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Politici affranti: Puntare sull’istruzione per limitare orrori come il dramma in Abruzzo

 

Ora se c’è poco da dire sul fatto che abitazioni del XII secolo si siano sgretolate sotto i durissimi colpi del recente sisma, purtroppo è assodato (almeno secondo gli esperti in materia) che anche effettuando opere di rinforzo non è possibile scongiurare del tutto il crollo dei palazzi dei centri storici più vecchi (in presenza di scosse molto forti), potrebbero essere scritti fiumi di parole sul perché edifici recenti siano crollati o si siano danneggiati in maniera inaccettabile secondo l’unanime opinione degli esperti in progettazione.

A tal proposito è stato affermato da autorevoli addetti ai lavori che se, in tale circostanza, un edificio di recente realizzazione è crollato le motivazioni sono due, ovvero o ci troviamo alla presenza di gravissimi errori di progettazione o in presenza dell’utilizzo di materiali assolutamente inadeguati e non rispondenti minimamente alle norme vigenti in fatto di edilizia. In Giappone c’è mediamente un sisma all’anno come quello avvenuto in Abruzzo e i danni sono molto più contenuti come il numero delle vittime.

In presenza quindi di responsabilità oggettive, su cui la magistratura ha intrapreso le dovute indagini, il mondo politico ha manifestato unanimemente lo sdegno per quanto accaduto ed esponenti di maggioranza ed opposizione sono convenuti sul fatto che tali atteggiamenti irresponsabili e criminali di progettisti e costruttori senza scrupoli o incompetenti non debbano ripetersi mai più. Quindi si è detto che l’unico modo per avere una popolazione “intrisa” di senso civico e quindi amministratori pubblici, costruttori e progettisti che realizzino opere pubbliche (vale anche per l’edilizia privata) con il massimo senso di responsabilità è, udite udite, puntare sull’istruzione.

Perfetto, puntare su quell’istruzione, che negli ultimi quindici anni è stata demolita, mortificata, sconquassata e in ultimo anche demonizzata proprio dalla politica. L’istruzione italiana che aveva nella scuola elementare, nei licei e per certi aspetti anche nell’università il suo vanto e la sua forza è stata messa alla berlina, derisa e stuprata da riforme tanto insensate quanto incongruenti le une con le altre. I docenti di ogni ordine e grado, compresi i ricercatori universitari, che in Italia vengono dipinti come fannulloni, poiché non lavorano 40 ore alla settimana  e non timbrano il cartellino…, sono considerati incapaci e comunque derisi.  

Proprio la politica che ha delegittimato la scuola e i docenti, mortificati oltre ogni modo anche da retribuzioni ridicole (eccezion fatta per gli ordinari), ora chiede all’istruzione di moralizzare il Paese, di trasferire quel dovuto senso civico (magari capiterà che qualche maestro unico abbia anche una seconda laurea in giurisprudenza…) ai futuri cittadini in modo che operino secondo il principio del buon padre di famiglia.

Quindi per cortesia smettiamo di meravigliarci se i nostri edifici vengono costruiti peggio che nel medio evo, se le scuole crollano non solo per il terremoto ma anche per un soffio di vento (si ricordi il recente fatto del controsoffitto crollato) dato che la politica italiana non investe nulla, anzi effettua tagli, proprio nel fare gli Italiani e nella sicurezza delle scuole. I cittadini si fanno prima di tutto con l’istruzione poi con l’esempio e di certo l’esempio dato dalla politica italiana non è dei migliori.

Commenti all'articolo

  • Di Peppe (---.---.---.16) 9 aprile 2009 17:43

    Il controsiffitto cadde per la scarsa manutenzione, l’ospedale in Abruzzo lo costrui’ Impregilo, la stessa che ha gestito la monnezza di Napoli, che costruira’ il ponte sullo stretto che e’ stata indagata non so quante volte.

    Il problema e’ ancora piu’ ampio, non basta l’istruzione, bisogna eliminare dal mercato quelle pseudoimprese che tirano a campare grazie agli aiuti politici, soffocando quindi quelle imprese che il loro lavoro lo sanno fare (e lo vogliono fare). Se cio’ non capita, anche se la gente e’ preparata, non potra’ capitalizzare le proprie conoscenze adeguatamente o, semplicemente, se ne scappera’ all’estero. Se non altro, un popolo colto non e’ ingenuo e non si beve tutte le cazzate che vengono continuamente propinate da TV/giornali/radio

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