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Portali d’oro: da Italia.it a Shanghaiexpo2010...

Esiste un particolare settore nel nostro Paese, all’interno del quale in alcuni casi è necessario un esborso esagerato a fronte di un lavoro che, nella normalità, costerebbe vergognosamente poco.

Drizzino le orecchie tutti gli informatici sviluppatori di siti e portali web, perché ecco che ci risiamo. Mai sazi di intrallazzi – si scusi la rima involontaria – Governi ed amministrazioni Pubbliche se ne inventano una più del diavolo per arraffare denaro pubblico al grido di “Un portale (web) ci arricchirà”!

Non è bastato lo scandalo di Italia.it quasi subito doppiato da Magicitaly.it: le cifre fatte comparire nella nota spese erano talmente esagerate – 45milioni di euro – da far impallidire (dalla vergogna) qualsiasi onesto creativo multimediale. Non è bastato, infatti ecco un nuovo scandalo legato questa volta ad un sito, voluto dall’amministrazione di Gianni Alemanno Sindaco di Roma, per l’Expo di Shanghai del 2010. Il sito in questione è costato all’amministrazione capitolina, la bella cifra di 1 milione e mezzo di euro. Troppi, a giudicare dal sito, dai contenuti ed anche dalle tariffe correnti prese un po' in giro da agenzie di creatività multimediale e Liberi Professionisti del settore.

Insomma: a quanto pare la multimedialità “paga”. Ma paga nel senso che, non appena all’orizzonte si profila la possibilità di sviluppare un sito istituzionale, ecco che a fregarsi le mani sono tutti quei personaggi che gravitano di volta in volta dagli sranni del Parlamento alle sedi dei Consigli Regionali e Provinciali. Il web 2.0 quindi, sembra proprio un bell’affare. Ma solo per le Istituzioni.

Ricordiamo infatti, che nel caso di Italia.it pochi usufruirono del “mega portale”. Mega però, soltanto per la cifra fatta comparire in bilancio. Infatti, qualcuno ricorderà che il sito non fu nemmeno sviluppato per molto tempo, anche se la cifra incredibile di 40milioni di euro, compariva in tutte le note spese del Ministero del Turismo.

Non paghi dello scandalo e della beffa a tutto il Paese, una rossa e sfavillante Ministro Brambilla, presenta – un po' sottotono – il nuovo giochino informatico, informando la nazione in terza serata e di sguincio, della messa online del nuovissimo portale che doveva apportare un notevole sostegno al settore turistico Italiano. Costo dell’operazione? Milioni di euroi. Per un sitarello che persino un 14enne infarinato di html e qualche altro software dedicato, farebbe molto meglio.

Magicitaly.it è già nel dimenticatoio. I soldi arraffati forse già spesi. Impropriamente.

Non è passato molto tempo dalla “magica” creazione di Governo, che ecco un Alemanno informatizzato ma poco informato sui prezzi correnti in fatto di siti web, la spara più grossa del dovuto, lanciando nelle onde psichedeliche del mare infinito webbettaro, un sito che tutto ha tranne la motivazione di costare così tanto.

Immediate le proteste da parte del PD, anche perché coinvolto nella faccenda, appare in prima linea Francesco Maria Orsi, Consigliere delegato per l’evento già indagato dalla Procura di Roma proprio per gli appalti del padiglione del Campidoglio all'Expò, oltre che per cessione di droga a festini.

Un papocchio. Prova a difendersi il Sindaco Alemanno: “il portale non serviva soltanto per l'expo di Shanghai ma è una struttura permanente della realtà web del nostro Comune». Ma ammesso questo, non si spiega la cifra enorme pagata e non è ancora chiaro con quale denaro l’amministrazione della Capitale abbia pagato il salatissimo conto.

Il PD ha pronto un esposto attraverso il quale diffida Alemanno dall’utilizzare fondi Comunali per pagare le tante spese già messe in bilancio. Per questo, dovremo aspettare l’evolversi dei fatti.

Nel frattempo, un appello a creativi, informatici, sviluppatori multimediali e semplici appassionati: aumentate le tariffe dei vostri lavori. Altrimenti rischiate di essere “fuori mercato” (...)

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