• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Populisti d’Italia unitevi

Populisti d’Italia unitevi

 

Tutta la vecchia politica si manifesta ai cittadini con un linguaggio insopportabilmente ambiguo, criptico, tattico, dove la menzogna e l’ipocrisia la fanno da padrone, in modo che all’occorrenza ci si possa riposizionare e restare come Casta inamovibile nelle stanze del potere, se le circostanze impongono dei cambiamenti, che occorre prima abbracciare e poi svuotare di forza e significato.

 

Prendiamo l’attuale tema della “rottamazione”, che in sostanza chiede la sostituzione dei politicanti di lungo corso con una nuova generazione di dirigenti. Da anni Grillo, con poche parole limpide ed inequivocabili, ha suggerito la via attraverso la quale è possibile garantire all’Italia un costante rinnovamento della classe dirigente, con la regola-legge che dopo due legislature si è ineleggibili. Tutti i partiti, che in linea di principio si dicono d’accordo, si sono guardati bene dal portare in Parlamento la discussione su questa norma, e il rottamatore Renzi è stato rottamato dall’apparato del PD e dalla sua nomenclatura, che sarebbe spazzata via da questa regola di salute pubblica.

Una altra ambiguità, insopportabile per le persone serie, è che si parla sempre di centro-sinistra, a vanvera, in quanto attualmente il centro presieduto da Casini non ha scelto ancora con chi stare, e denominare il PD partito di sinistra o comunista, come fa Berlusconi, è un imbroglio, falsifica la realtà, non lascia spazio al costituirsi di una sinistra vera, antagonista, anticapitalista, anti Nato, anticlericale. In sostanza oggi il PD è un partito di centro, governativo, come il partito democratico americano (che nessuno in America si sentirebbe di definire di sinistra), entrambi lasciano che siano l’economia, le banche, le lobby, il Pentagono a comandare, fanno guerre in nome della democrazia. E se proprio si vuole usare il termine centro-sinistra per l’attuale alleanza PD-SEL, sarebbe giusto dire che il centro è il PD e SEL la sinistra. Questo ci sarebbe dovuto, tanto per non essere sempre presi in giro.

Un altro termine generico, usato quasi sempre a sproposito, di cui ci farebbe piacere non sentire più parlare, è “populismo”, in genere usato come accusa verso chi vuole coinvolgere i cittadini in partecipazione (leggi di iniziativa popolare, referendum propositivi, public company nella gestione della RAI, autogestione nella Sanità), sempre presente nell’arsenale dei politicanti, che un giorno dicono che il “popolo è sovrano” e un altro, quando vedono che il popolo si muove e si sottrae alla loro influenza, ecco che parlano di “populismo”, un insulto per chi mette in discussione la Casta.

Oggi il bersaglio è Grillo, populista, comico, ignorante, non all’altezza di governare, come sostengono fior di galantuomini condannati, pregiudicati, inquisiti, ladri e corruttori monopolisti, presenti in concentrazione abnorme nel nostro Parlamento, che hanno dimostrato di governare splendidamente, nell’interesse del popolo, appoggiati dai preti e dalle mafie, con i vecchi al lavoro e i giovani a spasso.

Ma sostenere questa elementare verità è populismo. 

 

 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares