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 Home page > Tribuna Libera > Premio di maggioranza: e i mentecatti giocano col fuoco

Premio di maggioranza: e i mentecatti giocano col fuoco

Abbiamo una classe politica interamente fatta di mentecatti. Punto. Possono esserci più o meno simpatici, avere ideali più o meno simili ai nostri, ma sono del tutto incapaci di pensare. Ripunto. Il dibattito attorno al premio di maggioranza ne dà un'ennesima dimostrazione: nessuna riflessione sulle possibili conseguenze a lungo termine lo accompagna, ma solo conti da bettoliere sulla convenienza di questa o quella percentuale in vista delle prossime elezioni. Demenziale, ridicolo, criminale: non ci sono aggettivi per descrivere il comportamento di chi sta per varare una legge fondamentale per il funzionamento dello Stato sulla base dei risultati dei sondaggi. Offensivo, vergognoso, poi, quello di Bersani e di tutta la sinistra: per sessant’anni, da quella parte si sono maledetti il povero Tambroni e De Gasperi per una “legge truffa” che dava un premio del 10% dei parlamentari alla coalizione che avesse raggiunto il 50% dei voti; ben poco rispetto a quello che, convinti di vincere di misura le prossime elezioni, vorrebbero ora. (Qualcuno mi spieghi con quale logica. Qualcuno da sinistra mi dica perché Tambroni era un golpista e Bersani e Vendola oggi non lo sono. Sapete l’indirizzo della signora Dignità? No, vero?).

Sono polemico? Signori: facendo pasticci con le leggi elettorali, cercando di trasformare in maggioritario a colpi di leggi ordinarie un sistema pensato (lungamente e da gente infinitamente migliore di voi) per il proporzionale, avete già rischiato di trasformare il nostro paese in una dittatura e adesso, miopi mentecatti, state per completare l’opera.

Usate un briciolo di fantasia. Immaginate che, come vorrebbe qualcuno, fosse dato un premio di maggioranza al partito che esca per primo dalle urne, anche “solo” con il 30% o quel che sarà dei voti. Immaginate ( e ci vuole davvero dell’inventiva) che questo partito sia proprietà personale di un individuo senza scrupoli; che questo padrone decida delle candidature e quindi del destino dei propri parlamentari. Immaginate che altri mentecatti abbiano reso palese il voto di fiducia; che, detto altrimenti, si sappia il nome del parlamentare che osi opporsi ai voleri del padrone stesso. Bene: cosa ci vuole a capire che si sarebbero create tutte le condizioni consegnare l’Italia nelle mani di un tiranno. Ma di tiranni non si vede traccia? Stupidi. Di tracce ce ne sono eccome e se solo alzate gli occhi dal vostro ombelico forse riuscite a vederle. E poi, dovreste essere dei politici, porca vacca: siete lì proprio per pensare al futuro, alle eventualità. Per gestire il presente bastano, appunto, dei tecnici.

E poi? Dico, dopo che il vostro partito forte del… diciamo 42,5% dei voti, per usare un numero magico di questi giorni, avrà ottenuto la maggioranza parlamentare, cosa fareste? Come governereste? Pensate di poter fare delle riforme godendo dell’appoggio, contando gli astenuti, di sì e no un quarto degli italiani? Vorreste imporre dei cambiamenti, magari forti del vostro personale carisma? Ma non siate ridicoli; riuscireste, al massimo, a distribuire caramelline ai cittadini per comprare poi quel consenso che nelle urne non avete avuto. Caramelline che non ci sono e che non possono essere comprate perché … e sì, bravi, vedete che ci arrivate… perché sono finiti i soldi.

Il problema della governabilità è reale; e uno di quelli che la nostra Costituzione ha lasciato aperti, ma va risolto dentro una riforma del nostro stesso documento fondamentale. A me piace molto il sistema francese, altri avranno altre idee, ma resta che dobbiamo avere un esecutivo separato dal legislativo, che resti in carica indipendentemente da quel che accade in parlamento, e a cui, nello stesso tempo, sia grandemente ridotta la possibilità di decretazione. Dobbiamo avere un governo che governi, nel quadro delle leggi esistenti, e tornare ad avere (perché ha ormai smesso di farlo) un parlamento che legiferi.

Questo obiettivo, però, va perseguito da una nuova assemblea Costituente, eletta col proporzionale; non esistono scorciatoie che non siano pericolosissime.

Una Costituente di cui il parlamento che uscirà dalle prossime elezioni dovrebbe essere l’anticamera, mentre un governo di unità nazionale (affidato a Monti, Prodi o chi diavolo volete) si dovrebbe occupare di quelle riforme su cui tutti ci diciamo d’accordo ma che, per un verso o per l’altro, tutti vorremmo rinviare a chissà quando perché compromettono i nostri più immediati interessi.

Questo è quello che servirebbe al Paese. Il premio di maggioranza? Ma cercate di capire almeno dove siamo, visto che non riuscite ad immaginare verso dove ci state conducendo. Idioti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.54) 12 novembre 2012 10:50

    Ha ragione: altro che mentecatti! Non ha fatto però un’altra cosiderazione, secondo me assai più importante. Ma se costoro sono, come dimostrano quotidianamente, mentecatti, coloro che, pur nell’evidenza dei fatti, seguitano a dar CREDITO ALLE LORO FANDONIE e soprattutto A VOTARLI, cosa sono?

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