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Prospettiva McCurry al MACRO di Roma

Il MACRO, museo di arte contemporaneo di Roma, ospita dal dicembre 2011 gli scatti di un noto fotografo americano del panorama contemporaneo: Steve McCurry. Una mostra fotografica che racconta per immagini la storia dei nostri giorni, i luoghi e gli scenari umani, i volti e i paesaggi, segnati dai tanti conflitti moderni.

Nel suggestivo museo di arte contemporanea di Roma, il Macro Testaccio, è in corso dal 3 Dicembre 2011 (e durerà fino al 29 aprile) una mostra fotografica di un grande fotografo dei nostri giorni: Steve McCurry.

McCurry fotografo statunitense classe ’50, si laurea in teatro dopo aver seguito corsi universitari di cinema e fotografia. Il corso della sua vita è segnata da 30 anni di riconoscimenti professionali e svariati premi di portata internazionale (World Press Photo Contest, National Press Photographers’Association, Olivier Rebbot Memorial Award). Il suo lavoro è stato riconosciuto da diverse e svariate pubblicazioni in giornali della portata del National Geographic Magazine.

La carriera e la notorietà arrivano per il fotografo nella sua prima, più importante, esperienza professionale, in cui travestito con abiti tradizionali attraversa il confine tra Pakistan e Afghanistan, testimoniando per primo la realtà del conflitto di quei luoghi del mondo nel corso degli anni ‘70- ’80.

Steve McCurry è ricordato per uno degli scatti più noti del mondo della fotografia, la celeberrima Ragazza Afgana, datato 1985 (il primo piano di una giovane ragazza afgana, vestita con una tunica rossa, dallo sguardo verde smeraldo), che fece il giro del mondo sulla copertina del National Geographic Magazine e su numerosi materiale dell’associazione Amnesty International.

All’interno della mostra romana, si è accolti da un’allestimento video in cui sono proiettati documentari didattici sulla vita e l’opera fotografica di McCurry, succesivamente si procede in un percorso tematico all’interno della sua eccezionale arte fotografica.



L’allestimento è costituito da una serie di semisfere in cui sono collocati gli scatti del fotografo, uniti in una serie di accoppiamenti tematici e di piccoli dettagli che uniscono volti e immagini di luoghi diversi del mondo. Le semisfere sono in realtà dei piccoli mondi in cui si è immersi nella visione istantanea della prospettiva McCurry, che ci racconta le sue parti del mondo in istantanee e soggettive dall’ineccepibile tecnica e semantica grafica.

Gli scatti provengono dai luoghi più estremi e isolati del mondo, sebbene siano i luoghi dei più noti e cruciali momenti della storia contemporanea: Afganistan, Pakistan, India, Cambogia, Nepal, Kuwait. Paradossali scatti di bambini adulti, tratti e lineamenti di piccole vite infrante dalla guerra, infanti che imbracciano fucili, sguardi segnati da lacrime e sofferenze; non prevale solo il sentimento della mestizia, nelle soggettive del fotografo, nelle quali risaltano le emozioni più insolite, le espressioni più inusuali e nello stesso tempo più intime di ogni soggetto immortalato.

Silenziosi volti che raccontano emozioni diverse, sofferenti attese e dolori fisici - morali degli ospedali allestiti in zone di guerra, paesaggi mozzafiato e nascosti, che McCurry ha saputo scovare nella sua vita di fotografo errabondo.

Negli scatti dell’americano compare anche l’Italia, affascinato dall’impressionistica Venezia, riflessa nei e dai suoi canali, dalla poetica Roma e dalla tradizionale Sicilia.

In ogni scatto emergono ineguagliabili competenze tecniche, nella nitidezza dei dettagli, agli sfocati estremi delle soggettive e dei primi piani, fino ai rapporti prospettici di linee e giochi geometrici, nonché agli espedienti di proporzioni tra uomini e natura (infiniti paesaggi indiani e vietnamiti in cui sono incastonati piccole figure umane). Da ogni foto emergono sensazioni e sintesi di momenti resi inimitabili dalla traduzione fotografica dell’obiettivo di McCurry.

Steve McCurry ha raccontato una realtà dimenticata dal mondo, ha osservato per tutti noi le vite e le storie nascoste di piccoli e grandi inferni civili e sociali, con delicatezza, penetrando con il suo obiettivo le anime profonde di ogni angolo e ogni uomo, di uno spicchio di mondo.

Visitando il sito del fotografo è possibile ammirare alcuni degli scatti esposti presso la mostra del museo di Roma.

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