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Processate Adele Gambaro. Il M5s tra idolatria del capo e accuse

La senatrice è accusata del reato più grave per un aderente al M5S, ossia quello di avere messo in discussione la guida suprema Beppe Grillo.

Tutti i media hanno riportato l'intervista che la senatrice del M5S ha concesso ad Andrea Bonini di Sky TG24. In essa la Gambaro imputa esplicitamente agli eccessi verbali di Beppe Grillo la causa della disfatta elettorale nelle ultime amministrative. In sostanza il comandante unico comunica male e questo è diventato un problema per il movimento.

Beppe Grillo ha subito reagito, prima a stretto giro sul suo blog in cui sollecita una specie di referendum autocelebrativo su di lui, poi in un post successivo più articolato intitolato: "Quando uno vale niente", chiara antitetitesi di "uno vale uno" che è il motto del movimento, attacca duramente la senatrice accusandola di ingratitudine, "Onorevole per chissà quali fortune, quali divine investiture...", di tradimento e interesse privato "usa il movimento per autopromuoversi", concludendo con la classica scomunica di rito: "la invito per coerenza ad uscire al più presto dal M5S" .

Ma la senatrice, che è di razza emiliana e quindi piuttosto tosta, reagisce duramente chiedendo a Grillo scuse pubbliche per averla ingiuriata e minaccia nel contempo querela per diffamazione. Ovviamente non intende assolutamente dimettersi. Ho avuto netta l'impressione che stavolta Beppe avrà a che fare con un osso duro, dal momento che la signora, tutt'altro che sprovveduta, è pronta a sfoderare le unghie e a graffiare.

A questi punti, dopo l'anatema del capo, scatta il provvedimento e lunedì 17 p.v. si riunirà il "tribunale pentastellato" per esprimere la sentenza. Presidente probabilmente lo stesso Grillo, pubblica accusa i due luogotenenti novelli capogruppo alla Camera ed al Senato, Riccardo Morra e Nicola Nuti. Commissione giudicante guidata dai due ex capogruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi che, nelle loro dichiarazioni, come nei tribunali che non fanno dormire Silvio Berlusconi, hanno già auspicato la sentenza di condanna. Insomma un tribunale in cui l'imputato può soltanto sperare nella clemenza del giudizio, sperando che i "dissidenti" - si parla di una trentina - facciano sentire la loro voce a difesa della senatrice.

Stando ai resoconti dei commenti apparsi sul blog, la stragrande maggioranza dei seguaci di Grillo attacca la Gambaro definendola "ingrata, sabotatrice premeditata e pazza scatenata". Insomma tutto come da normale prassi, i talebans grillini non ammettono strappi alla fede nel loro guru, unica voce riconosciuta ed unica verità assoluta. Loro la chiamano "democrazia liquida" o web-democracy, io propenderei per setta, partito monoteista o seguaci del santone, ma è una questione di diversa concezione della democrazia.

E così, giorno dopo giorno, quello che è stato un movimento che ha acceso le speranze di molti italiani delusi dalle schifezze della partitocrazia sta tristemente sfarinandosi tra espulsioni, abbandoni, scambi di accuse e meschinerie che, alcuni mesi orsono, nessuno avrebbe potuto neanche lontanamente immaginare. Certo che ci fosse qualcosa che non andava era palese e lo abbiamo ripetuto alla noia, ma che si arrivasse a questi livelli così rapidamente è stata una sorpresa.

La ciliegina sulla torta c'è la messa uno dei nuovi capogruppo, ovvero Riccardo Nuti, parlamentare siciliano del M5S, che in un post su Facebook (i grillini comunicano solo online) se n'è uscito con questa affermazione: "Il livello di attacco al M5S si è alzato e mira diritto al cuore del Movimento. Sappiamo con certezza che è in atto una compravendita morale e politica dei nostri parlamentari... non avremo timore a fare i nomi".

E così siamo arrivati alla sindrome da accerchiamento; il mondo corrotto della fetida politica attenta alla purezza del Movimento con le vecchie armi che le sono proprie, subdole ed efficaci. È implicito che il "cuore del Movimento" è Beppe Grillo e colpito lui è la fine di tutto. Se parlavamo di partiti personalistici a proposito di Di Pietro e Berlusconi, qui siamo alla quintessenza del personalismo eletto ad una dimensione trascendente. Siamo passati alla idolatria, all'adorazione del feticcio ridotto a sembianze umane.

Ovviamente subito Vito Crimi ha confortato la tesi del collega, sostenendo come argomento probatorio che il fatto sussiste perché è già avvenuto in passato, tesi affascinante che farebbe impallidire qualsiasi giurista. Per inciso, secondo i deputati del M5S Alessio Tacconi e Francesco Campanella, Riccardo Nuti, evidentemente in frenesia di compiacere il capo, starebbe spargendo fumo con l'intento di confondere un po' le acque.

Intanto Pippo Civati, che evidentemente si è sentito tirato in ballo come PD, ha detto: "Subito fuori i nomi o tacere", mentre Laura Puppato ha definito "oscenità letteraria il fatto di ritenere normali colloqui tra parlamentari come tentativi di compravendita".

Vedremo come si concluderà il tribunale della Santa Inquisizione Pentastellata ma è del tutto evidente che qualunque sia la sentenza per la senatrice Gambaro, ormai il condannato eccellente è Beppe Grillo, comico di lungo corso, che Roberto Fico, neo presidente in quota M5S della Commissione RAI, ha celebrato come: "Patrimonio dell'umanità, come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana o la musica", diventando così la Michaela Biancofiore del M5S, quella berluschina assatanata e televisivamente straripante che voleva che Silvio Berlusconi venisse santificato come "patrimonio dell'Unesco". Oh madonnina bella fammi una grazia!

Ma di gente normale in giro non ce n'è più?

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.50) 15 giugno 2013 14:50

    se per caso Brunetta o Gasparri, in una intervista avessero detto che il male del PDL, è
    BERLUSCONI, COSA SAREBBE SUCCESSO? e allora ci si meraviglia che la senatrice non debba fare più parte del M5S

    • Di paolo (---.---.---.205) 15 giugno 2013 22:40

      Hai detto proprio bene ,siete nella medesima situazione del Pdl . Se questo era il vostro obiettivo ci siete riusciti perfettamente .
      Complimenti.

    • Di (---.---.---.115) 16 giugno 2013 04:25

      Ennesimo articolo che dimostra quanto abbiano ragione all’estero a definire mediocre e faziosa la nostra informazione relegandola addirittura oltre il cinquantesimo posto al mondo. Del resto, non c’è niente da stupirsi se, in una repubblica delle banane come la nostra, oltre a politici scandalosi, abbiamo anche giornalisti scandalosi.

      “Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono"
      Malcolm X

      Saluti.

    • Di (---.---.---.97) 16 giugno 2013 14:58

      Ma anche un appello ai cittadini, la democrazia liquida, può essere fazioso.


      Chi stabilisce quando si debba chiedere al popolo del web di votare e su cosa?

      Se rifletti un po’ ti renderai conto che le uniche cose messe ai voti in quel blog sono ciò che Beppe Grillo decide mette ai voti, quando lo dice lui e nei modi da lui scelti e in genere non chiede mai conferme del popolo del web su cose che gli stanno bene, che ha deciso lui debbano andare in un certo modo, non sia mai venisse smentito?!

      Grillo si rifà al popolo del web che usa come branco per tacitare qualsiasi dissenso interno o impedire qualsiasi azione da lui non prevista: solo in quei casi mette ai voti, anticipando il tutto con un post che ne orienti i risultati.


      Avete messo ai voti chi e come può comunicare con la stampa? Avete messo ai voti le riunioni in segreto negli agriturismi? Avete messo ai voti l’appoggio ad un governo di centrosinistra? Avete messo ai voti la possibilità di appoggiare candidati diversi dai vostri o c’è stato un diktat dalla direzione, per cui certe consultazioni non erano proprio pensabili? Prodi, per dirne una, era un candidato presidente della repubblica gradito alla base. Avete messo ai voti che non si dovesse appoggiare la sua elezione o era così ovvio che non si dovesse fare da non richiedere consultazioni?

      Uno vale uno: se mi iscrivo domani al vostro bel movimento, posso chiedere di mettere ai voti la leadership di grillo e accettare un responso democratico? Posso chiedere di mettere ai voti il fatto che un rappresentante in parlamento abbia GIA’ ricevuto mandato e quel mandato basta per un’intera legislatura e non deve aspettare di sentirsi dire cosa fare ogni volta, su ogni singola questione, che uno si chiede che ce lo abbiamo mandato a fare se poi non può fare niente di sua iniziativa. Si può mettere ai voti che il tutto non debba passare attraverso una forma blog ma, ad esempio, un forum controllato da attivisti sicuri, che però garantisca - grazie alle differenze del mezzo - una maggiore parità di accesso e scambio di informazioni?

      Si vota tutto o solo quello che fa comodo?


      Per come funziona oggi quel blog, il ricorso di Grillo al popolo del web non è altro che un modo per nascondersi nel gruppo quando si tratta di prendere decisioni controverse, opportunamente orientando prima quel gruppo, perché se ci fai caso non è che votate ogni volta per tutto. Votate solo per le questioni che tira in ballo Beppe Grillo e Casaleggio e in modo orientato.

      Ad esempio, contro la stampa la domanda era: chi è più fazioso? Il sondaggio poteva essere fatto in modo diverso: la stampa è faziosa? Risposte previste: si e no. Il giornalista tot è fazioso? Risposte previste: si e no. Il tutto magari cercando di orientare poco i risultati della consultazione prima evitando di inserire post che anticipino i risultati del sondaggione. Lo vuole il popolo della rete, no? Peccato che al popolo si può mettere in bocca di tutto, specie se si opera in forma così unilaterale.

      Questa è la democrazia dei sondaggi di Berlusconi, ma in forma 2.0. Migliorata a livello di comunicazione per sembrare meno discutibile, ma stringi stringi il succo non cambia.

      Il sondaggione contro la Gambaro chi lo ha chiesto? Il popolo della rete o è stata un’iniziativa di Grillo? E lei potrà fare altrettanto? Potrà chiedere al popolo della rete di mettere ai voti il ruolo di Grillo? Avrà l’agio di aprire un post in cui scrivere ciò che pensa come fa il guru? No, perché non vi siete resi conto di una cosa, voi grillini: i parlamentari del M5S non possono parlare con la stampa e non hanno lo stesso accesso libero al blog di Grillo: se per qualche motivo vanno in rotta di collisione con il gran capo, voi ascoltate una campana sola, quella di Grillo. E decidete avendo ascoltato una campana sola. Democrazia nel campanile.
  • Di paolo (---.---.---.205) 16 giugno 2013 07:23

    Caro ID ......... 115 .
    Non sono un giornalista e manco ho la pretesa di esserlo o di diventarlo ,nella vita ho fatto tutt’altro e non mi pento.Dico quello che penso e ringrazio AgoraVox che mi consente di farlo.Punto.

    Certo che citare Malcom X mentre si sta parlando di Beppe Grillo implica una bella dose di coraggio . A proposito , ti sei scordato di dire che abbiamo anche elettori scandalosi , non credi sia anche per questo se abbiamo politici e giornalisti scandalosi ?
    Grazie comunque per il commento.

  • Di (---.---.---.205) 17 giugno 2013 11:23
    Ci sono politici e i giornalisti che sono scandalosi ma non si può fare di ogni erba un fascio.
    Però grillo ha dato più scandalo di tutti quando ha schernito Bersani ed ha rifiutato di entrare al governo. Facendo parte del governo poteva adempiere se non tutte, buona parte delle promesse. Invece ha preferito stare all’opposizione, a fare il nulla del niente. Tanta gente, in buona fede, aveva sperato in cose serie.
    Invece di votare sul lavoro, sulle pensioni, ecc.. si vota sugli scontrini, sulle diarie e sulle espulsioni. 
  • Di (---.---.---.43) 17 giugno 2013 14:41

    Ma poi sarà davvero espulsa?

    Io non escludo un colpo di scena: la figliola prodiga perdonata e riaccolta all’ovile, per dimostrare la magnanimità del guru. 

    Tanto è una settimana che non si parla che di questo processo, ora lo mandano in diretta streaming come fossero le nomination del GF. Chissà quanto frutterà in termini di soldi questa operazione suspance, direi che l’esito è ininfluente a questo punto. 

    Espulsa o riaccolta son dindi.

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