si parla di reati commessi da stranieri i media - e penso in particolare alle news di libero che vedo appena apro la posta - non scrivono il nome di chi compie il reato, ma scrivono per prima cosa la nazionalità e spesso nei titoli, per esempio: marocchino violenta, ruba ect. Dico una banalità ma non ci si rende conto che i media in tanti modi purtroppo spesso contribuiscono ad alimentare razzismi con questa informazione vischiosa.
    ciao alice


    • Di Riciard (---.---.---.170) 14 marzo 2009 11:05
      Riciard

      Per Mauro:

      Sono della medesima idea. Questa crisi, infatti, può solamente avere esiti positivi. Non fraintendetemi, può riuscire, immergendoci un poco o tanto che sia nella miseria quotidiana, a farci capire una dimensione più umana, dove non si deve per forza acquistare di continuo, dove si può riutilizzare, dove i legami umani hanno un valore.
      Sembra di palare come i vecchietti di una volta, di quando ero davvero piccolo e dicevano "Ah non ci sono più i giovani di una volta". Può essere che sia così, può essere benissimo che le generazini si alternino senza riuscire a riconoscersi tra di loro.
      Oppure può essere che finalmente il mercato ha gettato delle imponenti fondamenta per entrare nelle vite di ognuno e fracassarle nel nome del dio denaro, del dio status symbol, del dio moda, del dio apparire.

  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.60) 14 marzo 2009 12:56
     
    Caro Riciard non so quanti anni abbia tu ma evinco dagli argomenti che tratti e da come li sviluppi, che la mia età, almeno quella anagrafica, e di gran lunga maggiore.
    Si è sempre sostenuto che i “vecchi” hanno una saggezza superiore a quella dei giovani, e dovrebbe essere così se le cose andassero per il verso giusto, in realtà conosco molti anziani che la saggezza non sanno cosa sia e parimenti vedo molti giovani che ragionano come i loro nonni (ho saltato una generazione apposta perché forse i loro padri avevano il germe della modernità ma non lo hanno trasmesso ai figli).
    Sono consapevole del pericolo di cadere nella trappola della genericità, affrontando certi temi che richiederebbero un’analisi più approfondita e specifica, ma l’argomento dovrebbe essere sviluppato più ampiamente.
     Lavoro fianco a fianco con giovani di venticinque anni circa e spesso affrontiamo discorsi che mi portano ad affermare d’essere il più giovane, pur avendo il doppio della loro età.
    La saggezza non ha età come non c’è l’ha la stoltezza.
    Tu ad esempio mi sembri un giovane saggio che riesce a descrivere le cose che vedi, come farebbe un adulto e le confeziona con la freschezza di un bambino.
    Un saluto
    Mauro Bonaccorso
     
  • Di maria Luisa F. (---.---.---.156) 16 marzo 2009 13:35

    infatti anche io vorrei saperlo invece di essere assillata tutti i giorni con la cronaca giudiziaria del delitto Meredith. Ma alla stampa demente che abbiamo i poveracci non interessano.

    • Di Riciard (---.---.---.155) 16 marzo 2009 13:40

      Infatti, giusto parallelo: una vicenda di cronaca dall’aspetto di thriller, affascina, rende gli spettatori dei piccoli squallidi indagatori, e per questo, incollati con finto sdegno ad ogni notizia. Un pover’uomo senza lavoro che viene bruciato vivo fa notizia solo lì per lì, poi può morire in silenzio...

  • Di (---.---.---.232) 20 marzo 2009 00:37

    Certo!!!!!!!!!!!! sono contenta che ci siano delle persone come voi e degli italiani come voi... almeno mi vergogno meno!!!!!!!!
    Anche io voglio sapere come sta SINGH???????????????????

  • Di novel pasquino (---.---.---.195) 5 maggio 2009 01:42

    se qualcuno di voi sapesse cosa sono le ustioni di primo,secondo e terzo grado,probabilmente saprà che se si sopravvive,il che è già molto,senza cure adeguate,si può morire di infezioni e dolori spaventosi,umanamente insopportabili,una giusta e dovuta lezione a quei quattro figli di madre fedifraga, sarebbe fargli provare anche solo la metà di quel dolore,questo credo,squoterebbe non poco le loro algide coscienze.un NOVEL PASQUINO.

    • Di fabrizio da fano (---.---.---.79) 31 maggio 2009 08:49

      Sing Natve, per le ricerche che ho fatto, dovrebbe essere ancora ricoverato al san camillo di roma, ho telefonato, ma per privacy non mi hanno fornito notizie. Dopo diverse telefonate, ho parlato con BACHUU , esponente della comunità indiana di roma (tra l’altro vittime di una aggresione pochi giorni fa, ne hanno parlato giornali e tele - 25 maggio 09 a roma, in occasione dei preparativi del capodanno indiano).
      Nella telefonata mi ha tranquillizzato dicendo che Natve stava meglio e che tra poco dovrebbe essere dimesso dall’ospedale.
      Mi ha riferito che la comunità indiana avrebbe rilasciato una dichiarazione pubblica ai mass media.
      Stiamo aspettando.
      Saluti a Tutti.
      fabrizio da fano

    • Di Riciard (---.---.---.121) 31 maggio 2009 12:24

      Ti ringrazio molto di esserti attivato e di aver mostrato un lato che sembra scomparso tra i cittadini italiani. Sono felice che stia meglio, e spero chela notizia venga divulgata adeguatamente.
      Aspettiamo il comunicato, allora, e sinceramente, grazie di cuore.

      Riciard

    • Di (---.---.---.156) 12 settembre 2009 01:04

      ciao,

      a meta agosto stava abbastanza bene. doveva subire un nuovo intervento ad un piede,. ho condiviso con lui una camera del sant eugenio avendo subito la stessa tipologia traumatica. io sono uscito dall’ospedale a meta giugno, ma ogni tanto lo chiamo petr avere sue notizie. se vuoi saperte cose piu precise fammewlo sapere.

      alessandro
       perdona errori di otografia, ma ho grandi difficolta a scrivere.

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