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Polemica di Ferragosto, Bossi a Brunetta: "Nano, non romperci i cog...ni"

Dal palco della festa della Lega a Ponte di Legno il Senatur conferma ancora una volta le sue abilità oratorie, che ben s'inseriscono nella retorica populista che ha reso la Lega il terzo partito italiano.

 

Il Leader del Carroccio rende noti i suoi sforzi e i suoi scrupoli di coscienza nel salvare "i poveracci che hanno lavorato tutta la vita e adesso magari non hanno da mangiare", in particolare questa volta si riferisce ai pensionati, cui il Ministro della Pubblica Amministrazione, Brunetta, sollecitato da Bankitalia, voleva tagliare le pensioni.

"Oggi è stato difficile salvare le pensioni. Però io mi sono messo di traverso", così Umberto Bossi si è vantato di essere riuscito a bloccare il provvedimento, aggiungendo anche un messaggio forte e chiaro, scevro da ogni filtro, al ministro "tagliatutto": "Nano di Venezia, non romperci i coglioni".

Bossi ha poi parlato anche delle questione "Comuni", argomento delicato e collegato al federalismo da sempre caro alla Lega. Rattristato di non aver potuto far molto per salvarli dai tagli ha ammesso di aver dovuto fare una scelta: "ho avuto un problema di coscienza: salvo i poveracci che non hanno niente da mangiare o i comuni? I comuni alla fine se la cavano".

Nei suoi "discorsi ad hoc" per far presa sull'elettorato, il Senatur sembra esser riuscito a superare ormai anche il Presidente del Consiglio, con il quale, sempre a proposito della manovra, si è ritrovato nuovamente in contrasto: "abbiamo litigato tutto il giorno: volevano fare andare in pensione le donne da subito all'età degli uomini. Ma io ho detto a Silvio: guarda che le donne sono più importanti degli uomini".

Il discorso del Leader del Carroccio ha poi virato sulle novità del Trattamento di fine rapporto (Tfr) preannuciando una sorpresa positiva per i lavoratori: "avrete il Tfr in busta paga che permetterà anche di raddoppiare gli stipendi, l'ha pensato Tremonti".

In un momento di tagli e ristrettezze, si preannunciano a quanto pare agevolazioni importanti almeno per i lavoratori dipendenti. Staremo a vedere. L'unica cosa certa che registriamo al momento è l'emergere del terzo, indispensabile elemento della vincente retorica populista: l'ottimismo, nonostante tutto.

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