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Posizioni a sinistra sull’articolo 18

Negli ultimi tempi fioccano le proposte di smantellamento dei diritti dei lavoratori. I super-tecnici hanno deciso che, dopo aver stravolto le pensioni, ora toccherà al lavoro. E la prima cosa che gli è venuto in mente è di abbattere l'articolo 18, perno dello Statuto dei Lavoratori.

Questa è una battaglia che la Confindustria porta avanti da tempo, con l'appoggio dei governi di destra. Quindi, non mi sorprende che un governo di destra come questo abbia tirato fuori nuovamente la questione (salvo poi spaventarsi e ritirarsi).

Vediamo invece cosa ne pensano varie anime del centrosinistra e sinistra della questione.

Francesco Costa ritiene che sia necessario fare in modo che l'articolo 18 non valga per i più giovani, di modo che loro vengano assunti e possano godere delle altre tutele. Per sostenere la sua posizione cita dati statistici sui dipendenti coperti da articolo 18, a mio modo di vedere privi di fondamento. 

Giulia Innocenzi spiega, accodandosi ad Ichino, come si possa mantenere l'articolo solo per gli anziani, cancellandolo per i giovani, che così verrebbero assunti invece di essere precari.

Il segretario Bersani, si limita a criticare la tempistica del governo.

Sandro Trento sostiene come l'art.18 sia un falso problema, criticandone sia i nemici che i difensori. Egli ritiene che siano pochissime le persone coperte e l'articolo si applichi veramente in pochi casi. 

Pippo Civati e Filippo Taddei si inseriscono in scia, precisando che basterebbe implementare le idee di Tito Boeri e il gioco sarebbe fatto.

Agnostica la posizione di Dino Amenduni, che però rimarca il fatto che una riforma per migliorare la situazione sia già stata pensata da Biagi, e ci abbia portato involontariamente a questo sfascio. E, soprattutto, Amenduni sottolinea come tutte queste riforme pensate per i giovani siano scritte, pensate e dibattute da gerontocrati, senza consultare i giovani stessi.

Finalmente giunge un illuminante commento di Salvatore Cannavò, che ci spiega come l'art.18 rappresenti anche una protezione per quei precari che riescono a dimostrare di essere stati trattati da dipendenti e a farsi assumere. Infatti, se una volta assunti per ingiunzione del Tribunale non vi fosse l'art.18 a proteggerli, potrebbero essere licenziati in un batter d'occhio.

Precari Uniti rimarcano come non si debba pensare di cancellare questa parte dello Statuto dei Lavoratori.

Insomma la cosiddetta sinistra risulta più che mai divisa in un'area possibilista, ovvero grossa parte del PD, una parte agnostica rappresentata principalmente da persone dell'ala sinistra del PD o di area SEL e un'opposizione alla cancellazione dell'articolo 18, portata avanti dalla sinistra classica (detta da alcuni estrema).

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di radi33 (---.---.---.6) 26 dicembre 2011 11:48

    Non esiste una sinistra in Italia. Non esiste la reale percezione del diritto alla vita, al lavoro, alla felicità. Esistono solo varie accozzaglie di esternazioni funzionali all’interesse di pochi, all’ambizione di molti, con la complicità dell’indifferenza degli interessati. Ahimè, ahinoi, perchè dove non c’è giustizia sociale, non potrà mai esserci armonia di vita.

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