Premio Ilaria Alpi: se il giornalismo si fa reading su note jazz
Un momento del reading:
Grande attenzione al mondo femminile, al razzismo, nel pezzo dell’Unità, di Giovanni Maria Bella, la storia di una madre somala che muore a largo di Malta durante un naufragio, quando la trovano, al petto ha ancora le due figliolette, Destiny e Victoria, che si salveranno per miracolo. “Il prezzo della verità” di Giovanna Botteri compagna di Ilaria al Tg3, che racconta: “hanno scelto te Ilaria…”, una testimonianza per cui “non si seppellisce la verità” su un drammatico caso tuttora aperto.
Un momento del reading, l’articolo della madre di Ilaria Alpi: “Le madri di plaza de mayo”
“Quanto a presenza femminile in politica l’Italia è dietro a Rwanda e Burkina Faso”, allora il reading assume una dimensione politica, con una rilevanza tutta nuova, e il contrabbasso di Ares Tavolazzi colpisce il corpo. Spazio a Miriam Makeba nel noto articolo di Saviano, apparso sulla Repubblica, “Miriam la morte nella mia Africa”. Sono le storie di Castel Volturno, la Soweto d’Italia, dove la celebre blues-singer morirà. “La vita in bolero” di Concita De Gregorio, ospite del premio, il pezzo della donna stanca dell’Alabama, nel razzismo americano degli anni ’50, di Vittorio Zucconi, ma anche lo sport di una campionessa nei 400 metri, Cathy Freeman, donna aborigena, hanno poi lasciato spazio al pezzo di Nando della Chiesa, “Il palazzo della donna insultata”, momenti del fascismo, tempi in cui per paradosso, rispetto ad oggi, almeno “al cospetto delle donne si cedeva il passo, non il turpiloquio”.
Così, una Daniela Morozzo in un reading che insegna a quale completezza possa assurgere il giornalismo, in sinergia con la musica e il teatro.
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