Proposte di Sinistra e Libertà per reperire i fondi per l’Abruzzo

Tempo di conti in tasca. Berlusconi ieri si è detto “sereno” sulla possibilità di individuare le risorse necessarie alla ricostruzione in Abruzzo, argomento principe del vertice della maggioranza che si è tenuto ieri mattina a palazzo Grazioli. Predisposte le misure di emergenza (ad esempio il blocco dei mutui) bisogna ora pensare a provvedimenti di lungo termine che permettano agli sfollati di rientrare al più presto possibile nelle proprie case e nei propri luoghi di lavoro. Possibilmente (stavolta) messi in sicurezza. Dalla riunione di ieri è uscita la proposta di costruire una “cittadella per ospitare gli sfollati che resterà alla popolazione” - Italo Bocchino, vicecapogruppo vicario del Pdl alla Camera . Tacciono ancora, quindi, voci ufficiali sulle risorse.

Proposte da parte del governo, finora, ce ne sono state, tutte abbastanza discutibili. Si è partiti, alcuni giorni fa, con la proposta di uno scudo fiscale bis, nuovo condono agli evasori del fisco che tengono capitali illecitamente all’estero. Fateli rientrare, a tassi irrisori e in forma anonima. Ci manca l’applauso per aver eluso le tasse. Poi è partita l’idea di dirottare i fondi del 5 per mille alla ricostruzione. Dobbiamo pur “tagliare” da qualche parte: togliamo una delle poche forme di finanziamento dedicate al sostentamento delle associazioni di volontariato, molte delle quali satelliti della Protezione Civile e attive in Abruzzo durante l’emergenza. Si è passati poi all’”election day”: accorpiamo la data del referendum e quella delle elezioni europee. Così magari una legge elettorale definita dal suo stesso creatore (Calderoli) “una porcata” avrebbe più possibilità di essere sostituita da una “doppia porcata”. Ultimo colpo di genio: la tassa sui redditi medio-alti, tanto per continuare la tradizione tutta italiana degli interventi “una tantum”.

12 miliardi di euro la cifra che si vocifera necessaria alla ricostruzione. Il governo si scervella e piange miseria da ogni lato. Ma ad un esame più approfondito si scopre che, se solo si volesse, i soldi ci sarebbero, eccome. Ma toccare “alcuni” affari avrebbe “un costo” ben più alto per il governo. Un costo non per la popolazione, ma per i propri interessi politici ed economici. La proposta di Sinistra e Libertà, invece, si basa su possibilità concrete e sul bisogno reale di recuperare i fondi per la ricostruzione dell´Abruzzo, piuttosto che sul “gioco delle tre carte” del Governo, in cui a perderci è sempre il cittadino in difficoltà. I fondi per la ricostruzione delle zone terremotate ci sono, a patto di rinunciare alla difesa di interessi costituiti, che sembrano tanto bloccare il governo nell´avanzare delle proposte reali di reperimento dei finanziamenti.

Sinistra e Libertà, in questi giorni, ha avanzato delle proposte concrete, con possibilità di attuazione immediata, per recuperare ben 30 miliardi di euro. I soldi si otterrebbero sommando: i 16,5 miliardi del programma F35, approvato in questi giorni dal Ministero della Difesa; 1,3 miliardi destinati alla costruzione del Ponte sullo stretto di Messina; i 400 milioni previsti per l´organizzazione del G8, che si dovrebbe tenere a luglio in Italia; i 10 miliardi che si recupererebbero dal rientro dei capitali illecitamente esportati all´estero, senza sconti e regali ai potenziali evasori.